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EDGE OF FOREVER – Intervista al cantante, tastierista e frontman Alessandro Del Vecchio

EDGE OF FOREVER – Intervista al cantante, tastierista e frontman Alessandro Del Vecchio

Il ritorno discografico degli Edge Of Forever è documentato in “Seminole”, il nuovo album. Alessandro Del Vecchio è sempre alla guida della band, canta, suona le tastiere e produce e il risultato è un ottimo lavoro di hard rock, contaminato con innesti AOR e progressive rock. Ne ho parlato con Alessandro Del Vecchio e di seguito il resoconto dell’intervista.

Ciao Alessandro, bentornato su Tuttorock!! Ti avevo intervistato quasi due anni fa per parlare degli Hardline e stavolta parliamo dei tuoi Edge Of Forever. Il nuovo album arriva tre anni circa dal precedente e in mezzo c’è stata la pandemia. Cosa è cambiato nel modo di comporre?
Ciao Fabio! Che bello ritrovarsi! Allora, non è cambiato molto nel modo di comporre, se non fosse che ci siam sentiti degli sciatori di slalom per evitare di ammalarci durante le registrazioni e finire l’album senza ritardi tra lockdown e restrizioni. A dirla tutta, la pandemia ci ha spronato a scrivere in maniera ancora più concreta e da positive mental attitude, filosofia che abbracciamo completamente.

“Seminole”, cosa ti ha inspirato a parlare di nativi americani?
Io sono innamorato della cultura Nativa Americana fin da quando ero bambino. Ho voluto raccontare questa storia attraverso gli occhi di un Seminole, proprio perché, come nazione, i Seminole son stati estremamente fieri nel difendersi da Inglesi e Spagnoli durante l’opera di soggiogamento degli Europei. E nel frattempo, mentre difendevano la propria terra e cultura, ospitavano tanti schiavi scappati alle piantagioni degli stati vicini. Per rimando o l’esempio lampante che l’unione nei momenti difficili è la chiave del tutto, al contrario di quanto si stia vivendo oggi. Siamo riusciti a farci dividere tutti, una condizione perfetta per far sì che qualsiasi lotta sia vana. Dai Seminole dovremmo imparare che deve esserci sempre una porta aperta per fratelli umani e non che han bisogno, lottare per difendere fieramente la nostra cultura mentendo però sempre alto il livello di empatia e amore.

Il disegno di copertina è molto affascinante, c’è il volto di un indiano, ma è più forte la parte scheletrica, quale è il suo vero significato?
E’ un’immagine di rinascita. In realtà l’immagine va vista e letta diversamente. Dalle foglie, che in realtà partono dal retro copertina, e dal vento uno scheletro diventa poi vita. E’ l’immagine proprio della storia di cui parlo. Quando si pensa che tutto sia finito, che non ci siano vie d’uscita, è proprio in quel momento che devi cercare con tutte le tue forze la vita, la rinascita, la crescita e la prosperità. Nella sazietà tutti sanno sorridere, ma è nella lotta per una condizione migliore per la comunità umana che le anime escono allo scoperto nella loro forza.

Non è un concept album? Quale è il significato dei testi?
No, no. E’ un vero e proprio concept album. Potrebbe essere la storia di ognuno di noi perché tutti abbiamo difficoltà, avversità da superare e tutti vogliamo, in fondo, essere felici, amare ed essere amati e contare qualcosa nel nostro mondo, piccolo o grande che sia. Il disco parla proprio di questo, come reagire alle avversità in maniera costruttiva, raccontando vari stadi della vita attraverso gli occhi di un Seminole.

Come riesci a gestire i migliaia di impegni che hai, produttore, cantante, tastierista, sei praticamente in moltissimi progetti di casa Frontiers?
Organizzazione, un po’ di amore per il rischio e tanta forza di volontà nel lottare per quella che è la mia causa vitale: la musica. Per me la musica è seconda natura, è vita, è tutto. Ho ancora troppa musica dentro di me per fermarmi o per non spingermi per fare sempre meglio, per portare vita e gioia con la mia arte.

Musicalmente ci sono molte atmosfere progressive nei brani, è nato per caso o è stata una cosa voluta?
E’ stata una evoluzione e condizione naturale. Non abbiamo cercato qualcosa, questa volta abbiamo la sciato che la natura di noi 4 fosse a nudo, evidente e prorompente. Non abbiamo voluto suonare come questa o quella band o tentato di finire in un qualche genere. Ci sta stretto un pò tutto e comode tante etichette, quindi l’aspetto progressive arriva proprio da quello. E penso che sia un aspetto che ci ha ripagati, anche perché noi non vogliamo essere l’ennesima band AOR o di rock melodico, noi vogliamo essere gli Edge Of Forever, in cui tutte queste evidenti influenze convoglino in un sound personale e unico.

La title track è una piccola suite divisa in 4 movimenti, anche in questo caso cin sono influenze prog e la stessa idea lo ricorda. Perché questa decisione?
In realtà, originariamente, volevamo scrivere una mini suite riassuntiva del disco nello stile di “Los Endos” dei Genesis ma siam finiti a scrivere un brano ex novo che abbiamo diviso in movimenti proprio per dare il sapore di racconto a capitoli.

C’è in programma un tour a supporto dell’album?
Assolutamente! Dovremmo suonare il 19 Febbraio all’ArciTom di Mantova con gli amici Hell In The Club e per ora abbiamo confermate 4 date in Europa a marzo. Per ora non stiamo riuscendo a confermare altro vista la situazione ma abbiamo tante richieste e tanti programmi per portare la band dal vivo il più possibile.

I tuoi progetti futuri? Cosa bolle in pentola?
Tanti, come sempre. Sto ultimando il nuovo disco di Jorn, un nuovo disco con i Sunstorm e finalizzando la presentazione al mondo del disco dei Serbi The Big Deal con cui mi sto divertendo a suonare il basso!

Grazie Alessandro, chiudi l’intervista come vuoi, un messaggio per ascoltare “Seminole”.
Grazie a te Fabio, spero davvero che il disco raggiunga i cuori di tutti gli ascoltatori e amanti di musica, non solo di rock o metal. C’è tanto da ascoltare e leggere nei nostri nuovi brani con l’obiettivo di piantare dei semi di riflessione e apertura sul mondo! seguiteci che abbiamo appena iniziato!

FABIO LOFFREDO

Band:
Alessandro Del Vecchio: Voce e tastiere
Aldo Lonobile: Chitarra
Nik Mazzucconi: Basso
Marco di Salvia: Batteria

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