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“COME SE BALLASSIMO” – IL NUOVO SINGOLO DI ANDREA

“COME SE BALLASSIMO” – IL NUOVO SINGOLO DI ANDREA

Un brano nuovissimo pieno di ritmo e dance: stiamo parlando di Andrea, all’anagrafe Andrea Pasqualini, giovane cantautore. Andrea inizia presto la sua avventura musicale, il suo percorso comincia presto grazie a un profondo interesse e passione per il mondo dell’arte, della cultura e della musica, dello spettacolo: interessi che lo portano ad approfondire ed a seguire la popstar americana Miley Cyrus. L’artista ha maturato una lunga gavetta, dieci anni tra lezioni di canto, primi spettacoli e interpretazioni di cover sul suo canale YouTube, fino all’incontro con il produttore discografico Mario Zannini Quirini (Lead Records), con il quale inizia il suo percorso artistico.
Ad ottobre 2021 esce il suo singolo d’esordio “Magnitudo” che riesce a scalare la Top 50 della classifica generale di iTunes Italia e ottenere l’anteprima del videoclip su SkyTG24. Il 1 aprile 2022, rilascia in una chiave completamente nuova “Magnitudo (Ballad)”. Sempre nel 2021 Andrea diventa anche speaker radiofonico su Radio Kaos Italy (radio molto carina in cui anche chi vi scrive è stata, una radio web molto nota con lo studio in “vetrina”, al IV Municipio di Roma), conducendo un proprio programma all’insegna della musica, dal titolo “Generazione Z”.

Mettiamo da parte le paure e lasciamoci andare:
Quando amore, felicità e gioia fanno paura. Andrea ritorna dunque in questo periodo sulla scena musicale italiana, con il suo nuovo singolo dal titolo”Come se ballassimo” con un preciso obiettivo – come ci racconta anche durante l’intervista: quello di “dar voce” e speranza ai più deboli e agli emarginati, alle persone che vivono fragilità, “aiutando possibilmente con la sua musica chi ha bisogno di una mano per riprendere in mano se stesso”. Anche il videoclip, che accompagna il brano, è di grande intensità e pregio: nel video viene narrata e mostrata “la storia di un amore che ha ballato, si è rincorso ed ha avuto paura, fino ad annegare completamente.” Con il video, l’artista ha voluto incarnare lo squilibrio di una storia d’amore complessa, complicata, protagonista del brano.  La paura di affrontare le cose e quindi i sentimenti soprattutto, paralizza. “Bisognerebbe lasciarsi andare” – come ci racconta Andrea –  “e seguire le nostre sensazioni, le nostre emozioni”. Sempre.

Il singolo è prodotto da Mario Zannini Quirini ed ha un sapore dalle sonorità brillanti da disco-music e un linguaggio emozionale, vivido, tipico degli anni ’70. Ci trasporta, insomma, su una pista da ballo e ci insegna a lasciarci davvero andare alle emozioni.

Molto spesso, troppo spesso soprattutto nella società odierna, accogliere l’amore, aprire il nostro cuore a quello dell’altro, significa farsi vulnerabili, erroneamente “fragili”, significa accettare di essere feriti e per questo, appunto, esposti, sguarniti. Aprirsi e lasciarsi andare ai sentimenti (e anche alle complicazioni) è diventato difficile.
Come se ballassimo“, brano davvero profondo, ci induce a riflessioni. Si ha timore, si ha la tendenza a voler arginare l’irrazionale, le emozioni che potrebbero scompaginare la vita, amare e lasciarsi andare ci induce a scardinare certezze e rapporti consolidati. Invece di abbandonarci a emozioni e sentimenti.
Abbiamo raggiunto e intervistato Andrea, per Tuttorock:

Parliamo del tuo singolo “Come se ballassimo”: come nasce l’idea creativa del brano?
“Come se ballassimo” è un brano nato dalla voglia di voler raccontare sicuramente un altro lato di me, forse più personale, che solitamente tendo a proteggere. Questo pezzo lo definisco una sorta di pagina di diario, dove, protagonista è una storia d’amore in “perfetto squilibrio” che ha ballato, si è rincorsa ma alla fine si è persa definitivamente. Sai, il fatto di raccontarmi attraverso la mia musica è stato importante perché mi ha aiutato ad esorcizzare cose che ancora tenevo dentro (e ho ancora tanto da tirar fuori).

Cosa rappresentano per te la musica, la narrazione? La musica nel tuo brano viene in soccorso, come spesso accade, nelle nostre vite.
Esattamente, volevo proprio arrivare a questo concetto. “Come se ballassimo” è il mio racconto ma anche un “ringraziamento” alla musica che è stata fondamentale in ogni mio momento buio. Ballare sopra alle proprie sofferenze a me ha aiutato tanto perché mi ha permesso di trarne qualcosa di positivo e vederle con un’altra prospettiva.
La musica per me è linfa vitale, l’unica cosa che è davvero fedele. La musica non tradisce mai.

Racconti di un amore che non ha avuto coraggio? E’ difficile esprimere i sentimenti oggi, nell’era del web e dei social?
Si, una storia d’amore che non è riuscita ad aver coraggio nel viversi… forse per paure o per persone che hanno fatto di tutto per ostacolarla. È mancato il “lasciarsi andare” che, secondo me, è l’ingrediente principale in ogni tipo di rapporto ma anche nella vita in generale.
Il rapporto sentimenti e social? Dipende dalla persona. Ci sono individui che riescono a condividere molto facilmente i propri sentimenti, mentre io sono molto protettivo a riguardo. Cerco di lasciar fuori dai social le persone a cui tengo di più ma soprattutto i miei sentimenti. I social li uso per il mio lavoro o anche, magari, per condividere momenti leggeri.

“Come se ballassimo” è un invito a non avere paura, ad avere coraggio, a lasciarci andare. E’ autobiografico? Hai mai avuto paura di affrontare sentimenti o momenti della tua vita complessi, indicativi o che hai lasciato andare? Qual è la chiave di questo brano, dal sapore nostalgico e bellissimo dei ’70?
Sicuramente una matrice autobiografica c’è ma l’intento era anche quello di permettere a chiunque di potersi rispecchiare. La mia scrittura procede molto ad immagini proprio per dar maggiore libertà a chi ascolta di poter interpretare a modo proprio la mia musica.
Sicuramente si, ho avuto paura in determinate situazioni di tirar fuori i miei sentimenti. È capitato specialmente in momenti in cui la cosa che mi importava di più era quella di “proteggere” l’altra persona per diversi motivi. Sai in amore si tende a pensare più al prossimo che a se stessi, anche quando, forse, non ne valeva la pena. Comunque proprio per questo dico “lasciamoci andare” perché l’ho vissuto. La vita non deve essere un continuo di occasioni sprecate.
La chiave di “Come se ballassimo”? Ballare per rinascere.

Progetti prossimi? La musica è ripartita dopo due anni di grande sofferenza: una delle categorie più sofferenti durante l’emergenza sanitaria. Un tuo pensiero su questo.
Un live è la cosa che desidero tantissimo fare a breve termine. I due anni di pandemia sono stati pesanti per tutti, sopratutto per i musicisti emergenti che non hanno avuto le possibilità di farsi sentire. Sono davvero felice che ora tutto stia tornando come prima o anche meglio. Questo tempo di “stop” forse è servito per tornare tutti più carichi e per capire che, effettivamente, la cultura e l’arte sono essenziali e non “passatempi”.

Alessandra Paparelli