DGM – Intervista al bassista Andrea Arcangeli
Tornano i DGM con “Life”, il nuovo albumm che segna una leggera svolta nel sound. Acclamati anche all’estero, specialmente in Giappone, la band continua il proprio percorso musicale senza mai guardarsi indietro. Ne ho parlato con il bassista Andrea Arcangeli e di seguito il resoconto dell’intervista.
Ciao e benvenuto su Tuttorock. Focalizzerei subito l’attenzione sul vostro nuovo album “Life”. Parlami di come sono nati i brani.
Ciao e grazie per il benvenuto! Per LIFE, la stesura dei brani è iniziata poco dopo la pubblicazione del precedente “Tragic Separation”, che sfortunatamente non ha goduto di una buona visibilità visto il periodo in cui è stato rilasciato. La scrittura dei brani segue ormai da anni lo stesso filone: Simone sviluppa i pezzi, che condivide costantemente durante il processo di scrittura, ne finalizza le pre-produzioni e su di esse lavoriamo tutti assieme alle linee vocali ed ai testi.
“Life” un titolo impegnativo che può essere anche positivo, una speranza, la vita ha mille sfumature. Quale è il significato del titolo e dei testi?
Da sempre i DGM hanno strizzato sempre l’occhio in direzione di avvenimenti ed esperienze legate alla vita di ogni giorno, che siano espresse in chiave astratta o meno. LIFE continua il filone che abbiamo sempre portato avanti, dettato ovviamente da una diversa maturità acquisita negli anni e da vicende che hanno convolto tutti noi (vedi i vari lockdown). Simone ha curato interamente la stesura dei testi, ha dato seguito ad un periodo di profonda ispirazione riportando nero su bianco le sue esperienze/riflessioni relative alla vita di tutti i giorni che, come hai notato, possono rappresentare qualcosa di negativo o qualcosa di positivo.
Musicalmente andiamo oltre il progressive metal, ma i DGM sono una band di progressive metal?
I DGM sono un gruppo di persone, che condividono la stessa passione per la musica e che amano quello che fanno. Progressive? Power? AOR? Heavy Metal? Hard Rock?… Un po’ tutto quanto direi, la cosa più importante per noi è e rimarrà sempre la melodia dei pezzi, la tecnica che aiuta a definirci progressive è sempre messa al servizio della canzone, in modo da valorizzare al meglio la melodia.
“Life” ha brani più articolati, è così o è una mia sensazione?
Non saprei risponderti precisamente a questa domanda, nel senso che nella stesura dei brani cerchiamo sempre di non ripeterci e di trovare soluzioni che possano offrire all’ascoltatore qualcosa di nuovo. Sono effettivamente presenti dei momenti che esulano da quanto fatto fino ad ore, “Eve” ad esempio oppure “Neuromancer” che può risultare più cadenzato ed oscuro per certi versi. In questo caso potrebbe darti questa sensazione, sì!
Il primo album è datato 1997, allora c’era Luciano Regoli della Raccomandata Con Ricevuta Di Ritorno alla voce, poi vari cambi di line-up, ma quanto e come sono cambiati i DGM da allora?
Eh ne è passata di acqua sotto i ponti ahahaa…..beh devo dire che nel tempo, grazie anche all’influenza delle persone che si sono succedute, grazie alle loro capacità e al loro carattere, i DGM si sono sempre evoluti. In primis da un punto di vista personale, avere a che fare con altre personalità ti aiuta sempre a crescere come persona, e successivamente come musicisti e come gruppo. Dal 2006 con l’entrata di Simone, Emanuele e Mark abbiamo trovato un equilibrio straordinario che credo si sia percepito negli album scritti da quel periodo in poi, inoltre nel tempo si diventa più maturi e più pragmatici.
Avete molti consensi anche all’estero, dove ritenete di essere più apprezzati?
Guarda, in realtà riceviamo consensi un po’ da tutte le parti del mondo, fortunatamente. Il Giappone è sempre stato un paese molto ricettivo per questo genere di musica, e non lesinano mai di comunicarcelo. Negli USA, dopo i Prog Power che ci hanno visti partecipi, abbiamo dei fan molto affezionati. In Europa direi un po’ ovunque….
