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ENRICO MELOZZI – Intervista su La Notte dei Serpenti II ed. e Rai2

ENRICO MELOZZI – Intervista su La Notte dei Serpenti II ed. e Rai2

La 2ª edizione de LA NOTTE DEI SERPENTI, il concertone ideato e diretto dal Maestro ENRICO MELOZZI per celebrare la cultura e la tradizione musicale abruzzese, andrà in onda il 23 agosto in prima serata su Rai2 con la conduzione di ANDREA DELOGU e in contemporanea su Rai Radio1, con il commento di MARCELLA SULLO e DUCCIO PASQUA. Il concertone, che ha registrato 20.000 persone presenti nello Stadio del Mare lo scorso 20 luglio, anche quest’anno diventa un programma televisivo prodotto da Aut Aut di ANGELO BOZZOLINI, anche regista e direttore artistico dell’evento. Lo spettacolo è stato ripreso da 13 telecamere e 2 droni in 4k e montato con una ripresa fedele dall’altissima qualità artistica per restituire il ritmo del progetto artistico del Maestro Melozzi. In diversi Comuni dell’Abruzzo verranno allestiti dei maxischermi per seguire l’evento televisivo, tra cui Atri (Teramo – in Piazza Duomo e nel Teatro Comunale), Caldari (Chieti – in Piazza Garibaldi) e Castelvecchio Subequo (L’Aquila). Sul palco, insieme a tanti artisti e musicisti abruzzesi, sono saliti grandi nomi del panorama musicale italiano e internazionale per prestare le loro voci ai canti della tradizione popolare abruzzese, per l’occasione rivisitati in una chiave musicale moderna ed eseguiti dal vivo dall’Orchestra dei Serpenti diretta dal Maestro Enrico Melozzi.

Buongiorno Enrico, ci ritroviamo per questa seconda edizione de “La Notte dei Serpenti”, e dopo una prima con Giusy Ferreri, Gianluca Grignani, Mr. Rain, quest’anno avete voluto strafare 🙂
Direi proprio di sì, fra l’altro siamo passati da persone con cui ho un rapporto di amicizia, a quelli che hanno partecipato a questa Seconda Edizione e con cui non avevo ancora mai collaborato. Siamo passati da 3 artisti a 7, trovarmi sul palco con Umberto Tozzi, ad esempio, è stato veramente bellissimo, pensa che ha prestato delle sue canzoni per la traduzione in dialetto abruzzese. 

Altri ospiti che ti hanno lasciato un ‘segno’ particolare?
Colapesce e Dimartino sono stati di una generosità davvero unica, senza nulla togliere agli altri, Noemi, per fare un nome, ha cantato in maniera impeccabile un pezzo in dialetto abruzzese. Ma “Musica leggerissima” è stata una sfida tradurla, “Metti un po’ di musica leggera” tradotto in dialetto non funziona, perché parliamo di una lingua antichissima, il disco nemmeno esisteva ovviamente, per cui siamo andati su “Metti una musica spensierata”. La difficoltà è tradurre questi concetti moderni in una lingua che non li prevede, come quando abbiamo dovuto tradurre la frase di Battiato “correnti gravitazionali” in dialetto, come lo direbbe un contadino dei primi del ‘900 “onde gravitazionali” (risate), è un concetto troppo lontano da quella natura, detto in italiano, è diventato “saliamo sulle onde di questo bel mare” 🙂 

Voi continuate a crescere, il Festival del Saltarello a Teramo ha fatto anche lui un salto di qualità, tutto questo rientra nel rilancio di una regione come l’Abruzzo, spesso tagliata fuori dai grandi tour, e quindi tutto l’indotto economico che ne consegue.
Esatto, dalla nostra esperienza sappiamo che 1 euro investito in cultura ne riporta indietro 4,  ma oltre il ritorno economico, abbiamo voluto fare un investimento generazionale, coinvolgendo sul palco una quarantina di giovani cantanti. Ho creato questo coro con 40 giovani e giovanissimi, e l’esperienza più bella è stata ricevere, dopo il concerto, 8 diversi messaggi provenienti da questi ragazzi, in cui mi dicevano che prima pensavano di fare altri percorsi lavorativi, dalla medicina alla filosofia, ma dopo questa esperienza hanno deciso di continuare a fare musica. Questo è un fatto che in Abruzzo era totalmente impensabile, e significa che i giovani hanno deciso di anteporre le proprie passioni ai propri doveri, guardando al futuro declinato sulla loro passione, e questo ci conduce a pensare che questa generazione possa cambiare le cose. 

