CARLO ZANNETTI – Nuova intervista al musicista, compositore, cantautore e scrittore
Ho avuto il piacere di fare una nuova chiacchierata con Carlo Zannetti, chitarrista turnista, compositore, musicista polistrumentista (chitarra, basso, pianoforte e armoniche), cantautore, autore, creative manager, scrittore e giornalista che mi ha parlato dei suoi prossimi progetti non solo musicali.
Ciao Carlo, bentornato su TuttoRock, parliamo subito di questo cortometraggio, “La paura di vincere”, diretto dalla regista ferrarese Roberta Pazi, in che modo ti vede coinvolto?
Caro Marco grazie del tempo che hai deciso di dedicarmi. Grazie a TuttoRock!
Il mio racconto “La paura di vincere” da cui è stato tratto il cortometraggio è una storia intensa, una testimonianza personale romanzata, forse una tappa obbligata per una persona come me, forse un appuntamento chiarificatorio con il destino.
Ho un vissuto da un lato pieno di grandissime soddisfazioni e di sensazioni straordinarie, e da un altro lato, pieno di tristezza e di problemi caratteriali che hanno avuto ripercussioni in tutto il mio percorso esistenziale, e che mi hanno condannato a vivere in un modo totalmente diverso rispetto alle altre persone. Credo di avere toccato il cielo con un dito in quanto a fantasia, soprattutto con la scrittura e la musica, ma di avere raschiato il fondo del barile per tutto il resto.
Tornando al film, ho scritto un racconto che ha un lieto fine, diciamo così, ma che parla di una delle mie tante problematiche, che si chiama “Nikefobia”, che tradotta in parole semplici è la paura di vincere. Un problema che spesso capita alle persone che hanno subito maltrattamenti psichici e fisici da parte dei genitori. Tali comportamenti attivano immancabilmente alcuni subdoli meccanismi che riescono a minare l’autostima dei figli per sempre.
È un racconto romanzato e di grande impatto emotivo che ho affidato all’ottima regista Roberta Pazi, una persona di cui ho molta stima. Ho scritto anche la colonna sonora del cortometraggio.
Quando verrà proiettato?
Iniziamo le riprese il 6 di ottobre a Ferrara, mia città natale. Credo che per fine anno sarà pronto per essere proiettato in una buona parte dei concorsi nazionali ed internazionali.
Nel cortometraggio reciterà anche il tuo amico Bobby Solo, con il quale hai già pubblicato vari singoli e, in vista, c’è anche un album, puoi dirmi qualcosa di più?
Bobby è un’altra persona molto importante per me. Siamo molto simili, lui è nato il 18 marzo mentre io il 10 marzo …Io da lui ho imparato moltissimo, in primis l’umiltà con la quale è sempre bene affrontare le sfide della vita. È un grande compositore di musiche e un ottimo chitarrista. Nel cortometraggio ci sarà anche lui, nei panni di un simpatico musicista ferrarese. Ormai sono un paio di anni che lavoriamo insieme, abbiamo scritto svariate canzoni pubblicate dall’etichetta discografica “Videoradio e Videoradio Channel” di Giuseppe Aleo. Io e Bobby stiamo preparando un album di otto canzoni che spero sia finito prima di Natale. Sarà una grande sorpresa per quanto riguarda la storia della musica italiana perché saranno cover riarrangiate e reinterpretate da Bobby che ha una voce straordinaria, unica e inossidabile.
Parlando di cinema, ti chiedo i 5 film che più ami.
Mi piacciono molto “Schindler’s List” di Spielberg, “La vita è bella” di Benigni, “Il pianista” di Polansky, “Il dottor Zivago” e “Il Treno”, un bellissimo film del 1964.
C’è qualche film di recente uscita che ti ha particolarmente colpito?
Mi è piaciuto molto “È stata la mano di Dio” di Sorrentino.
Essendo tu anche scrittore, ti rifaccio le precedenti due domande riferite però al mondo della letteratura.
Nella seconda fase della mia vita ho letto molti libri, di generi differenti. Sono molto attirato dalle biografie, dai libri di musica e dalla letteratura della Beat Generation, di cui cito in particolare Jack Kerouac, Allen Ginsberg, Charles Bukowsky. Detto questo amo molto “Il Conte di Montecristo” di Alexandre Dumas, “Siddhartha” di Herman Hesse, “I Miserabili” di Victor Hugo, “Lo Straniero” di Albert Camus, “L’Odissea” di Omero, ma solo per citarne alcuni perché mi piacciono molti altri libri di tanti altri autori. Tra quelli più recenti mi è piaciuto molto “Il vento conosce il mio nome” di Isabel Allende.
Un paio di mesi fa è scomparsa Sinéad O’Connor, che tu conoscevi personalmente, come la vorresti ricordare?
È stato un evento molto doloroso anche perché per chi la conosceva è stata un sorta di lenta agonia, il cui finale era purtroppo facilmente prevedibile. Il suo disagio era evidente e la morte di uno dei suoi figli è sicuramente stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Lei era una donna meravigliosa, la classica grande artista nascosta un po’ al di fuori della realtà. Aveva una capacità interpretativa rarissima, suonava molto bene la chitarra. Riusciva ad individuare alcune sfaccettature del mondo che per molti di noi rimangono impercettibili. Era come se avesse le antenne e come se venisse da un altro pianeta. Personalmente penso che non sia stata mai capita da nessuno. Lei si accorgeva subito se eri una persona di cuore, e se non lo eri si allontanava facilmente. Sono stato onorato di avere fatto la sua conoscenza.
Oltre al cortometraggio e all’album con Bobby Solo quali sono i tuoi prossimi progetti musicali e artistici in generale?
Credo che continuerò a scrivere canzoni con Bobby, e allo stesso tempo continuerò a scrivere libri e racconti con un occhio di riguardo per il settore cinematografico che mi appassiona molto.
Grazie mille per il tuo tempo, ti lascio piena libertà di chiudere l’intervista come preferisci.
Concludo volentieri ringraziandoti ancora per la bella intervista e facendoti gli auguri per la tua carriera di giornalista e musicista. Un caro saluto a tutti.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.