DI’AUL – Intervista alla band doom milanese

In occasione dell’uscita del loro quinto album in studio “Abracamacabra” (MooDDoom Records), ho avuto il piacere di intervistare la band doom milanese DI’AUL, fondata nel 2010, che suona un mix di rock anni Settanta e groove metal anni Novanta.

La band ha suonato diversi concerti in Italia ed Europa, supportando tra gli altri Crowbar e Et Moriemur.

Ciao ragazzi, benvenuti su Tuttorock, parliamo subito di questo vostro quinto album, “Abracamacabra”, un gioco di parole nato come?

In realtà è nato per caso: eravamo in viaggio per andare a vedere un live e, cazzeggiando, è venuta fuori questa parola. Così abbiamo deciso che sarebbe divenuta il titolo del disco, perché comunque rappresentava molto il mood dei brani.

Una sorta di formula magica capace di affascinare l’incerto ascoltatore.

Qual è solitamente il processo di costruzione di un vostro brano?

I brani partono spesso da un riff sul quale improvvisiamo e vediamo se escono idee buone e poi, costruito il pezzo, lavoriamo molto sugli arrangiamenti. Altre volte si parte proprio dall’improvvisazione, perché a inizio prove ci piace molto scaldarci suonando “a braccio” anche continuativamente per decine di minuti, è una cosa che ci diverte e ci lega molto a livello musicale.

Intrecci tra doom, sludge, sonorità anni ‘70, altre anni ‘90, è sintomo dei vostri ascolti che spaziano tra i generi?

Siamo tutti patiti di musica a 360 gradi. Ognuno di noi, poi, ha i propri gusti e persevera nelle proprie ricerche musicali. Di base amiamo la musica degli anni ’70 in tutte le sue sfaccettature: dai Black Sabbath ai Sir Lord Baltimore, dai Biglietto per l’Inferno agli Osanna. Ma anche la musica anni ‘90: dai Pantera agli Electric Wizard, ecc… Di sicuro non abbiamo perso la curiosità nell’ascoltare i dischi per intero sia nuovi che vecchi.

Da quasi tre anni avete un nuovo batterista, Andrea “Rex” Ornigotti”, che ha anche curato la realizzazione del video del singolo “Abracamacabra”, cos’ha portato ai DI’AUL il suo arrivo?

Rex ha dato una reale svolta alla band: con il suo drumming è riuscito a dare maggiore groove ad ogni pezzo dei Di’Aul ed ha apportato un sacco di nuove idee. Inoltre, le sue capacità di grafico e la sua intraprendenza sul web, ci hanno permesso di migliorare il nostro modo di lavorare anche al di fuori della sala prove.

La copertina dell’album da chi è stata realizzata?

È stata realizzata da Francesca Vecchio, una ragazza molto in gamba che è riuscita a mettere su carta le mille idee che avevamo in testa, sintetizzandole in una grafica, per noi, pazzesca!

Siete attivi dal 2010, in questi anni qual è stata la maggiore soddisfazione e quale la maggiore delusione che avete vissuto nel vostro percorso musicale?

È passato così tanto tempo che alla fine anche le delusioni le ricordiamo con affetto, per cui non crediamo di avere cattivi ricordi. Difficoltà sì, forse quelle…ma anche loro fanno parte del gioco e del fascino di questa passione: come la stanchezza cronica durante le tourneè, i chilometri su un furgone nel mezzo del nulla, le serate senza impianto audio, i continui “abbassa il volume” (ride – ndr). Soddisfazioni sempre! Forse la più grande per noi è stata ricevere i complimenti da Kirk Windstein dei Crowbar. Ma anche incidere un Lp con i Mos Generator di Tony Reed!

C’è una città in particolare dove vi piacerebbe suonare?

Siamo dei fanatici della scena musicale della Louisiana, Down, Crowbar, EyeHateGod, Corrosion of Conformity, quindi direi New Orleans (ride -ndr).

A proposito, avete già programmato alcune date?

Certo, abbiamo il release party del disco il 16 aprile al The Old Jesse di Saronno e ne stiamo piazzando un po’, sia in Italia che all’estero… stay tuned.

Grazie mille per il vostro tempo, volete aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?

Grazie a te per questa opportunità! E a tutti gli altri: ascoltate musica, gente! E soprattutto, ascoltate Abracamacabra!!!

MARCO PRITONI

Band:
MoMo – Cosimo Amelio Cinieri – Voce
Lele – Daniele Mella – Chitarra
Rex – Andrea Ornigotti – Batteria
Jeremy – Carlo Tomaiuolo – Basso

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