ENULA – Intervista da “Due rose” a “Big Bang”
Enula Bareggi, in arte Enula, è nata nel 1998 e ha dimostrato fin da bambina un talento eccezionale nel campo della musica. Sin dall’infanzia, infatti, ha coltivato la sua passione per la musica attraverso lo studio della teoria e della pratica musicale, ora è uscito il suo nuovo singolo “Big Bang“.
Ciao Enula, piacere di averti sulle pagine di Tuttorock. Voglio subito dirti che sono rimasto folgorato dalla tua parte nella bellissima “Due rose” di Tiromancino, con il grande Federico Zampaglione. Ma facendo un passo indietro, come è iniziata la tua carriera di cantante?
Direi che è stata una decisione inconscia, nata con naturalezza, la volontà di esprimermi e condividere le mie emozioni. Amo le arti in tutte le declinazioni, la musica ha dalla sua l’immediatezza.
A 13 eri già davanti al pubblico, nel programma di Gerry Scotti.
Sì, in effetti ero andata a “Io Canto”, ma quando mi sono trovata lì non ho avuto il coraggio di uscire sul palco, e quindi sono andata, ma senza presentarmi (risate)
Questa è bellissima, trovo sempre artisti che sono saliti sul palco senza paura a qualunque età, la tua esperienza è molto personale e rivestita di una normalità umana. Comunque, una paura che poi hai superato alla grande.
Esatto, alla fine è arrivato il mio momento 😊
Quali sono stati i tuoi primi ascolti?
Confesso di non avere ascoltato mai molta musica, cosa che accade tuttora. Mia madre ascoltava tantissimo Elisa, di cui mi sono innamorata e ammiro molto. Mi piace molto Laszlo De Simone, Lucio Corsi, la musica latina in generale. Ho paura che ascoltare musica possa influenzarmi eccessivamente, poi mi fa sentire come in volo, cerco di stare con i piedi ben piantati per terra senza distrazioni. Il mio preferito è da sempre Franco Battiato.
Immagino che tra i tuoi artisti preferiti possiamo metterci Federico Zampaglione 😊
E’ stato incredibile, trovarmi sul palco assieme a uno degli artisti che ascoltavo da piccola è stato veramente magico. Fra l’altro è stato una sorpresa inaspettata, mi è squillato il telefono mentre guidavo in auto ed era lui, sul primo momento ho pensato fosse uno scherzo, invece era tutto reale. Mi ha fatto la proposta di fare questa canzone con lui e mi sono ritrovata a fare tutto il tour estivo assieme a Federico. E’ stato magico, lui è un artista che ha fatto la storia, che sul palco ha l’energia di un diciottenne, e mi ha insegnato tantissimo su come gestire il palco e rapportarmi con il pubblico.
Federico è una persona super, ed è diventato anche un chitarrista knopfleriano 😊
Ricevere questa proposta è stato davvero incredibile, oltre che dal punto di vista artistico è nato un rapporto umano cui tengo tantissimo nelle mie collaborazioni, è diventato un mio amico.
A proposito di collaborazioni, ne hai collezionate tante di alto livello, tipo Dardust.
Mi fa piacere che mi ricordi le cose che ho fatto, io tendo a dimenticarmene. Dardust è un top, così come Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, che mi ha trasmesso tanto e introdotta alla professionalità.
I testi sono tutti tuoi se non erro?
Esattamente, alcune volte ho collaborato con degli autori, ma generalmente li scrivo io, mettendoci dentro un flusso di naturalezza e genuinità.
“Big Bang” è un testo molto maturo, sentire parlare di nostalgia da una ragazza giovane come te è strano.
Io mi sentivo nostalgica già a 6 anni (risate), ho sempre avuto questa emozione dentro di me, è il mio sentire e mi crogiolo nei ricordi. Bisogna trovare un equilibrio per non perdercisi dentro, “Big Bang” contiene delle domande, fin da bambina ponevo delle domande sulla e sulla morte, perché ero molto curiosa. Ci tenevo a capire da dove venivo, mi divertivo a teorizzare la vita e la morte, cercando di capire questo mistero; arrivando infine a comprendere che era più importante il viaggio contenuto tra questi due estremi, viviamo ogni giorno così intensamente, senza capire il fine ultimo della nostra esistenza. Il paradiso è dentro e fuori, ognuno lo desidera, ma nessuno vuole morire. La morte è un grande mistero e così deve rimanere, nessuno sa veramente cosa ci sia dopo, io credo che ci sia vita.
Speriamo di scoprirlo il più tardi possibile 😊 Tornando a “Big Bang”, rispetto i tuoi precedenti lavori mi pare di sentire un uso più accentuato dell’elettronica.
Sì, hai ragione. Ho scritto “Big Bang” che ero a casa di amici a San Benedetto del Tronto; poco prima avevo ascoltato “Summer on a solitary beach” di Franco Battiato, il brano mi è uscito molto spirituale, etereo, sognante, quando poi mi sono trovata in studio con Michele Canova il pezzo si è trasformato. Quello che era nato come una ballata, è diventato un pezzo dotato di questo beat molto energico, lasciando solo l’intro originale. Ci siamo lasciati influenzare dal genere techno, house, che andava di moda in Europa in quel momento, voglio precisare che questo non indica che io voglia proseguire su questo genere anche in futuro.
Si vede che ti piace sperimentare, nel tuo album c’erano molte variazioni, anche due pezzi in spagnolo.
Ho vissuto anni in Costarica, quindi mi è venuto naturale realizzare un paio di pezzi che mi hanno fatto sentire a casa.
Progetti futuri? Un nuovo disco?
Fare un disco oggi è molto difficile, il mercato per i full length si è molto ridotto, vengono ascoltati poco, quindi vorrei farlo uscire, ma dobbiamo ancora mettere a fuoco molte cose. Sicuramente, intanto, usciranno vari singoli.
Un tour?
Questa estate farò vari festival, quelli delle radio, ho fatto Radio Capital, poi seguirà RTL 102.5, e vediamo quali altre date arriveranno.
MAURIZIO DONINI
Band:
Enula Bareggi aka ENULA
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CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.