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FRANCESCO MARIA GALLO – Intervista su INFERNO OPERA ROCK

FRANCESCO MARIA GALLO – Intervista su INFERNO OPERA ROCK

In occasione dell’uscita del nuovo album “INFERNO” ho intervistato FRANCESCO MARIA GALLO.

Buongiorno Francesco, parliamo di questa Opera Rock, Inferno, innanzitutto la scelta di Dante Alighieri a cosa è dovuta?
Dante Alighieri fa parte dei miei percorsi universitari, ho avuto la fortuna di avere come docente il prof. Umberto Eco. Lui era al corrente della mia passione per la musica, in particolare per quella legata alla letteratura, mi invitò quindi a rileggerla con occhi diversi, cogliendone tutte le sfumature attraverso la maturità acquisita. Sono partito quindi in questa “rilettura” partendo dal primo libro, Inferno, e qui mi sono fermato, affascinato dall’opera, dai personaggi che vi sono all’interno, specchio della sofferenza umana, immaginando il tutto in chiave musicale e rock. Vi è stato tutto un processo complesso fatto di sogni, di appunti presi in piena notte, e pensa che neanche sapevo che nel mentre Franceschini avesse indetto questa giornata celebrativa proprio per Dante Alighieri il 25 marzo. Circa un anno fa l’ho presentata a San Luca Sound come progetto finito, e abbiamo quindi deciso di fare coincidere l’uscita del disco proprio con la giornata dedicata al Sommo Poeta.

Così gli ascoltatori di questo bellissimo disco potranno gustare le cantiche in chiave rock, perlomeno quelle presenti.
In realtà le cantiche sono presenti solo in Selva Oscura per ovvii motivi e in Caronte, dove si trova la famosa terzina di Virgilio che invita a salire sulla barca per attraversare l’Acheronte. Tutti gli altri personaggi che poi incontro nel viaggio e sono presenti nel disco esprimono sé stessi, la loro storia cosa che nell’opera originaria di Dante Alighieri non avevano potuto fare. Il poeta nella Divina Commedia aveva perseguito anche i suoi fini politici, inserendo quindi nei vari gironi personaggi con cui aveva contrasti di vario tipo. Il Conte Ugolini ad esempio, a mio avviso, non meritava certo l’Inferno, ma perlomeno il Purgatorio 🙂 🙂 . Potremmo proseguire con gli altri personaggi, Pier Delle Vigne, personaggio di grande intelligenza, messo da Dante all’Infermo come suicida, ma in verità più perché lo identificavo come un avversario politico. Abbiamo Medusa, vista come un mostro, ma così in realtà non è, lei era una delle tre Gorgoni nella mitologia greca; Poseidone si invaghì di lei e la violentò a tradimento nel tempio di Atena. Medusa è proprio il simbolo della donna vessata dall’uomo, oltretutto lei fu trasformata in mostro, dalla donna bellissima che era, da un’altra donna, Atena. Nella mia rivisitazione dei personaggi presenti nella Divina Commedia ho cercato di ripristinare la verità, e ridare onore a questi casi. Tutto questo a parte Ulisse su cui convengo l’Inferno sia il posto che meritava. Come si sa lui vinse la battaglia di Troia non come un grande guerriero, ma con l’inganno, per questo direi che merita assolutamente l’Inferno, senza scordare che non curandosi della famiglia che l’aspettava, ha voluto oltrepassare i confini del mondo. Per ultimo abbiamo Lucifero, l’angelo più bello di Dio, catapultato all’Inferno solo perché voleva assomigliare a suo padre, così come anela ogni figlio, magari ha voluto esagerare in questo 🙂 🙂 . Ma fra tutte le sue personalità, quella del figlio addolorato è anche la più significativa a mio avviso, un lato umano in questo che ho voluto mettere in risalto.

Hai rivisto la Divina Commedia dando una nuova visione di Dante insomma?
Sì, c’è questo incontro tra lui e Lucifero, dove il primo diviene il peccatore e quest’ultimo lo condanna a non proseguire, impossibilitato ad andare in Purgatorio e poi Paradiso. Lo reclude nel girone degli inganni con Ulisse, in quanto Dante si è reso colpevole di avere messo nell’Inferno persone che, in realtà, non lo meritavano. D’altronde Dante rappresenta un poco il mondo moderno, lo stesso Inferno è questo, se si va a vedere il VII girone, quello dei violenti, nella terza bolgia, dove si trovano i simoniaci, è tutta la parte “malata” del clero. Ma troviamo anche i corruttori, gli amministratori pubblici infedeli, difficile non vedere le analogie con il nostro mondo.

Ma dopo l’Inferno possiamo aspettarci gli ulteriori due capitoli relativi a Purgatorio e Paradiso?
Direi di no, ora sto lavorando a un’altra opera letteraria che mi affascina molto e, probabilmente, sarebbe piaciuta anche a Dante, ovvero Erasmo da Rotterdam.

Nella realizzazione del disco hai coinvolto tanti eccellenti musicisti, da Ricky Portera a Pier Mingotti a Peretto per dire, stante le restrizioni esistenti al movimento siete riusciti lo stesso?
Sì, abbiamo usato le tecnologie esistenti come ProTools, ci scambiavamo i files e ci trovavamo su Zoom. Poi abbiamo registrato il necessario in studio con tutte le pratiche necessarie, mascherine e distanziamento. Ma in massima parte oggi si può lavorare stando a casa, chiaramente è molto più stimolante lavorare tutti assieme in presenza.

Ma quando gli hai proposto questa idea di Inferno Opera Rock come hanno reagito?
Uno dei primi che ha ascoltato i brani è stato Mauro Malavasi, lui mi ha dato degli eccellenti consigli consentendomi di ottimizzare tanti dettagli. Ci trovavamo a bere un drink in piazza Santo Stefano, nel mentre arrivavano altri musicisti e la cosa prendeva sempre più forma. Poi si è unita una straordinaria cantante come Simona Rae, che andava in tour mondiali con Casadei quale guest. C’è Pietro Posani, giovane, ma un chitarrista fenomenale con un tocco straordinario, fra qualche anno sarà uno dei più ricercati nel suo ruolo.

Bisogna dire che la scelta dell’Inferno è molto rock 🙂 🙂
Già, l’Inferno è rock, il Purgatorio è pop e il Paradiso è trap (risate)

Ascolta, a me Inferno Opera Rock ha ricordato molto Notre Dame de Paris, è plausibile pensare, quando saremo in una situazione normale, una trasposizione del disco in una rappresentazione teatrale?
Noi abbiamo due progetti, il primo è la messa in scena del live vero e proprio accompagnato da visual che mostrino la discesa agli inferi. Confidiamo che l’assessore alla cultura di Bologna accolga il nostro desiderio di tenere la prima rappresentazione in Piazza Santo Stefano, ovviamente sperando la situazione lo permetta. Il secondo è il contatto che abbiamo avuto con un’Accademia di musical per fare la produzione di Inferno Opera Rock in questo contesto di tipologia, ipotizzando un tour mondiale portato sui palchi in lingua italiana, perché solo questa può restituire la Divina Commedia come merita.

MAURIZIO DONINI 

Band:
Francesco Maria Gallo

www.infernooperarock.com
www.facebook.com/InfernoRockOpera
www.sanlucasound.it
www.facebook.com/SanLucaSoundLabel