Tornando al titolo “Life”, oggi la vita sembra passare in secondo piano, tra guerre poco rispetto per il prossimo e la stessa vita del nostro Pianeta sembra importare poco. Cosa ne pensate di tutto quello che stiamo vivendo?
Personalmente parlando penso che, a seconda dei periodi, la vita sia sempre stata messa, storicamente, in secondo piano. Vuoi per una corsa ai business più remunerativi, vuoi per questioni politiche, vuoi per crisi socio-economiche, scarsa educazione e rispetto, guerre, pandemie e via dicendo…..non ricordo un periodo dove la vita delle persone fosse valorizzata… C’è sempre meno tempo per pensare a come dovrebbe essere un vita felice, per dare valore agli affetti e alle cose realmente importanti per gli individui a dare valore al tempo ecco! Troppa frenesia, troppo lavoro malsano…..il tutto non fa altro che alimentare una scarsa attenzione per il prossimo….da qui a trovarsi con un ragazzino con una pistola in mano non ci passa molto…..la colpa siamo noi, alla fine siamo noi genere umano che abbiamo permesso tutto ciò…
Quali sono le sensazioni e le emozioni che volete trasmettere ai vostri estimatori?
Da sempre i nostri testi sono stati un riflesso delle nostre vite e delle nostre esperienze (positive e negative) i testi di LIFE, curati interamente da Simone questa volta, sono un’ennesima rappresentazione di ciò che abbiamo vissuto, mi piace l’idea di offrire agli ascoltatori sempre un libro sulle nostre vite. La musica in questo caso è la colonna sonora che ti accompagna durante la lettura.
Quali sono le vostre aspettative da quest’album?
L’aspettativa è quella di riuscire a dare una degna promozione a LIFE, visto che “Tragic Separation” è passato praticamente in sordina vista la pandemia. Poche date e scarsa pubblicità…speriamo che con LIFE questo migliori e che si possano raggiungere più fan possibili con le date.
Il significato del disegno d copertina? C’è un lucchetto ed una chiave un po’ sgretolata mi pare di capire!
Ciò che è stato rappresentato da Travis Smith è sostanzialmente la traduzione di quanto espresso nei testi: durante la nostra esistenza ci troviamo sempre ad affrontare situazioni/problemi che in qualche modo ci ostacolano (vedi il lucchetto) e che necessitano di essere sbloccate per aiutarci a crescere, a migliorarsi, ma non sempre ciò è possibile (vedi la chiave che, a volte, può svanire).
State programmando un tour?
Ci stiamo lavorando, vorremmo pianificare e chiudere il prima possibile molte date in Europa e Giappone.
Avete suonato anche molto all’estero, qualche aneddoto?
Ahaha guarda ce ne sarebbero tantissimi, quello che posso dirti senza entrare nello specifico è che ogni data ha qualcosa di speciale, al di là di ciò che può accadere prima, durante e dopo lo show, è sempre un’esperienza che ti lasci parecchio.
Progetti futuri?
Per il momento ci vorremmo soffermare su LIFE e vedere cosa succederà nel prossimo anno…poi valuteremo il da farsi.
Chiudi l’intervista come vuoi, un messaggio ai vostri fan, un invito ad ascoltare l’album.
Prima di tutto grazie a te Fabio e alla redazione di Tuttorock per lo spazio dedicato ai DGM. Ringraziamo tutti i lettori e gli ascoltatori che ci hanno permesso di arrivare qui dove siamo e vi invitiamo ad ascoltare LIFE per regalarvi, a nostro parere, una moltitudine di emozioni racchiuse in poco meno di un’ora di tempo.
FABIO LOFFREDO
Band:
Mark Basile: Voce
Simone Mularoni: Chitarra
Emanuele Casali: Tastiere
Andrea Arcangeli: Basso
Fabio Costantino: Batteria
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Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!