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DAVIDE “BOOSTA” DILEO – Intervista su POST PIANO SESSION

DAVIDE “BOOSTA” DILEO – Intervista su POST PIANO SESSION

DAVIDE “BOOSTA” DILEO intervistato sulla sua nuova opera solista. E da domani 28-10-2022 sarà disponibile in digitale “POST PIANO SESSION Tape\3”, il terzo capitolo del suo nuovo progetto solista, un’opera composta da 6 diverse suite tra pianoforte ed elettronica.

Buongiorno Boosta, è un immenso piacere e onore averti sulle pagine di Tuttorock. Vorrei iniziare chiedendoti come ti sei avvicinato alla musica, alle tastiere in particolare e quale è stato il tuo “hero” ispiratore.
Buongiorno. Io ho iniziato a suonare a 6 anni in una famiglia di non musicisti. Ne ho sentito così presto il richiamo che nella vita non ho mai dovuto scegliere cosa fare, ma ho sempre saputo cosa avrei essere, e quindi fare. Gli “eroi” li ho cambiati nel tempo, e ancora adesso continuo. Sono compositori e musicisti che hanno servito il viaggio di un ragazzo che è diventato uomo e che pensa alla musica come a uno strumento di vita. A 12 anni era Bon Jovi, a 15 Petrucciani, a 20 Fatboy Slim, a 30 Burt Bacharach, a 40 Satie, a 45 Luigi Nono. Cosa posso dire, è così bello essere circondato dalla possibilità di innamorarsi. 

Ti ho visto spesso sul palco con i Subsonica rimanendo affascinato dal tuo stile unico, quasi da frontman, decisamente particola la struttura e il modo di suonare, fantastico! Ci sono stati diversi pianisti in passato che si sono distinti per questo, da Jerry Lee Lewis a Elton John o Keith Emerson, traspare una grande attitudine rock, ti ritrovi in questo e come hai costruito questo stile unico?
Ho cercato il modo migliore per sentirmi a mio agio sul palco. Fa parte di me. La musica dal vivo è una grande possibilità, per chi sta da un lato e suona, e per chi sta dall’altro e ascolta, e guarda. Sono pazzo dell’idea che il concerto sia una eccezionale celebrazione di libertà in cui la quotidianità viene dichiarata sospesa e tutti possono godere dell’esperienza ma ognuno a modo suo. Io avevo bisogno fosse il mio vestito migliore. E, come tutti i guardaroba, ho cominciato a riempirlo con la fantasia e con i miei desideri, con la curiosità e l’esperienza. E voglio ci sia ancora spazio perché non ho finito di cambiare, e di cercare. 

Dopo “La stanza intelligente”, il tuo lavoro solista si è indirizzato verso una matrice classica e puramente strumentale, a cosa è dovuta questa scelta?
La musica dovrebbe nascere dall’urgenza e dalle esigenze. La mia ha perso la voce. Non ho desiderio di scrivere canzoni ma ho necessità di comporre ed esplorare un mondo diverso. Così mi prendo la libertà di farlo. 

Veniamo all’opera attuale, che si svilupperà in tanti capitoli, ho ascoltato entrambe le sessions, per quello che è lo scenario musicale italiano si tratta un’uscita coraggiosa, che va contro certi schemi consolidati da talent e media, come vedi la cosa?
Questo è il problema, essere coraggiosi perché componiamo quello che abbiamo in mente. Non dovrebbe essere così. Come si può accettare di dovere essere schiavi dell’ascolto e delle esigenze degli altri? La composizione è uno strumento di libertà. È un dovere, nei confronti di noi stessi e questo dovere si riverbera in chi, poi, ci dedica il tempo ascoltando quello che abbiamo fatto. L’omaggio già prezioso è l’onestà. Poi potrà servire o non servire, essere parte della vita di qualcuno o dimenticato, ma deve avere la dignità di essere autentico. 

Come sono nate queste sessions, a cosa ti sei ispirato nella composizione? Si tratta di nuovo materiale prodotto o avevi registrazioni da parte su sui hai lavorato?
È stato un flusso di composizione lungo e naturale. Così bello, questo viaggio, che ho scelto di dividerlo in sei tappe per non trasformarlo in un riassunto di viaggio. Mi serviva profondità e tempo. Così come serve profondità e tempo nell’ascolto. La musica è uno strumento universale, può (ed è giusto che lo sia) essere intrattenimento e distrazione ma può e deve essere anche più complessa, più inquietante, deve essere capace di metterti davanti a un ascolto consapevole. 

La classica domanda sui tuoi progetti futuri è banale in questo caso visto che il percorso editoriale delle sessions è definito, il materiale è già tutto pronto?
Il materiale è pronto. Aspetta di uscire e non vedo l’ora inizi il suo viaggio. Credo che possa essere davvero uno strumento utile a qualcuno. Per me lo è stato. Lo sarà anche per qualcun altro. Questo è un grande dono. 

Sei partito da poco per il tour, cosa ti aspetti e cosa prometti ai fans che verranno a vederti? Cosa proporrai dal vivo?
Il concerto è un piccolo viaggio. La colonna sonora del silenzio di chi lo ascolta. Mi piace pensare che quello che suono possa perdere i confini della composizione e trasformarsi in uno strumento utile al tempo di qualcun altro. Questo è quello che facciamo. Noi musicisti mettiamo a disposizione strumenti per tradurre, guidare, allontanare o avvicinare sensazioni e pensieri. 

MAURIZIO DONINI 

Davide “BOOSTA” Dileo si esibirà nei club e nei teatri italiani con “POST PIANO SESSION TOUR”, prodotto da Kashmir.
Ecco il calendario – in aggiornamento -:6 novembre – Biko – MILANO
  8 novembre – Locomotiv Club – BOLOGNA
18 novembre – Capitol – PORDENONE
20 novembre – Monk – ROMA
Sono disponibili le prevendite al seguente link: www.kashmirmusic.it/tour/boosta-postpianosession/

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