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CHARLIE CUNNINGHAM – Intervista su FRAME

CHARLIE CUNNINGHAM – Intervista su FRAME

In occasione dell’uscita del suo nuovo album “FRAME” ho intervistato CHARLIE CUNNINGHAM.

Buongiorno Charlie, piacere di averti sulle pagine di Tuttorock. Complimenti per il tuo bellissimo disco che ho ascoltato più volte. Come ti sei avvicinato alla musica? Quali sono stati i tuoi primi ascolti musicali?
Bello essere qui! Grazie mille per avermi ospitato. Penso di aver sempre saputo che la musica sarebbe stata una parte costante della mia vita poiché, anche da molto piccola, era la cosa che mi piaceva di più, sopra ogni altra cosa: sembrava una magia! Non ho mai pensato che potesse essere qualcosa che avrei fatto per vivere però. I miei primi ascolti furono i dischi che ascoltavano i miei genitori, cose come Stevie Wonder, The Doors, The Beatles, Eurythmics, Bob Marley. È stato un mix molto eclettico di cui, col senno di poi, sono molto grato. 

“So it seems” è fantastica, si ascolterebbe di continuo, veloce e potente. Il video è concentrato sulle tue mani che costruiscono accordi alla chitarra, come è nata la canzone e l’idea?
Grazie mille per averlo detto, è una canzone molto particolare e sono felice di sentire che hai percepito tutto questo da lei. Stranamente, trovo abbastanza difficile identificare come è stata scritta quella canzone; so che è iniziata con la chitarra, come fanno di solito le mie canzoni, il “riff” dell’intro e le strofe avevano un senso di slancio e scopo, come se sapeva davvero cosa fosse. Ho lasciato che dettasse l’approccio ai testi. 

Ho trovato toccante “Bird’s Eye View”, così dolce, ti muovi tra pezzi veloci e altri più malinconici. Hai un tuo pezzo preferito nel disco?
Sono contento che ti piaccia Birds Eye View, quella canzone si riferisce a mia nonna, ho ricevuto dei bei messaggi da parte di persone su quella canzone e le connessioni che ne hanno tratto. Per quanto riguarda la mia traccia preferita, al momento guardo le canzoni come una sorta di collettivo, piuttosto che come individui. Spesso mi ci vuole un po’ di tempo per suonarle dal vivo, prima di iniziare a realizzare quali sono le mie preferite. E’ uno strano processo di riscoperta che a volte può cogliermi di sorpresa. 

Jazz, folk, flamenco, sono tanti i generi che hai dentro, come riesci a conciliare tutto questo nella tua musica? Hai un genere prediletto?
Non ho certezze in merito, davvero, penso che le mie influenze trovino organicamente la loro strada in quello che faccio. Sono sempre stato molto curioso della musica e di tutti i diversi modi in cui si manifesta. Trovo che tutto ciò che evoca un qualche tipo di emozione, qualunque essa sia, sia interessante e valido. 

Per creare “Frame” a cosa ti sei ispirato? Quali temi hai voluto inserire?
Sarà stato tornare a casa dopo un lungo tour nel 2020, interrotto dalla pandemia, e poi trovarsi improvvisamente di fronte a questo lasso di tempo indeterminato. E con il mondo com’era/è, tutto un insieme di sentimenti particolarmente unico che ho provato, fino a farmi girare la testa. Scrivere queste canzoni è stato probabilmente il mio modo di farlo, o almeno tentare di farlo. 

Progetti futuri? Si potranno aggiungere date italiane al tuo tour?
Mi piacerebbe molto, amo l’Italia. Ho trascorso un poco di tempo in giro per il vostro bellissimo paese alla fine dell’anno scorso, credo di aver messo su qualche chilo di peso in quelle poche settimane!! Ho suonato in Italia solo una volta ed è stato circa 9 anni fa, quando ho aperto per un’altra band a Milano, ricordo che il pubblico era estremamente caloroso e accogliente. Spero davvero di suonare più spettacoli in Italia in futuro. 

MAURIZIO DONINI

Band:
Charlie Cunningham

https://www.charliecunningham.com
https://www.facebook.com/charliecunninghammusic
twitter.com/Charlie_C_Music
https://www.youtube.com/user/cunninghamcharlie
https://www.instagram.com/cunninghamcharlie
open.spotify.com/artist/78CiW0UJbHspFaVuVexOK6

** ENGLISH VERSION **

Good morning Charlie, nice to have you on the pages of Tuttorock. Congratulations for your beautiful record that I have listened to several times. How did you get into music? What were your first musical listening?
Nice to be here! Thank you very much for having me. I think I always knew music was going to be a constant part of my life as, even from very small, it was the thing that connected with me the most, above anything else – it seemed like magic! I never thought that it could ever be something I did for a living though. My early listening was stuff that my parents listened to, which were things like Stevie Wonder, The Doors, The Beatles, Eurythmics, Bob Marley. It was a very eclectic mix which, in hindsight, I’m very grateful for. 

“So it seems” is amazing, you could easly listen to it over and over, it’s so powerful and emotional. The video is focused on your hands building chords on the guitar, how did the song and the idea come about?
Thank you very much for saying so, it’s a very particular song and I’m happy to hear you took those things from it. Strangely enough, I find it quite difficult to identify how that song was written – I know it started with the guitar, as my songs usually do – the ‘riff ’of the intro and the verses had a sense of momentum and purpose, like it really knew what it was. I let that dictate how approached the lyrics.

I found “Bird’s Eye View” very touching and gentle: it creates a perfect bond of fast and immediate elements, together with melancholic ones. I think it’s my favourite song of the album. Do you have a favourite track? Could you tell us which one and why?
I’m glad you like Birds Eye View, that song relates to my grandmother, I’ve had some lovely messages from people about people about that song and the connections they have drawn from it. As far as me having a favourite track, at the moment I look at the songs as a kind of collective, rather than as individuals. Often it takes me playing them live for a while for me to start realising favourites, its a strange process of rediscovery that can sometimes catch me by surprise.

Jazz, folk, flamenco… there are so many genres in your beautiful sound. How do you manage to concile all these in your music? Do you have a favourite genre, or is there, in your opinion, a predominant one?
I’m not sure really, I think my influences just organically find their way into what I do. I’ve always been very curious about music, and all the different ways it manifests itself. I find that anything that evokes some kind of emotion, whatever that may be, to be interesting and valid.

What inspired you to create “Frame”? What themes did you want to include?
It will have been getting back home after a long tour in 2020, one that was cut short by the pandemic, and then being suddenly faced with this indeterminate stretch of time ahead. And what with the world being as it was/is, it was a particularly unique set of feelings to try and get my head around, writing these songs was probably my way of doing that, or at least attempting to.

Future steps? Is there a chance to add Italian dates to your tour?
I would love that, I love Italy. I spent a few traveling around your beautiful country at the end of last year, I think I put on a few kilos of weight over those few weeks!!  I’ve only played in Italy once and it was about 9 years ago when i opened for another band in Milan, I remember the audience being extremely warm and welcoming. I really hope to play more shows in Italy in the future. 

MAURIZIO DONINI