FRACTAE – Intervista al cantautore piemontese
Paolo Caruccio, in arte Fractae torna con “Wasabi”, nuovo singolo e sicuramente così rimarrà, visto che non ha nessuna intenzione di creare un album completo. Di seguito l’intervista.
Ciao Paolo, presentati ai nostri lettori. Se non erro inizi studiando chitarra classica, poi hai cercato altre strade, perché?
Ciao a tutti, sì dopo gli arpeggi ho collegato il jack all’amplificatore a tutto volume e non sono più tornato indietro.
Sei anche produttore e autore, raccontaci qualche esperienza.
In questi mesi ho avuto l’occasione di lavorare con alcuni importanti artisti ed autori della musica italiana anche grazie a Sugar Music Publishing.
Perché il nome Fractae?
Arriva dal latino, è un riferimento a come è iniziato il progetto cioè campionando frammenti di altra musica per comporre nuove canzoni.
Come nasce un tuo brano? Parti scrivendo i testi o la musica?
Non ho un metodo scientifico, certe volte c’è l’idea del testo altre volte parto da una melodia sul pianoforte altre ancora scrivo sui beat che trovo su youtube.
Di cosa trattano i tuoi testi?
Di momenti di vita autentici e senza filtri.
Il tuo nuovo singolo “Wasabi” sembra essere più rock rispetto ai precedenti, è la nuova strada che percorrerai?
Più che nuova è un ritorno al mio primo strumento: la chitarra. Mi piace sperimentare suoni diversi quindi non sono certo che sarà la strada per ogni brano di qua in poi.
Stai preparando un album completo?
No, uscire con dei singoli come si faceva negli anni 60 lo trovo più 2020 come stile di pubblicazione.
Puoi anticiparci qualcosa dei tuoi progetti futuri?
Ho in cantiere dei nuovi brani, non appena prenderanno forma deciderò cosa pubblicare.
Le tue influenze musicali?
Luigi Tenco e Kurt Cobain
Stiamo vivendo un periodo molto particolare, cosa può fare la musica per allietare le giornate?
Quello che fa sempre, prendersi cura di anime e corpi, tipo la religione ma con più groove.
Essere torinese influisce nei testi dei tuoi brani?
E’ la città che mi ha insegnato le cose più belle ma anche quelle più pericolose, va da sé che la ritrovo spesso in quello che butto fuori.
Cosa ne pensi dei talent? Oggi un artista deve per forza percorrere quella strada?
Show di intrattenimento prodotti bene ma non credo siano per forza necessari alla carriera di un artista.
Hai girato anche qualche video, quanto sono importanti per te?
I video sono un ottimo veicolo estetico di un progetto musicale ma penso anche che rispetto ad una volta il videoclip non sia più così imprescindibile.
Come definisci la tua musica?
Malinconicamente punk
Chiudi l’intervista come vuoi, un messaggio per avvicinarsi alla tua musica e un pensiero sulla situazione surreale che stiamo vivendo.
Mi auguro che questa situazione si risolva il prima possibile e che torneremo ad abbracciarci ai concerti cantando a squarciagola.
FABIO LOFFREDO
Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!