BOLTHORN – Intervista al cantante Drake
Nascono nel 2015 i Bolthorn e nel 2018 l’heavy metal band ha pubblicato il loro primo album “Across the Human Path”. Il covid ha poi fermato tutto, ma il nuovo album è già in fase di preparazione. Ne ho parlato con il cantante Drake, di seguito il resoconto dell’intervista.
Ciao e benvenuti su Tuttorock. Come nascono i Bolthorn? Dal 2015 ad oggi avete avuto varie vicissitudini, fino ad arrivare ad oggi.
Ciao e grazie a voi per lo spazio dedicatoci! I Bölthorn nascono nel 2015 da un’idea di Ivan/Ironcross che voleva creare un progetto studio death/viking metal. Per farlo è stato coinvolto subito Rob all’altra chitarra e me (Drake) alla voce. Dopo l’uscita del primo album, accolto sorprendentemente bene dal pubblico, abbiamo deciso di far diventare il progetto studio una vera e propria band. L’uscita di Rob e la pandemia non ci hanno aiutato, ma ora che la formazione è completa con Stefano, Beppe ed Emiliano, e siamo felici di poter portare la nostra musica in giro. Stiamo lavorando sodo e presto ne vedrete I frutti.
Perché la scelta del nome Bolthorn?
La mitologia Norrena è sempre piaciuta ad Ironcross, creatore del progetto, così come a Drake. Il nome quindi è stato facile da trovare ma non rispecchia del tutto ciò che il progetto propone. Per quanto alcuni testi siano dedicati ad alcune figure cardine del pantheon nordico e altri richiamino tematiche similari, essi sono in proporzione solo una parte della nostra musica. Il nome Bölthorn si dice sia un altro dei nomi con cui veniva chiamato il gigante Mimir di cui Odino conservava la testa per poter farsi consigliare dalla sua immensa saggezza. Per noi tale nome rappresenta l’ispirazione musicale che appartiene al filone svedese/nordico da cui attingiamo per creare la nostra musica. Un omaggio alla cultura scandinava che però impersoniamo a nostro modo nella composizione musicale più che nelle tematiche dei testi. Con il secondo album, in via di creazione, posso dire che abbiamo mantenuto l’epicità dei testi e della musica, parlando comunque di altre tematiche così da non venir associati solo al filone viking.
Eravate patiti come progetto death/viking metal, infatti, ma vi rispecchiate anche oggi in questa definizione?
Come detto sopra, per quanto il primo album era sullo stile viking per i testi e la musica, ora possiamo dire che ci stiamo evolvendo in qualcosa di, seppur simile, più legato al death classico. Le tematiche di questo secondo album sono senza dubbio diverse dal primo e questo è figlio della volontà di non rimanere ancorati a un unico mondo, ma poter esplorare vari temi e sonorità in piena libertà, non perdendo di vista quell’ispirazione potente di derivazione nordica che ci accomuna.
Nel 2018 uscito il vostro primo e al momento unico album “Across The Human Path”. Parlami di quell’album.
Il momento in cui è stato concepito “Across The Human Path è stato una sintonia di momenti ottimali. La voglia di creare un suono potente e ispirato da parte di Ivan e Rob, unito al mio momento di grande ispirazione, nonché da un’armonia pressoché totale su ogni aspetto, ha fatto sì che l’album prendesse forma quasi spontaneamente. È stata una gestazione rapida e carica di aspettativa; tutti noi eravamo emozionati all’idea di andare a registrare in così poco tempo il frutto di un progetto tanto intrigante.
So che state scrivendo nuovi brani, volete anticipare qualcosa? Che direzione prenderà il nuovo album?
Il secondo album è in fase di creazione e siamo certamente a buon punto. Non posso dirvi molto ma sarà un concept album dove il tema della Caccia sarà centrale e visto sotto molteplici aspetti. Avrà l’epicità che ci contraddistingue e strizzerà l’occhio al death classico. Vi saranno anche alcune chicche, infatti alcune canzoni saranno tributi a opere letterarie ben conosciute al pubblico, di cui io in prima persona sono un grande fan.
E’ già stato scritto tutto o è in fase di scrittura?
Siamo al giro di boa. Stiamo ultimando gli ultimi pezzi e perfezionando quelli già creati finora. Siamo emozionati davvero e non vediamo l’ora di andare in studio a registrarli!
Sarà un concept album. Quale sarà la storia raccontata?
Come dicevo sopra il tema sarà la Caccia in svariate sfaccettature. Non solo il mero gesto per la sopravvivenza, ma anche il punto di vista del cacciatore e quello della preda. La visione e la metafora della caccia nel mondo contemporaneo di tutti i giorni in cui viviamo e il significato che assume. Tutto ciò fino all’invertire di tali ruoli: il cacciatore diverrà mai una preda? Può accadere il viceversa? Dovrete ascoltare l’album per saperlo!
Avete suonato molto dal vivo, quanto è importante per voi e se avete già in programma qualche data?
Purtroppo per via del poco tempo da cui siamo al completo non abbiamo avuto una vasta esperienza live, ma già il in agosto avremo due date, Reggio Emilia e Parma, e una a settembre in provincia di Cremona. Ci stiamo muovendo bene grazie anche alla nostra agenzia (Rock Ok Agency) che ci sta accompagnando in un percorso di crescita collettiva.
Cosa pensate della situazione del metal in Italia?
Negli ultimi anni sono nate tantissime band dei generi più disparati. Personalmente penso vi sia forse addirittura un surplus di band; questo ha portato, in concomitanza con la chiusura di moltissimi locali storici a causa della pandemia, al nascere di nuovi festival oltre a quelli già esistenti. Come sempre l’Italia dimostra grande inventiva e voglia di fare, e questo permette a queste tante band di trovare più o meno spazio per essere ascoltate. Il filone metal nel nostro paese, seppur di nicchia, è forte e si vuole sempre mettere alla prova con il resto d’Europa e del Mondo; non vogliamo essere da meno e questo è uno stimolo non indifferente che tutti noi sentiamo.
Siete soddisfatti dei risultati ottenuti dal primo album e cosa vi aspettate da nuovo?
Sì, il primo album è stato accolto molto bene in effetti, e la cosa ci ha riempito di gioia visto che era partito come un project studio e non credevamo potesse andare così bene. Ora siamo motivati a rendere questo secondo prodotto degno del primo, anzi direi migliore e raggiungere più gente possibile grazie ai live e al lavoro dell’agenzia.
Chiudi l’intervista come vuoi, un messaggio ai nostri lettori per ascoltare la vostra musica o qualsiasi altra cosa ti senti di dire.
Ringraziamo voi di TUTTOROCK e chi leggerà l’intervista; potete trovare in giro la nostra musica sulle varie piattaforme ma solo venendoci a vedere dal vivo carpirete la nostra energia e voglia di suonare! Vi aspettiamo alle prossime date! Stay metal!
FABIO LOFFREDO
Band:
Drake: Voce
Stefano: Chitarra
Ivan: Chitarra
Beppe: Basso
Emiliano: Batteria
https://instagram.com/bolthornband
https://www.youtube.com/@bolthorn8073
https://open.spotify.com/artist/6OJmsTeaMJU6IbQQ4g9mtJ?si=Ck36PbcrQxCCkNf5qNUhcQ
https://www.facebook.com/Bolthornband
https://www.rockonagency.com
Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!