DAVIDE SAMMARCHI – Intervista al pianista sul nuovo album
In occasione dell’uscita del nuovo album “AND IN SILENCE I FOUND MY VOICE“, ho intervistato il pianista DAVIDE SAMMARCHI.
Buongiorno Davide, piacere di averti sulle pagine di Tuttorock. Ho apprezzato tantissimo il nuovo disco, tanta bellezza. Vorrei chiederti, prima di tutto, quali sono stati i primi ascolti che hanno formato il tuo background musicale?
Intanto ti ringrazio di cuore per i complimenti. Per quanto riguarda i primissimi ascolti, in famiglia siamo 4 fratelli e io usavo l’mp3 di mio fratello più grande, lì trovavo musica che andava dagli Oasis, ai Nirvana fino ai Clash. Quindi un immaginario che spaziava molto dal brit rock, al grunge fino al punk. Poi ho iniziato ad andare a lezione di pianoforte e la mia insegnante mi ha prestato un disco di Ludovico Einaudi e uno di Ryuichi Sakamoto, rispettivamente erano ‘Le onde’ e ‘1996’. Ho amato quei dischi immensamente e da lì ho iniziato ad avere un background musicale più personale.
Leggo nella biografia che, oltre il pianoforte, hai studiato tastiere rock, la scelta di abbandonare il rock per composizioni neo-classiche a cosa è dovuto? E’ definitiva o è possibile immaginare una ‘sorpresa’ rockeggiante nel futuro?
In realtà già prima di entrare in Conservatorio mi dedicavo alla composizione di musica contemporanea, dopo studi di pianoforte classico, studiare tastiere pop-rock mi ha permesso di arricchire la mia ‘tavolozza’ di colori nuovi, imparando per esempio a utilizzare i vari software musicali e le DAW oltre che acquisire una consapevolezza maggiore sui sintetizzatori. Sono un grande fan delle contaminazioni, non escludo anche lavori più rockeggianti in futuro.
Ricostruisci panorami sonori ispirandoti a viaggi e natura, il rapporto uomo-ambiente è molto importante per te? Trai forte ispirazione guardandoti attorno nella natura?
Decisamente. In generale traggo ispirazione da luoghi lontani dal caos delle città, dall’inquinamento acustico che ormai diamo per scontato. È una forma di guarigione per me ricercare questi posti e mi permette anche di concentrarmi di più, lontano da mille stimoli e distrazioni. Inoltre stare in mezzo alla natura ti permette di sentirti parte di qualcosa di grandissimo, di ‘sublime’, ed è una sensazione che muove fortemente la mia creatività.
I richiami a Arnalds, Frahm, Tiersen, Sakamoto, vengono d’istinto, essere accostato a queste icone che effetto ti provoca? Hai avuto occasione di conoscerli di persona?
Penso che porsi dei riferimenti così grandi dia una grande motivazione. Sono degli artisti che sono riusciti a creare un loro immaginario, unico e riconoscibile ed è una cosa a cui punto anche io. Mi accompagnano sempre e io gliene sono infinitamente grato. Ho avuto modo di ascoltarli tutti dal vivo, eccetto Sakamoto, ed è stata un’emozione immensa che spero di avere presto occasione di ripetere.
Registrare per l’etichetta di un nome come Fabrizio Paterlini che esperienza è stata? Hai lavorato con lui per la realizzazione dell’album?
È un’esperienza incredibile e in divenire. Mandai la demo dei brani del disco alla Memory Recordings senza aspettarmi una risposta, quasi per gioco, e quando Fabrizio Paterlini mi ha telefonato per dirmi che i brani gli erano piaciuti e di lavorare assieme quasi non ci credevo, è stato un momento incredibile che difficilmente dimenticherò. Mi sta dando tanti consigli e gliene sono immensamente riconoscente, sapere di avere accanto qualcuno con questa esperienza trasmette una carica pazzesca. Spero di avere modo di lavorare anche a qualche registrazione assieme, sarebbe un sogno.
Un sogno nel cassetto? Una collaborazione che ti piacerebbe avere in futuro?
Un sogno nel cassetto è quello di scrivere la musica per un film un giorno, oppure un documentario. Collaborare con qualche regista sarebbe bellissimo.
Progetti futuri?
Ovviamente continuare a sperimentare, a fare musica. Sto pensando anche a delle visuals da portare ai live, per creare uno spettacolo ancora più coinvolgente per lo spettatore.
MAURIZIO DONINI
Contatti:
Davide Sammarchi
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CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.