CARMINE CAPASSO – Intervista al chitarrista, musicista e produttore

In occasione dell’uscita di “Assenza Di Gravità”, primo album solista recensito su queste pagine (leggi qui la recensione), di Carmine Capasso, ho avuto il piacere di intervistarlo per parlare del suo album, delle sue collaborazioni e di altre cose. Di seguito l’intervista.

Ciao Carmine e benvenuto su Tuttorock.com. La prima domanda è di parlarmi del tuo primo vero album da solista “Assenza Di Gravità”. Come nascono i brani dell’album?
Ciao Fabio, grazie a te e a tutti i lettori di Tutto Rock. Le idee per “Assenza Di Gravità” nascono circa 6 anni fa e sono dei brani che per la prima volta parlano di me. Rispetto ai miei vecchi brani (che parlavano di storie comuni), questi sono totalmente autobiografici sia nei testi e sia nelle musiche, in quanto sono frutto dei miei ascolti ed esperienze musicali.

E’ un album molto vario musicalmente, progressive, rock, pop e una vena cantautorale, Carmine Capasso è tutto questo o c’è dell’altro?
Mi ritengo un musicista in continua evoluzione, aggiungerei soltanto che mi reputo un musicista molto influenzato dalla psichedelia, e sono tra quelli che assorbono le esperienze per poi farle proprie, quindi alla tua risposta potrei tranquillamente rispondere: SI! Sono anche il produttore di questo mio album, quindi ho potuto fare quello che realmente volevo senza il condizionamento di persone esterne e devo soprattutto ringraziare la Ma.ra.cash Records per aver abbracciato questa mia causa.

Quindi quali sono le tue influenze musicali?
Ascoltando il mio album si possono trovare tutte le mie influenze musicali passando per Led Zeppelin, Black Sabbath, Camel, PFM, Timoria, Litfiba, Hawkwind, Genesis, Pink Floyd, Ivan Graziani. In realtà mi hanno influenzato molto gli ultimi album di Ray Wilson (per chi non lo conoscesse e’ stato il cantante dei Genesis in “Calling All Stations”); la sua musica da solista e’ un misto di songwriting, rock psichedelico e progressive… una vera goduria per le orecchie! Anzi, consiglio di ascoltarlo perche’ oltre ad essere un immenso artista e’ anche una persona fantastica! Chitarristicamente citerei: Slash, Jimmy Page, Jeff Beck, Eric Clapton, Zakk Wylde, Andrew Latimer, Alvin Lee e tanti altri!

Torniamo a parlare dell’album, è stata una lunga gestazione o l’ispirazione è arrivata di getto?
In realtà l’ispirazione e’ arrivata di getto ma dalla lunga gestazione perche’ ho voluto fare una vera e propria selezione dei brani da voler inserire in questo lavoro. I brani sono stati selezionati fra 22 ed ho mantenuto fede alla mia idea iniziale di voler fare un disco fluido e non troppo lungo, quindi concentrare tutte le mie influenze in solo otto brani che danno vita a questo concept.

Perché il titolo “Assenza Di Gravità” e il significato dei testi.
Come dicevo precedentemente, questo mio album è da intendersi come una sorta di concept incentrato su un sogno, ovvero farsi strada in un mondo abbastanza vasto e complesso dove, a volte, proprio a causa della sua strada “tortuosa”, sembra di fluttuare nell’aria avendo difficoltà nel poggiare i piedi a terra: cosi da desiderare di vivere in una realtà priva di gravità per ritrovarsi poi in un luogo dove a fare da cornice é il senso di leggerezza. Ovviamente anche qui affrontiamo un viaggio che vede tanti scenari diversi: vita, speranza, cambiamenti, guerra, sopravvivenza e liberazione.

L’artwork ha invece un significato particolare?
La copertina riassume, visivamente, gli scenari che troviamo nei brani: purezza e leggerezza; inoltre richiama tanto la psichedelia che e’ molto presente nel disco.

Ci sono due brani strumentali che aprono e chiudono l’album, continuerai anche su questa strada?
Certamente! Da buona scuola progressive, inseriro’ sempre dei brani strumentali… molte volte la musica riesce, da sola, ad esprimere più delle parole.

Carmine Capasso è più chitarrista, cantautore, compositore o cos’altro?
Un tempo credevo di essere più chitarrista, ma in realtà mi son reso conto che, nonostante il mio strumento principale sia la chitarra, sono letteralmente attratto da ogni cosa che possa emettere suono… quindi sono in costante ricerca sonora e di sperimentazione. Direi quindi, che mi sento semplicemente un musicista.

