FRAMBO – Il giovanissimo artista toscano presenta l’EP “Touché”
In occasione dell’uscita del nuovo EP “Touché” (La Clinica Dischi), ho avuto il piacere di intervistare frambo, enfant prodige toscano che torna a parlare di amori che prendono il volo e vite che rinascono, di karma vendicativi e di perdoni impossibili nel giro di danze di cinque brani che raccontano l’intimità di una visione personale della vita che si fa generazionale.
Ciao frambo, benvenuto su Tuttorock, a circa un mese dall’uscita del tuo nuovo EP “Touché”, che riscontri stai avendo?
Ciao ragazuoli! L’ep sta andando bene, io sono contento. Anche se come capita sempre la testa è già avanti al prossimo progetto.
5 brani nati quando e come?
Sono nati tutti in periodi abbastanza diversi e lontani. La più vecchia è “Terrazzo”, che come tutte le altre nasce in camera da letto. Di solito riesco a scrivere solo lì. L’unica fatta fuori è stata “Vaniglia”. Marco di Clinica Dischi me la fece sentire quando sono andato in studio e mi piacque subito, allora abbiamo deciso di lavorarci immediatamente lì.
Quando hai scritto il tuo primo brano?
Domanda complicatissima. Il primo brano serio forse a fine 2016. Erano delle robe inascoltabili, oltretutto pubbliche su youtube sotto falso nome.
Quali sono i tuoi artisti di riferimento?
Inevitabilmente la scena indie mi ha attaccato tante caratteristiche visibili nei miei pezzi, dopo averne ascoltato tantissimo traduco le emozioni in quel modo. Calcutta, Frah Quintale e De Leo sono sicuramente le cose più presenti nei miei pezzi. Sennò di vero e proprio riferimento nessuno, ascolta roba nuova sempre.
Cos’è la musica per te?
L’astratto che unisce il concreto. La musica è la massima forma di aggregazione. Sicuramente assume per me anche un ruolo di sfogo, ma la vedo più come bene collettivo.
Visto che sei giovanissimo, qual è il tuo più grande sogno nella vita?
Non me ne sono fissati tanti in particolare. Per ora ho una promessa in corso che devo rispettare, ovvero l’Arena di Verona.
Hai qualche data live in programma?
Sì, quest’estate si suona un po’ qua e là!
Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?
Vi ringrazio boys! Ci vediamo ai concerti o al supermercato.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.