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DEREK SHERINIAN – Intervista al tastierista statunitense

DEREK SHERINIAN – Intervista al tastierista statunitense

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Derek Sherinian, l’ex tastierista dei Dream Theater, torna con un nuovo album da solista, “The Phoenix” e si avvale della collaborazione di grandi nomi come Steve Vai, Joe Bonamassa, Billy Sheehan, Kiko Loureiro e altri. Ciò che segue è il resoconto dell’intervista.

Ciao Derek e benvenuto su Tuttorock, come stai? Sono passati 9 anni dal tuo ultimo album da solista, perché tutto questo tempo?
Sono stato impegnato con molti progetti e con altre band, i Sons Of Apollo, i Black Country Communion, quindi è stato naturale per me mettere in stand by la mia carriera da solista. Ho iniziato poi a pensare che era il momento di tornare a comporre del materiale da far uscire a mio nome e il risultato è “The Phoeix”, un album che non è solo tastieristico e per tastieristi, ma è anche molto chitarristico e penso piacerà anche ai chitarristi e sono molto felice del risultato finale, questo è il vero motivo di questi anni passati. Poi ho voluto coinvolgere i migliori chitarristi in circolazione e mi sono preso del tempo anche per lavorarci bene, sena affrettare troppo le cose.

Come hai composto i brani, hai avuto qualche ispirazione particolare?
Ho imparato e ho preso visione di tutte le mie esperienze durate questi anni e ho cercato di indirizzarli sulle mie tastiere e poi varie cose che mi hanno dato degli input necessari per creare dei brani strumentali che delineano il mio stile.

Perché il titolo The Phoenix?
E’ un titolo che mi è venuto in mente durante il lockdown, penso esprima positività e speranza, effettivamente la Fenice è un uccello dai colori variopinti e io ho cercato di ricrearli con le mie tastiere, di dare vari colori con le note. Avevo iniziato a comporre i brani prima qualche anno fa e durante il lockdown ho avuto la spinta a terminarlo.

Nei vari brani suonano alcuni dei migliori musicisti mondiali, come hai accennato tu prima, Steve Vai, Billy Sheehan, Kiko Loureiro, Joe Bonamassa, Zakk Wylde e tanti altri, come li hai scelti?
Sono miei amici da più di 20 anni, li conosco benissimo, conosco le loro capacità, il loro potenziale, ci capiamo subito e sapevo che avrebbero creato parti musicali incredibili e così è stato. Non potevo scegliere di meglio.

Perché proprio loro? Qualche parola su loro come musicisti e come persone.
Con Steve Vai ad esempio, oltre a conoscerlo da molti anni, ho suonato con lui nel tour Generation Axe ed è un chitarrista ed una persona eccezionale. Con Joe Bonamassa ho suonato nei Black Country Communion ed ha un gusto per il rock blues ineguagliabile e anche gli altri, oltre ad essere dei grandi musicisti sono delle persone veramente molto gradevoli.

Hai composto i brani cercando di renderli adatti al loro stile o hanno avuto massima libertà di espressione?
Ho lasciato loro spazio per esprimersi al meglio, per esempio a Zakk Wylde ho detto di suonare come faceva con i suoi Black Label Society e ne abbiamo fatto un brano strumentale molto vicino al suo stile e ognuno, nel seguire le mie direttive, ma solo perché ho scritto io i brani, è riuscito a dare tanto di più al brano, uscendo fuori con il loro stile e rientrando subito però sul ciò che ho scritto per ogni brano.

Perché la scelta di una cover di Buddy Miles? Non potevi fare scelta migliore di Joe Bonamassa!
Amo Buddy Miles, il suo stile e amo il blues e chi meglio di Joe Bonamassa poteva impreziosire il brano? E’ anche rustico a dargli un tocco di Jimi Hendrix in più.

I Planet X sono fermi da tredici anni. Tornerai a scrivere qualcosa per la band?
Si, sono solo in stand by. Sto già pensando a scrivere del materiale da far uscire con quel nome, sicuramente nel 2021.

Che ricordi hai del periodo con i Dream Theater e di quello con i Black Country Communion?
Dei Dream Theater ho ricordi bellissimo anche se con loro ho inciso solo un album in studio e un live e ancora oggi i fans dei Dream Theater dimostrano moto affetto e mi sostengono sempre. Per quanto riguarda i Black Country Communion, altra grande esperienza, una band di puro hard rock con grandi musicisti come Joe Bonamassa, Jason Bonham e Glenn Hughes e anche in questo caso splendidi ricordi e tanta esperienza da custodire.

Qualche parola sui Sons Of Apollo?
Sono molto entusiasta di questa band e sicuramente nel 2021 torneremo a fare qualcosa insieme. Anche in questo caso collaboro con grandi musicisti e ho il piacere di lavorare nuovamente con Mike Portnoy.

Il covid sta penalizzando molto la musica e i concerti live, come lo stai vivendo? Ti manca suonare dal vivo?
Si, mi manca molto suonare dal vivo, è una dei momenti migliori, ma tornerò sicuramente on stage appena tutto questo finirà. Ho comunque concentrato tutte le mie energie e le mie forze in studio per “The Phoenix”, un album che mi rende particolarmente fiero.

Ti ho visto varie volte dal vivo a Roma, con i Dream Theater al Palladium, con i Planet X e con Tony Macalpine, Billy Sheehan e Mike Portnoy. Ricordi qualcosa di quei concerti?
Si, certamente, ricordo ogni minimo particolare di quei concerti, il pubblico italiano è fantastico, caloroso, energico e anche molto attento. Sono momenti che non si possono scordare.

Progetti futuri?
Promuovere il mio album, far rivivere i Planet X e forse qualche collaborazione con i Whitesnake e con Michael Schenker.

Le tue influenze musicali, band e tastieristi.
Sicuramente Keith Emerson e Rick Wakeman, ma anche Jan Hammer per il suo stile alle tastiere quasi chitarristico. Poi molti chitarristi, alcuni suonano nel mio album e amo David Coverdale e i Whitesnake.

Ok, grazie Derek! Chiudi l’intervista come vuoi per i tuoi fans italiani e i nostri lettori.
Saluto e mando un abbraccio ai mie amati fans italiani. Siete un Paese meraviglioso e spero di vedervi presto quando torneremo ad una normalità.

FABIO LOFFREDO

Band:
Derek Sherinian: Tastiere

Special Guests:
Simon Phillips: Batteria
Tony Franklin: Basso
Jimmy Johnson: Basso
Ernest Tibbs: Basso
Billy Sheehan: Basso
Joe Bonamassa: Chitarra:
Zakk Wylde: Chitarra
Steve Vai: Chitarra
Ron “Bumblefoot” Thal: Chitarra
Kiko Loureiro: Chitarra

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