Parlami delle tue esperienze con il nuovo corso dei Trip e della collaborazione con i Samurai Of Prog.
La mia avventura nei The Trip e’ durata 3 anni, ma sono stati molto intensi. Ho curato molti aspetti della band, dalla riorganizzazione alla produzione anche di un album, ovvero “Caronte 50 Years Later”. Questa collaborazione ha portato anche alla realizzazione di un album di inediti che non vivro’ da componente attivo della band, ma posso vantare di aver avuto un ruolo molto importante! Oltre ad aver svolto il mio ruolo di chitarrista sono anche coautore e arrangiatore di diversi brani. Per quanto riguarda i Samurai Of Prog, la mia collaborazione e’ attivissima! Reputo questo progetto come una delle cose più interessanti della nuova scena progressive mondiale e ad ogni album non faccio altro che ringraziare Marco Bernard e Kimmo Porsti per la fiducia che ripongono nel mio lavoro, ma la cosa più bella e’ che lo fanno equamente con tutti gli ospiti che prendono parte ai loro album. Tra l’altro, a breve, usciranno nuovi album che vedono la mia collaborazione, tra cui i The Samurai Of Prog, Marco Bernard ed Inner Prospekt

Tanti ospiti nell’album, come li hai scelti?
Ho coinvolto i miei collaboratori di sempre perche’ ci lega la stima e la fiducia reciproca e soprattutto non si limitano ad essere dei semplici esecutori ma sono dei veri professionisti che riescono ad aggiungere il loro cuore oltre alla loro maestria. Ho raggruppato musicisti che seguivo e seguo come fan ed ognuno di loro è un importante nome della musica italiana ed internazionale. Abbiamo quindi: Ovidio Catanzano e Antonio Liccardi (batteria), Francesco Di Pietro e Costantino Taglialatela (piano, synth), Roberto De Rosa e Alessandro Saltarelli (basso), Salvatore Santella al sax, Andrea Taddeo in un duetto vocale, Emilio Verrillo al bouzouki; ospiti come Sasha Torrisi (Timoria), Marco Bernard & Kimmo Porsti (Samurai of Prog), Marcus Eaton (David Crosby), Luca Sparagna (Le Orme), Adrian Shaw (Hawkwind), Elisa Montaldo (Il Tempio Delle Clessidre), Marco Grieco (Samurai of Prog), Danilo Sesti, Barbara Rubin, Jenny Puertas (Agusa), Alessandro Di Benedetti (Inner Prospekt), Andrea Ranfa (The Trip), Tony Alemanno (The Trip), Ivan Santovito (IsProject), Oscar Fuentes (Days Between Stations).

Tuoi progetti futuri?
Come detto in precedenza, usciranno nuovi album che vedranno la mia collaborazione (The Samurai of prog, Inner Prospekt ecc). Inoltre sto gia’ lavorando al nuovo album solista e nuovi progetti inediti tra cui Aeden con il mio caro amico Dino Fiore (bassista de Il Castello di Atlante)

Porterai su un palco “Assenza Di Gravita”? Se si, quale sarà la band che ti accompagnerà?
Sono gia’ impegnato in alcune piccole presentazioni in acustico, appuntamenti televisivi e radiofonici. Sto provando con una band stratosferica composta da Antonio Cacciato (batteria), Piero Chiefa (basso) e Giuseppe Sep Sarno (tastiere). Ovviamente faro’ dei live anche al sud e in quel caso saro’ accompagnato anche dai musicisti che hanno preso parte al disco, su tutti Ovidio Catanzano (batteria) e Francesco Di Pietro (tastiere).

Altre passioni oltre alla musica?
Sempre inerente alla musica, ho la passione e l’hobby della liuteria (le mie chitarre sono tutte costruite da mio padre). Mi piace tanto la storia, sono da piccolo affascinato sul mondo dell’Antico Egitto, inoltre adoro leggere e informarmi sulle religioni di tutto il mondo (pur essendo agnostico). Negli ultimi anni ho scoperto di avere anche un grande interesse per il cinema.

I tuoi ascolti di oggi?
Sono sempre tendente ad ascoltare i dischi della stagione d’oro (60s – 70s), approfondendo con i Side project delle band più famose e non. Di recente sto ascoltando molto gli album di Ray Wilson (ex Genesis) e i dischi dei Black Sabbath con Tony Martin alla voce. Riguardo alle nuove uscite che più sto ascoltando, mi piacerebbe segnalare Mojo di Alex Britti, Patient No 9 di Ozzy Osbourne, The Myth of the Mostrophus di Ryo Okumoto, Only Passing Through dei Pattern-Seeking Animals, An Hour Before It’s Dark dei Marillion.

Chiudi l’intervista come vuoi, un messaggio per ascoltare il tuo album e magari anche una chiave di lettura.
Provate ad ascoltare il mio album completamente al buio, magari con una sola luce in modo da creare un certo tipo di atmosfera. “Assenza di Gravita’ ” e’ un album scritto e… suonato con il cuore, non solo da me ma da tutti gli ospiti del disco. Questo mio album ha sonorità molto varie e quindi adatte a tutti i tipi di ascoltatori. Grazie caro Fabio per questa meravigliosa opportunità che mi hai dato.

FABIO LOFFREDO