EARTHSET – Intervista al bassista Luigi Varanese
Ho avuto il piacere di intervistare il bassista Luigi Varanese della band EARTHSET sul progetto di sonorizzazione del film “L’uomo meccanico”.
La sonorizzazione è nata all’interno del Progetto Soundtracks 2018, promosso da Associazione Culturale MUSE in collaborazione con Centro Musica del Comune di Modena, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, curato da Corrado Nuccini dei Giardini di Mirò e Stefano Boni del Museo Nazionale del Cinema di Torino. Scopo del progetto era selezionare sei artisti o compagini musicali attivi in regione che fossero interessati ad approfondire un percorso volto ad apprendere e sviluppare l’incontro tra musica ed immagine, con specifico riferimento ai film muti dei primi del ‘900. La direzione artistica del progetto alla fine del corso ha assegnato alla band bolognese Earthset (compagine alternative rock bolognese composta da Luigi Varanese, Costantino Mazzoccoli, Emanuele Orsini ed Ezio Romano) ed al ravennate Luca Maria Baldini la composizione di una sonorizzazione per il film “L’Uomo Meccanico”. Il lavoro si è svolto sotto la direzione ed il tutoraggio di Nicola Manzan (Bologna Violenta) e Tiziano Bianchi. Dopo la prima, tenutasi al Supercinema Estivo di Modena in occasione della Festa della Musica 2018, gli Earthset e si propongono di portare in scena alcune repliche per i primi mesi del 2019.
Ciao Luigi, vi abbiamo già seguito in passato in alcuni vostri live, ora ci ritroviamo con questo nuovo progetto “L’uomo meccanico”, raccontaci come è nato il tutto?
Il via è stato dato dalla partecipazione al corso Soundtrack del Centro Musicale di Modena, una sorta di seminario e un progetto finale in cui viene assegnato un film da sonorizzare che viene presentato a giugno sotto forma di concerto. A noi è stato assegnato “L’uomo meccanico” assieme a Luca Maria Baldini che sonorizzò la prima parte. Noi abbiamo fatto la parte restante e visto che Luca non poteva sempre seguirci, successivamente abbiamo sonorizzato anche la seconda parte per potere portare il tutto in tour.
Il film ho letto che rispetto la versione originale è disponibile solo in parte, questo non ha influito sulla buona riuscita del progetto?
Il film dura circa 43 minuti, l’unica pellicola ritrovata era gravemente rovinata a causa di un incendio ove veniva custodita, originariamente la lunghezza del film era di 90 minuti. La visione presenta delle ovvie lacune in quanto ci sono dei salti temporali inevitabili che rendono la comprensione della trama difficoltosa. Ma al di là di questo, egoisticamente a noi musicisti questo ha aiutato, innanzitutto è più facile sonorizzare un film di 43 minuti che di 90, poi il fatto che la visione sia difficoltosa da seguire induce gli spettatori a concentrarsi sulla musica.
Per voi musicisti sonorizzare un film piuttosto che realizzare un disco classico, ha comportato un tipo di approccio diverso dal solito?
Sì, ma non troppo a dire il vero. L’approccio cambia in quanto si deve dare una continuità al tutto, ma noi poi già seguiamo questo concept nella realizzazione dei nostri dischi. Qui cerchiamo di dare una struttura più precisa, cercando di accostare temi particolari alle scene più suggestive e prestando molta attenzione alle dinamiche per tenere viva l’attenzione dello spettatore. Fino a questo momento, riguardo questo progetto, non abbiamo dovuto preoccuparci dell’estetica, aspetto che oggi è importante anche per i musicisti.
E’ più difficile portare questo progetto sul palco visto che prevede una commistione audio e video rispetto il classico live di sola musica?
Sì, certamente, bisogna fare molta attenzione a non fare errori con il video. All’inizio abbiamo compiuto alcuni errori di inesperienza, tipo sbagliare la velocità del video, poi tante piccole cose che si aggiungono all’organizzazione di un live solo musica.
Poi avete debuttato in cinema all’inizio?
Non solo cinema, ma anche teatri e sale dedicate, posti dove non avremmo mai pensato di suonare una volta. Un cinema è diverso rispetto la classica sala concerti, cambia l’organizzazione e l’acustica.
E ora siete in tour andando anche sui classici palchi del rock?
Abbiamo alternato, locali dove avevamo già suonato a queste nuove realtà. Di date ne abbiamo fatte veramente tante e ora è in uscita questo progetto sotto forma di disco, per cui lo porteremo in tour nella forma classica del nostro live.
Progetti futuri?
Oltre questo abbiamo un disco registrato con anche il cantato, stiamo lavorando su tutto il contorno dalla grafica al confezionamento, per ora ci concentriamo su “L’uomo meccanico”, poi riprenderemo il discorso disco.
Vuoi aggiungere qualcosa?
Sicuramente voglio ringraziare Nicola Manzan (Bologna Violenta) che ci ha seguito e aiutato tantissimo, e per la sua etichetta Dischi Bervisti uscirà questo disco.
MAURIZIO DONINI
CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.