E’ un detto comune che in Italia la musica sia una sorta di hobby, quando una persona dice che suona o canta, automaticamente gli viene chiesto: “Va bene, ma di lavoro cosa fai?”. Come poi abbiamo toccato la mano durante la pandemia, scoprendo vuoti legislativi e culturali. Se si fa capire che la musica può essere economicamente sostenibile e diventare un lavoro sarebbe un grande passo in avanti, non pensi?
Bravo!  Aggiungo che prima, per avere queste esperienze, dovevi andare a Roma o a Milano, ora invece è possibile percepire il nostro territorio come un luogo dove è possibile fare accadere queste cose. A 14 anni hai vissuto di persona questo evento, così come tutto il pubblico ha visto che l’Abruzzo può avere questi eventi, con i droni, con la Rai che ci trasmetterà in prima serata, mai accaduto per la musica popolare, nemmeno con la “Notte della Taranta”, di cui curai l’edizione record. 

A livello di pubblico siete riusciti a coinvolgere i giovani, che sappiamo amare generi come il rap o la trap?
Avevamo tantissimi giovani sul palco, ma anche sotto ad assistere allo spettacolo. La considerazione migliore, a mio avviso, è che fare cose ‘solo’ per i giovani, come fanno le major, è un approccio sbagliato. La via giusta direi che è mescolare le generazioni, portando l’artista che piace alla nonna di 90 anni, e contemporaneamente i Coma_Cose che piacciono tanto ai giovani. Il futuro è, nel mio pensiero, mettere nello stesso posto la RSA e l’asilo, gli anziani e i giovanissimi, non devono stare separati. L’Italia non ha ancora capito la potenzialità di seguire questo sistema, abbiamo tantissimi anziani, dobbiamo mescolare le generazioni e non separarle.

Avvalendosi dell’esperienza degli anziani, molti giovani che godono solo di 1-2 anni di notorietà a seguito di qualche effimera vittoria televisiva, potrebbero prolungare la loro carriera ad alto livello. Ma ricordiamo che, come dicevi prima, il 23 agosto sarete in prima serata su Rai2.
Esattamente! La musica popolare va per la prima volta in prima serata sulla RAI, e anche la prima volta che l’Abruzzo non ci va per eventi di cronaca nera (risate). Saremo su Rai2 come tv e Rai1 radio con il commento in diretta. 

Bene, per la prossima edizione hai già delle idee? Delle sorprese?
Vorrei mettere il palco in acqua, come fecero i Pink Floyd a Venezia, una cosa che in Abruzzo non è mai stata fatta. E poi vorrei metterci l’Orchestra Sinfonica, creando un evento di altissimo livello. La musica popolare abruzzese è stata creata da lavoratori che volevano esorcizzare la paura di morire per la fatica cui erano sottoposti, piuttosto che per il caldo d’estate o il freddo d’inverno. Dietro questa musica popolare c’è un discorso che affonda nel sacro, come i gospel e il blues nel periodo dello schiavismo negli Stati Uniti.

MAURIZIO DONINI 

L’Orchestra dei Serpenti è composta da:
Marco Dirani (basso), Nicola Costa, Guido Della Gatta, Alessandro Santacaterina(chitarre), Salvatore Mufale (pianoforte), Giovanni Antonicelli(pianoforte e sequenze), Roberto Spina, Carola Avola (batteria), Alberto Barsi (chitarra elettrica), Carmelo Colajanni, Christian Di Marco (strumenti a fiato vari) e Danilo Dipaolonicola(fisarmonica). Denis Ballarini, Sofia Bevilacqua, Federica Buccella, Francesca Calabria, Adalgisa Camerano, Mariaelisa Cardone, Giulia D’Alessandro, Sara D’Arielli, Silvia Di Censo, Valentina Di Cesare, Siria Di Giacomo, Mariaceleste Di Paolantonio, Marzia Ferrini, Davide Iacobucci, Marinella Iezzi, Flavia La Pasta, Manuela Limina, Sonia Limina, Stefania Limina, Giada Mancini, Valentina Michilli, Riccardo Sebastiani, Walter Serraiocco, Davide Settevendemie, Aurara Tesone, Federica Tollis, Chiara Trotta sono i 28 cantanti selezionati tramite la Call lanciata dal Maestro Enrico Melozzi che si sono aggiunti al coro dell’Orchestra dei Serpenti già composto da Anna Azzola, Angela Cantoresi, Cinzia Cantoresi, Elena Cicconi, Monica Dezzi, Giuseppe Di Cesare, Cristiana Falconi, Franco Palumbo, Teresa Scalese, Letizia Serpentini, Martina Zecca. Ad accompagnare i canti popolari ci saranno anche le coreografie realizzate dal corpo di ballo composto da Lusymay Di Stefano, Laura Esposito, Ilaria Frazzetto, Gabriella Caruso, Michela Caruso, Federico Mella e Francesco Rosario Zappalà.

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