CHIARA MINALDI – Intervista alla pianista e vocalist siciliana
Ho intervistato Chiara Minaldi, pianista e vocalist agrigentina di nascita e palermitana di adozione, di formazione jazzistica che, da tempo, ha iniziato ad esplorare territori pop.
Ciao Chiara, benvenuta su Tuttorock, innanzitutto, come va in generale?
Ciao Marco, tutto bene a parte lo star fermi con i live.
Il tuo disco “Le parole hanno un’anima” è uscito nello scorso mese di novembre, che riscontri hai avuto?
Il disco ha avuto ottimi riscontri fra le recensioni. Devo dire che è piaciuto alla critica ma anche al pubblico che mi segue da anni.
Dopo “Intimate” scritto in lingua inglese, hai pubblicato questo album in italiano, come mai hai fatto questa scelta?
Perché mi trovo molto a mio agio a cantare nella mia lingua originale, sento anche un suono diverso nella mia voce, anche se non disdegno cantare in inglese, lo faccio ancora abitualmente.
So però che “Le parole hanno un’anima” è stato affiancato da un EP con 4 brani in lingua inglese, è stata dura scegliere solo 4 brani escludendo gli altri 6?
Ancora l’EP di 4 brani in inglese non è uscito, comunque non è stato difficile. In lingua in inglese ho fatto riadattare i testi dei brani più soft per seguire la linea commerciale del mio primo disco “Intimate”.
L’album “Intimate” ha avuto molto successo in Giappone e Corea del Sud, come spieghi questo fatto, è una questione di cultura musicale diversa da quella che c’è nel nostro paese?
Sicuramente è una questione di cultura. La Corea del Sud è uno dei paesi che ascolta e ama di più il jazz, le loro chart-list pop/jazz sono in continuo aggiornamento e piene di vari artisti che suonano/cantano questo genere. Io sono stata molto felice di averne fatto parte, soprattutto nella prima posizione di una di queste classifiche.
So che Mara Maionchi ha scritto di te “La voce che ha stregato il Sol Levante”, come hai accolto quelle parole?
È stata anche lì una grande emozione, non me lo sarei mai aspettata. So che lei è sempre alla ricerca di artisti e ascolti nuovi.
Tu hai una formazione di tipo jazz, poi ti sei spostata verso sonorità più pop, pur mantenendo vive le tue radici. Pensi che in futuro potrai esplorare nuovi territori musicali?
Non so, chi può dirlo, in realtà mi piacerebbe ritornare alle sonorità del mio primo disco, ma non mi pongo limiti. Ascolto molta musica e il new soul, come il new jazz, non mi dispiacciono affatto.
Mi vuoi dire qualcosa della collaborazione con il grande pianista jazz Mauro Schiavone?
Siamo amici da anni. Ho scelto Mauro per il primo disco e ho voluto scommettere su di lui ancora una volta con un progetto diverso, più pop, e lui non si è smentito. Il suono di alcuni brani richiama proprio le stesse o quasi sonorità di “Intimate” e non volevo troppo allontanarmi da esse, e così è stato. Direi scommessa vinta.
E con Mariella Nava come vanno le cose?
Con Mariella forse faremo una compilation all’interno della quale verrà inserito il mio brano che ha vinto il suo premio al concorso Bianca D’Aponte. Potrebbero esserci anche dei concerti in un futuro prossimo ma per il momento è tutto in divenire.
Tu sei siciliana e ti sei esibita nella Valle dei Templi della tua Agrigento, raccontami un po’ di quali emozioni hai provato.
Io sono andata via da Agrigento 20 anni fa, la mia vita artistica si è poi sviluppata a Palermo, dove ho studiato e iniziato a farmi conoscere. Qui ho messo le fondamenta da un punto di vista musicale ma, tornando a casa e facendo un concerto in quei luoghi dell’infanzia, è stato molto emozionante. Lo rifarei ancora e spero accada davvero.
Anche se viviamo in un periodo di grande incertezza, hai in programma qualche esibizione live e, se sì, come saranno strutturati gli show?
Del futuro purtroppo non c’è certezza. Punterò forse sull’uscita del mio EP in lingua inglese o su un nuovo singolo di “Le parole hanno un’anima”, ma non ho ancora deciso. Sarà difficile per noi artisti ma voglio essere positiva e sperare nel meglio per tutti noi.
Grazie mille per il tuo tempo, vuoi dire qualcosa ai lettori di questa intervista?
Grazie a te Marco. Voglio ringraziare tutti coloro che leggeranno e spero ascolteranno il disco “Le parole hanno un’anima”, ma in generale chieder loro di supportare sempre la musica della nostra terra, l’Italia.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.