COSMEDIA – Intervista alla band che presenta l’album d’esordio
Ho avuto il piacere di intervistare i Cosmedia, band nata nel 2020 dall’incontro tra Gianluca Alterio (batteria), Antonio Bosco (tastiere, seconda voce), Mario De Vita (voce, basso) e Giuseppe Pilato (chitarra).
Dopo pochi mesi dalla nascita del progetto, la band è già in studio per la registrazione dell’ep autoprodotto “Uno Spiacevole Incidente”, che vedrà luce nel 2021. Il lavoro porterà la band a firmare un contratto discografico con Overdub Recordings e a produrre al Monolith Recordings Studio sotto la supervisione di Filippo Buono e della label stessa, il disco d’esordio “Dal Momento Che”.
L’album verrà anticipato dal singolo “Dinamiche” (novembre 2022), accompagnato da un videoclip ufficiale, e dal successivo “Marzo ed Io” (gennaio 2023) prima di vedere la luce nell’ottobre successivo.
Durante il loro percorso artistico, i Cosmedia partecipano a vari festival e contest, arrivando in finale al Tour Music Fest, edizione 2022, con “Marzo ed Io”.
I Cosmedia alimentano il proprio sound attingendo a piene mani da svariate suggestioni sonore che, partendo dall’alternative rock di matrice brit flirtano con il post-punk e il garage rock.
Tramite i testi si comunica un ampio spettro di sensazioni, fisiche e mentali, che si accavallano cancellando i loro confini, così che non esista più una distinzione tra gli errori delle stagioni passate e le opportunità di quelle future, in un continuo rincorrersi e confondersi.
Ciao ragazzi e benvenuti su TuttoRock, che riscontri state avendo dal vostro primo album “Dal momento che”?
Ciao e grazie! È difficile, onestamente, parlare di riscontri in occasione del nostro primo album, non avendo un vero e proprio metro di paragone. Abbiamo lanciato questo album senza avere alcuna idea di cosa aspettarci dal pubblico, e soprattutto di quale pubblico – in termini di tipologia e di ampiezza – avrebbe ascoltato la nostra musica. Fatte queste premesse, l’album sta piacendo alle persone che lo ascoltano, e questo non può che farci piacere.
8 brani nati da un’idea, da una parola, da un’improvvisazione in sala prove o ogni brano ha la sua storia personale?
Ognuno degli 8 brani dell’album ha una storia a sé, essendo l’album stato composto nell’arco di 3 anni. Alcuni dei brani sono stati ideati addirittura prima che la formazione della band fosse quella di oggi, altri scritti in cinque minuti in sala prove, altri hanno impiegato mesi prima di vedere una struttura definitiva. Ovviamente, nonostante ciò, tutti i brani riportano l’impronta dei Cosmedia al completo, poiché gli arrangiamenti vengono sempre definiti da tutta la band dopo ore in sala prove.
La copertina rimanda all’ultimo brano del disco, “Puzzle”, come mai questa scelta?
Tutti i brani dell’album parlano di qualcosa di fondo che non funziona, ma che ci ostiniamo a tentare di far funzionare fino a distruggerci. Le relazioni sentimentali, i rapporti sociali, il confronto con aspetti di noi stessi di cui ci vergogniamo, sono tutti temi centrali nei vari brani del disco. In “Puzzle”, che probabilmente rappresenta uno dei testi più intensi dell’album, questo concetto è esasperato, poiché nel tentativo di riconciliare qualcosa che è a pezzi si arriva alla frammentazione di sé stessi. Per rispondere alla tua domanda, mi focalizzerei sul fatto che i pezzi del puzzle nella copertina sono evidentemente non combacianti, evidenziando il concetto di fondo dell’album: non possiamo forzare due pezzi che non sono fatti per stare insieme, ma se non lo facessimo non esisterebbe la musica.
Come vi siete conosciuti e quando è nata l’idea di fondare il progetto Cosmedia?
L’idea risale a molti anni fa. Antonio scriveva musica dal 2010, ma quando in una delle band con cui tentava di lanciare inediti è arrivato Mario, nel 2018, abbiamo capito che potevamo fare finalmente un salto di qualità e dare alla nostra musica un sound completamente nuovo. L’arrivo di Peppe e Gianluca, che avevano già collaborato con Mario, ci ha tolto ogni dubbio. La sintonia musicale che tuttora sperimentiamo è qualcosa di raro, tant’è che siamo finiti in studio a registrare il nostro primo EP (da cui è nata l’idea dell’album) pochi mesi dopo esserci conosciuti.
Quali sono gli artisti del passato e quelli di oggi che più ammirate?
Per rispondere a questa domanda ci vorrebbero mesi, probabilmente. Abbiamo formazioni musicali differenti, e tutte queste influenze vengono fuori in fase di composizione. Nonostante ciò, tutti da ragazzini ascoltavamo i Red Hot Chili Peppers e i Cure, come la maggior parte di chi poi si avvicina alla musica suonata, ma apprezziamo molto il garage degli Strokes e il post-punk revival dei Fontaines DC. Ci sono alcuni concetti di musica, più che artisti, che tutti e quattro condividiamo e questo ci permette sempre di avere un’intesa di base quando scriviamo l’arrangiamento di una canzone. Nella musica italiana, di sicuro i Verdena sono un grande faro per la nostra composizione, per questo cerchiamo di assorbirne le vibrazioni tenendoci alla larga, o c’è il rischio di esserne assorbiti.
Qual è il vostro più grande sogno musicale?
Se emozioniamo anche solo una persona con la nostra musica, vuol dire che ha senso di esistere e che la nostra missione è stata compiuta. Ovviamente, il nostro sogno più grande è emozionare ben più di una persona, e crediamo che questo sia possibile cercando sempre una strada diversa, nuova, che non sia un revival di musica già sentita e che non sia l’ennesima imitazione di altre imitazioni. Non sappiamo se ci siamo riusciti con “Dal momento che”, ma di sicuro continueremo a provarci con i prossimi lavori, affinando il nostro sound e rendendolo unico e riconoscibile, ma allo stesso tempo malleabile e pronto a evolversi.
Avete già qualche data live in programma?
Per il momento no, essendo appena usciti dal nostro release party a cui abbiamo dedicato tutta la nostra energia. Siamo alla ricerca di modi per farci conoscere soprattutto al di fuori della nostra provincia, del nostro ambiente, e per farci ascoltare da persone sempre interessate a scoprire nuova musica. Per fortuna, le realtà che propongono musica inedita non mancano, quindi ci faremo vivi di sicuro.
Grazie mille per il vostro tempo, volete aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?
A questo punto lasciamo che a parlare sia la musica, di sicuro la risposta più sincera e completa a qualunque possibile domanda.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.