BYTECORE – Intervista su “ENEMY”
In occasione dell’uscita del nuovo singolo “ENEMY”, che anticipa il nuovo album “BORN TO LOVE”, abbiamo intervistato i BYTECORE.
Ciao ragazzi, il nuovo singolo Enemy apre un nuovo capitolo della vostra musica. Di cosa parla la canzone?
Ciao! Enemy è il primo singolo dell’album “Born to love” e può essere considerato il brano che riassume l’intero lavoro. Parla di un paradosso, nello specifico del paradosso umano a cui stiamo assistendo negli ultimi decenni ma che, in base a quello che la storia ci insegna, fa parte della natura intrinseca dell’uomo e si modifica con il mutare della società e del tempo in cui essa vive. Noi lottiamo continuamente contro il tempo con l’intento di raggiungere un certo tenore di vita, un certo grado di potere e altre imposizioni mentali a cui la società antica e moderna, con parametri diversi ovviamente, ci hanno legato; è una lotta continua contro “l’altro” che infine si risolve in una lotta perpetua contro se stessi. E’ un loop temporale ciclico che scaturisce nella morte dell’uomo. In questo momento di ”delirio sociale” il primo passo per non autodistruggerci è forse quello di fare i conti con noi stessi.
Parlando di Enemy, come è nato il brano? Cosa c’è di nuovo rispetto alla vostra musica precedente e cosa è rimasto?
La genesi di Enemy va analizzata in due momenti differenti. Il primo momento è quello relativo alla sua composizione strumentale; è una delle tracce dell’album che è stata composta in modo molto naturale, senza troppi sforzi. Come al solito eravamo in sala prove e Umberto (synth), ha tirato fuori un bel giro di pianoforte mentre fumava la sua solita sigaretta; ci siamo fermati ed abbiamo continuato a seguire il mood, arrivando al ritornello; semplice, nulla di complicato. Lo abbiamo ascoltato un paio di volte e ci siamo convinti, funzionava! Abbiamo poi inserito chitarre e batteria e tutto ha preso senso. Il secondo momento è da riferirsi a parecchi mesi dopo, quando abbiamo inserito la voce nella line-up. Inizialmente sia la metrica che il testo erano diversi; abbiamo fatto un paio di live “pilota” per capire se funzionasse, ma non ci convinceva; poi una sera, dal nulla, è arrivato questo motivetto. Semplice, come la canzone, ti entrava subito in testa. Ecco a voi Enemy.
Con l’uscita di Enemy avete annunciato la pubblicazione del nuovo disco Born To Love, che uscirà il 20 novembre. Cosa troveremo nel disco?
In “Born to love” troverete il primo disco dei Bytecore. Ci spieghiamo meglio, siamo al nostro terzo lavoro, ma è come se in un certo senso fossimo il primo, perché con l’entrata nella line-up della voce, abbiamo cambiato molte carte in tavola. Non abbiamo totalmente abbandonato lo “sperimentale” che ci caratterizzava negli altri due dischi, ma lo abbiamo circoscritto a quelle che noi chiamiamo “chicce”. Ogni canzone ne ha una; può essere un bridge, un fx particolare, un feel di batteria, ma qualcosa c’è. Per il resto sono mazzate, come al solito! Se invece vogliamo concentrarci sul messaggio, possiamo dirvi che siamo riusciti finalmente a mettere bianco su nero quello che abbiamo sempre cercato di comunicare tramite il nostro immaginario video-grafico e tramite le nostre maschere/costumi. Quando vi abbiamo parlato di Enemy, essendo il riassunto dell’album, vi abbiamo spiegato l’album stesso.
Cosa significa per voi la dimensione live? Cosa vi manca di più dei concerti?
Per noi la dimensione live è praticamente tutto, il palco è la nostra casa. Arrivati ad un certo punto, del live non si può fare più a meno, in quanto genera un’energia che una volta provata crea una sorta di dipendenza, tutto il resto è noia! Quindi ti lascio immaginare quanto stiamo soffrendo in questo periodo! A parte tutto, il lavoro che facciamo, lo facciamo per raggiungere un obiettivo.
Band:
Andrea (batteria)
Umberto (synth)
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Editore: Edizioni Cramps/Freecom srl
Label: Shout!
Distribuzione: Believe Digital
Ufficio stampa: Astarte