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ECKOES – Intervista alla straordinaria cantante inglese

ECKOES – Intervista alla straordinaria cantante inglese

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In occasione dell’Europavox Festival 2019 al Teatro Comunale di Bologna, ho intervistato la cantante inglese ECKOES.

Quali sono stati i primi ascolti che ti hanno indirizzato verso la musica?
Mio padre è un grande appassionato di musica, nei nostri lunghi viaggi in auto abbiamo ascoltato tantissimo di Michael Jackson, Ladysmith Black Mambazo e Julio Iglesias.

Oltre avere una voce fantastica, tu dai grande importanza al fattore scenico? Ti crei anche i tuoi abiti?
Quando ti affidi a ciò che hai dentro, la tua autenticità troverà modi diversi di manifestarsi. Nell’ambito del mio spettacolo, i miei abiti, il mio set diventano tutti un’estensione di me. Ho iniziato a fare i miei vestiti perché non riuscivo a trovare niente di abbastanza interessante da indossare che potevo permettermi di comprare. Se avessi avuto il budget per Alexander McQueen (il mio designer dei sogni), forse non avrei mai provato a fare qualcosa da sola. La vita ha strani modi a volte per indurti a scoprire te stessa. Ora il vestito che preparo per ogni spettacolo è diventato importante tanto quanto la musica che eseguo.

Tu unisci anche la danza alla tua musica, come ti sei avvicinata a questa forma di arte?
Sono sempre stata una ballerina, è nel mio sangue. Cantare dal profondo della tua anima è un modo di lasciarsi andare, e il tuo corpo si muove semplicemente con questo sentimento.

Da cosa prendi ispirazione per comporre la tua musica e cosa intendi trasmettere con la tua arte affascinante al pubblico?
Ora più che mai mi rendo conto come cose contrastanti possano convivere assieme allo stesso tempo. La ricerca della semplicità ci deruba di così tanti strati di bellezza. La mia musica può essere contemporaneamente sintetizzata e genuina, industrial e sentita, ottimista e malinconica, dolorosa e affascinante. Prendo ispirazione dalle parti della vita che risiedono in nella parte più interiore del mio essere.

Tu hai già suonato in Italia?
Solo al BOtanique di Bologna nell’edizione di quest’anno.

Come sei arrivata a partecipare al Festival Europavox?
L’organizzatore è venuto al mio spettacolo in un festival in Romania all’inizio di quest’anno e mi ha invitato a suonare in Italia subito dopo. Selezionano personalmente tutta la musica che propongono nei loro festival, è veramente fantastico.

Il Festival Europavox è portatore degli ideali europei, come vedi il momento sociale che noi stiamo vivendo?
Penso che siamo ad un bivio, il mondo sta cambiando molto velocemente. Ci sono due tipi di persone. Uno che vede le cose che conosce cambiare, e questo genera spavento. Probabilmente non stanno vivendo la vita che pensano di meritare, e quindi cercano qualcosa o qualcuno da incolpare per sfogarsi. Vedono questi due fattori accadere contemporaneamente e pensano erroneamente che uno sia la causa dell’altra. I politici sfruttano e usano questa paura per alimentare la loro carriera; è la sola energia rinnovabile in cui investiranno volentieri. D’altro canto ci sono le persone che sanno che il cambiamento è inevitabile e tornare indietro è impossibile. Le difficoltà sociali sono probabilmente più causate dalla politica del governo che da qualsiasi altra cosa. Ma le voci arrabbiate sono le più forti e in questo momento le più forti sembrano vincere.

Tu sei originaria della Gran Bretagna, cosa pensi della situazione creata dalla brexit?
La Brexit è un disastro di proporzioni bibliche, dall’inizio alla fine. Ma se non altro, ha reso le persone molto più politicamente impegnate e interessate a ciò che sta realmente facendo il governo.

Cosa prometti al pubblico che verrà a vederti nello storico Teatro Comunale di Bologna?
Non farò promesse, ma verrò ed eseguirò la musica della mia anima vestita con un abito che ho fatto con le mie mani, proprio per questa notte. La magia si crea nell’aria tra me e il pubblico. Ogni concerto crea un momento nel tempo che non può mai essere ripetuto. E lasceremo tutti il Teatro un poco diverso da come era quando vi siamo entrati.

MAURIZIO DONINI

** ENGLISH VERSION **

What were the first plays that led you to music?
My dad is a huge music fan, we listened to a lot of Micheal Jackson, Ladysmith Black Mambazo & Julio Iglesias on long car rides.

Besides having a fantastic voice, do you give great importance to the scenic factor? Do you also create your own clothes?
The more you lean into your authenticity, the more ways that it will start to manifest itself. Now my show, my outfits, my set-  all become an extension of me. I started to make my own clothes because I couldn’t find anything interesting enough to wear that I could afford to buy. If I had had the budget for Alexander McQueen (my dream designer) then maybe I would never have tried to make anything myself. Life has ways of helping you discover yourself. Now the outfit I make for each show is as big a deal as the music I perform.

You also combine dance with your music. How did you approach this form of art?
I’ve always been a dancer, it’s in my blood. Singing from your soul is a form of surrender, and your body just moves with it.

What do you take inspiration from to compose your music and what do you want to convey to your audience with your fascinating art?
Now more than ever I’m realising that contrasting things can be true at the same time. Looking for simplicity will rob us of so many layers of beauty. My music can be both synthesised and genuine, industrial and fragile, upbeat and melancholy, painful & beautiful. I take inspiration from the parts of life that reside in that hinterland.

Have you already played in Italy?
Only at botanique festival this year in Bologna!

How did you get to participate in the Europavox Festival?
The organiser came to my show at a festival in Romania earlier this year and invited me to play in Italy straight after. They hand pick all the music they put on at their festivals, it’s very personal.

The Europavox Festival is the bearer of European ideals, how do you see the social moment we are experiencing?
I think we’re at a crossroads- the world is changing very fast. There are 2 camps of people. One who sees things changing away from what they recognise and it scares them. They are also possibly not living the life that they think they deserve, and are looking for something or some people to blame for that. They find these 2 things occurring at the same time, and wrongly think that one must be causing the other. Politicians harness and use this fear to fuel their careers. The only renewable energy they will gladly invest in. The other camp knows that change is inevitable and going back is impossible. And that societal hardship is probably more caused by government policy than anything else. But angry voices are the loudest, and the loudest seem to win these days.

You are originally from Great Britain, what do you think about the situation created by the brexit?
Brexit is a mess of Biblical proportions – from inception to failed execution. But if nothing else, it has made people much more politically engaged, and interested in what’s actually going on in government.

What do you promise the public that will come to see you in the historic Teatro Comunale of Bologna?
I can never promise them anything. I will come and perform music from my soul in an outfit I made with my own hands, just for this night.  The magic happens in the air between them and me. Every concert creates a moment in time that can never be repeated. And we will all leave the Teatro a little bit changed from when we entered it.

MAURIZIO DONINI