DEVO NOD – Intervista all’artista veneziano
In occasione dell’uscita del singolo “I Like”che anticipa l’album “ANNO ZERO”, registrato grazie al tempo concesso dalla pandemia, in uscita il 16 dicembre 2022, ho avuto il piacere di intervistare Devo Nod, artista di Venezia alla prima esperienza solista dopo una carriera negli anni 2000 come cantante dei Phonica (band che ha aperto i concerti di molti artisti internazionali, tra cui Jamiroquai, James Brown, Elisa, Le Vibrazioni, Piero Pelù, Francesco Renga, Stadio e molti altri) con la quale ha pubblicato 3 album con video in rotazione su emittenti nazionali come (ALL MUSIC su tutte all’epoca la più nota). Poi dal 2012 ha lavorato con le grunge band X-Ray Life e Pacino, realizzando in lingua inglese altri 2 album distribuiti in tutto il mondo.
Ciao Devo, benvenuto su Tuttorock, come sta andando il tuo singolo “I Like”?
Ciao, piacere di conoscerti, abbiamo iniziato la promozione a settembre solo in nord America e ha risposto con un buon numero di visualizzazioni su YouTube, ora dall’11 novembre la scelta di farlo uscire anche in Italia e per il momento sembra che le radio lo abbiano preso bene nonostante il genere non sia proprio affine al nostro paese.
Un brano nato come e quando?
Un brano nato di getto, iniziato dal riff mentre provavo dei nuovi suoni con la chitarra, poi spontaneamente è arrivata la strofa ed il ritornello. Certi pezzi fortunatamente nascono così.
È stata tua anche l’idea del video?
Sì, ma quella è stata pensata per mesi, in quanto io sono un appassionato di film Horror e il buon Lorenzo della Blau Production mi ha aiutato a contenere il mio animo splatter e a realizzare qualcosa di più raffinato. Quindi il merito è anche suo!
Un singolo che farà parte di un album che uscirà tra circa un mese, puoi già anticiparci se le sonorità degli altri brani saranno simili a quelle di “I Like”?
“I Like” è il pezzo più punk del disco, le sonorità del mio album sono molto cupe, ma allo stesso tempo molto ritmate, ci sono anche delle ballate d’atmosfera. È un prodotto vario.
Cosa ti ha portato a scegliere una carriera solista dopo le esperienze con i Phonica, X-Ray Life e Pacino?
La voglia di fare tutto di testa mia per una volta. Stare in una band è davvero dura, bisogna sempre scendere a compromessi nelle decisioni, questa volta voglio essere libero di decidere per me.
Dei tanti live che hai fatto con quelle band, ce n’è uno che ricordi particolarmente?
Il più importante è stato sicuramente il concerto che abbiamo fatto con i Phonica in apertura a Jamiroquai in piazza a Palermo nel 2003. Oltre al fatto che ci saranno state almeno 20/30 mila persone, che tra l’altro saltavano e apprezzavano i nostri brani, per me è stato il primo live di livello e non posso dimenticarlo.
Una domanda che faccio a tutti, quali sono i 5 dischi ai quali non potresti mai rinunciare?
Wow, bella domanda. Sicuramente DIRT degli ALICE IN CHAINS è uno dei dischi più importanti per la mia formazione musicale, a seguire NEVERMIND dei NIRVANA, APPETITE FOR DESTRUCTION dei GUNS N’ ROSES, GRACE di JEFF BUCKLEY e RECOVERING THE SATELLITES dei COUNTING CROWS…, adoro il rock americano.
Stai già pianificando un tour di presentazione dell’album?
Al momento no, ma mi piacerebbe farmi vedere su qualche palco la prossima estate.
Con quale formazione ti presenterai sul palco?
Sto ancora valutando, sicuramente il classico quartetto rock e avrei già dei nomi pronti ma non ho ancora ufficializzato nulla.
Grazie mille per il tuo tempo, ti lascio piena libertà di chiudere l’intervista come vuoi.
Una cosa che mi piace dire a chi si impegna nel coltivare una passione, che sia musica o altro, è SIATE VOI STESSI sempre e comunque.
Un abbraccio a tutti.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.