DEVIS CARTEN – Rap e rock dalla Valtellina
In occasione dell’uscita del singolo “Luridi” (Edac Music Group), ho avuto il piacere di fare una chiacchierata con Devis Carten, classe ’97, all’anagrafe Devis Bonini. Il nonno, chitarrista, attraverso i molti vinili lo avvicina ai grandi nomi della musica, come: Deep Purple, Rolling Stones, Pink Floyd ecc. Successivamente, mosso dalla curiosità, si avvicina sempre più ad altri artisti e band che hanno solcato i più prestigiosi palchi della storia. Il Rap ha avuto sicuramente un’importanza fondamentale per Devis in quanto ha permesso lui di sfruttare al meglio la sua penna. “Scrivere è un modo per guardarsi dentro, conoscersi e lasciare spazio alla vocina interiore che ha bisogno di comunicare. Quando scriviamo per noi stessi è come se ci mettessimo a nudo e vedessimo ciò che realmente siamo, senza giudizi e critiche di nessun tipo”. Ogni brano pubblicato fino ad ora rappresenta una parte importante e significativa della vita di Devis. L’album, “NOAH”, richiama sicuramente la parte più introspettiva dell’artista. Differentemente, il singolo “22 Marzo” mette in luce il suo lato più romantico. Ad inizio 2021 Devis trasforma la ex discoteca dei nonni nel suo studio privato – spazio in cui vive, lavora e crea con le persone con cui collabora e che condividono una relazione somigliante a quella di una sorta di famiglia allargata. Il rock e le sonorità anni ‘70 hanno una grande influenza sulla sua musica, la quale strizza l’occhio anche alla contemporaneità colpendo tutti, dai più giovani ai più nostalgici. Il progetto aspira a creare musica italiana, non liquida, non usa e getta, bensì indelebile. Tutto ciò è sicuramente possibile anche grazie alle figure di cui Devis si è circondato negli ultimi due anni. Un team di giovani e promettenti musicisti accompagna e accompagnerà il nostro artista in questo magnifico viaggio, dalla produzione e arrangiamento in studio sino ad arrivare alle performance live.
Ciao Devis, benvenuto su Tuttorock, “Luridi”, il tuo nuovo singolo, come e quando è nato?
“Luridi”, se devo essere sincero, è nato quasi casualmente. Una sera di agosto 2021, lavorando al pc come è mio solito fare, è nata questa batteria dal groove molto interessante. In particolare adoravo moltissimo la sua linea di basso. La parte melodica non mi faceva troppo impazzire; fortunatamente Matteo, in arte Theodore, ha messo mano al progetto risuonando sostanzialmente tutto. Fu così che qualche ora dopo nacque “Luridi”.
Una volta inciso, il brano è passato nelle mani di Davide Lasala e Andrea Fognini, presso Edac Studio, i quali ne hanno portato la qualità ad un livello sorprendente.
Basso e chitarra anni 70 che fanno da tappeto sonoro ad un brano rap, è frutto dei tuoi ascolti che variano tra i generi?
Sicuramente non sono una persona alla quale piace la monotonia. Durante i miei 24 anni ho attraversato diverse fasi di vita, se così si può dire, ognuna delle quali caratterizzata da un certo tipo di musica. Mi piace spaziare, scoprire e apprendere; c’è sempre da imparare secondo me.
Il rap ha avuto sicuramente un’importanza fondamentale per la scrittura. Il mio animo un po’ rock, invece, penso provenga da tutti quei vinili anni ‘70 che mio nonno mi faceva ascoltare da bambino. Alcuni di questi li conservo ancora oggi qua in studio da me.
Un singolo che andrà a far parte di un album?
Bellissima domanda questa. Ho sempre adorato il processo creativo di un disco, dal suo concepimento fino ad arrivare alla sua realizzazione. Un album può essere visto sostanzialmente come il riassunto di un certo periodo di vita, in ogni sua forma e sfumatura. Pensare ad un album ora sarebbe molto prematuro credo; non nego che mi piacerebbe e non nego il fatto che stiamo lavorando moltissimo in studio ormai da due anni circa. Ogni cosa a suo tempo peró.
Di chi è l’idea del video e dov’è stato girato?
Il videoclip di “Luridi” è nato mettendo insieme le idee di tutto quanto il team. C’è stata assoluta partecipazione da parte di tutti e di questo ne sono felicissimo. La cosa più bella penso sia stata l’energia venutasi a creare durante le riprese, nonché la voglia di fare e di mettersi in gioco da parte di tutti. Il video è stato girato interamente in provincia di Sondrio, più esattamente tra Postalesio e Berbenno; tra distese verdi e lo studio di casa mia.
Come ti sei avvicinato al mondo della musica?
Mi sono avvicinato al mondo della musica quasi sicuramente grazie alla presenza di mio nonno. Lui da giovane era chitarrista in una band locale; gli invidio molto tutto ciò che ha potuto vedere e ascoltare in prima persona in quegli anni. Oltretutto, verso i primi anni ‘70, aprì una discoteca qua in Valtellina. Da un annetto, dopo averla ristrutturata, mi ci sono trasferito io.
Crescendo mi sono poi avvicinato alla musica di mia spontanea volontà, passando da un genere all’altro di continuo, cercando e scoprendo cose nuove.
Come mai hai scelto un “cognome” d’arte e perché proprio Carten?
Ho scelto di mantenere il mio vero nome (Devis) semplicemente per il fatto che la mia musica esprime in tutto e per tutto ciò che realmente sono. Vorrei essere sempre trasparente con chi mi ascolta. Devis è un ragazzo come un altro che ama far musica, con i suoi pregi e i suoi difetti, con i suoi sogni e le sue paure. Non siamo macchine, siamo ciò che siamo. Il concetto di “Luridi” è proprio questo: nessuno dovrebbe nascondere ciò che realmente è, senza paura di essere giudicati, nonostante sia difficile a volte, ma non impossibile.
Carten cosa sta a significare? Carten è quel lato di Devis più stravagante e allo stesso tempo più tragico, che prende ogni emozione di Devis e la porta all’eccesso.
Per quanto riguarda come è nato Carten, stavo per pubblicare il mio primo brano nel 2017 e la sera prima dell’uscita non avevo ancora scelto un nome da scrivere sotto al video su YouTube. Allora, su consiglio di amici, decisi di mantenere il mio vero nome e all’improvviso mi venne in mente Carten e così li mantenni entrambi.
Cosa significa per te la musica?
La musica è davvero tutto per me: è la colonna sonora della mia vita. Ogni momento particolare lo ricordo grazie ad una canzone precisa, indipendentemente che sia felice o triste.
La musica mi da quel qualcosa che nulla è in grado di darmi. Suonare con Matteo (Theodore) è quasi magico; quando facciamo musica assieme viene a crearsi un qualcosa che non si può descrivere. È come un mix tra speranza e nostalgia. So che sono discorsi molto particolari e ad essere sincero ne parlerei per ore. Vorrei concludere dicendo che la mia vita non avrebbe lo stesso colore senza musica.
Il tuo sogno artistico più grande?
Attualmente il mio sogno artistico è quello di riuscire a vivere di musica; far ciò che mi piace davvero nella vita e riuscire a mantenermi con questo.
Se dovessi guardare un po’ più in là le cose cambierebbero. Vorrei arrivare non solo a far musica, anzi, mi piacerebbe moltissimo affacciarmi anche ad altre forme d’arte in futuro, dalla pittura alla recitazione, dal cinema al teatro.
Insomma, vorrei sfruttare bene questa vita che ho a disposizione per far tutto ciò che mi attira, senza alcun tipo di freno o limite mentale.
Hai qualche data live in programma?
Sì e sono davvero felicissimo di questo; io e la mia band non vedevamo l’ora di poter suonare dal vivo. Con esattezza, ci esibiremo venerdì 24 giugno al Best Rock Festival di Berbenno di Valtellina. Oltre a “Luridi” porteremo sul palco anche qualche brano inedito.
Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?
Vorrei terminare l’intervista dicendo che sono felicissimo del percorso intrapreso con Edac Music Group, l’intero team e i ragazzi della band. È come un piccolo sogno che poco alla volta si sta realizzando.
“Luridi” è stata la presentazione di questo nuovo viaggio e non vedo l’ora di continuarlo.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.