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BLINDUR – Intervista a Massimo De Vita

BLINDUR – Intervista a Massimo De Vita

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Abbiamo parlato con Massimo De Vita, creatore del progetto Blindur, tra post-rock e folk, un progetto molto interessante che arricchisce il panorama della musica italiana, ma con aperture alle musica internazionale. Ciò che segue è il resoconto dell’intervista.

Ciao Massimo e benvenuto tra le pagine di Tuttorock, inizierei a parlare di te e del progetto Blindur, un tuo progetto, come nasce?
Blindur era nato come duo, poi con il passare del tempo eravamo diventati in tre. Ma lo scorso anno Michelangelo, il mio compare musicale, ha deciso di prendersi una pausa dal progetto ed ho continuato da solo e con alcune canzoni da completare che sono diventate quelle del nuovo disco.

Come sono nati i brani sia musicalmente che per quanto riguarda i testi, a cosa o a chi ti sei ispirato?
Il lavoro per questo nuovo lavoro è stato diverso dal mio solito modo di lavorare, poi io sono molto lento in fase di scrittura. Stavolta sono stato al contrario più veloce, anche se il mio stato emotivo è stato molto forte proprio per il fatto di essere rimasto solo io nel progetto. I brani sono partiti da una serie di cose mie personali, di momenti della mia vita anche non propriamente facili e felici. Brani che hanno avuto poi il tempo di trovare la loro forma e in tutto penso che dalla fase di scrittura al completamento saranno passati 6 o 7 o al massimo 8 mesi, per me è un tempo molto veloce.

Perché un titolo semplice, “A”, che significato ha?
Per tre motivi, il primo è perché io suono molto all’estero e volevo un titolo semplice, diretto e facilmente pronunciabile. Il secondo motivo perché in definitiva questo album lo definisco il primo di Blindur, essendo rimasto solo io, è la prima lettera dell’alfabeto, diciamo che riparto da qui e poi c’è il terzo motivo, un episodio strettamente personale, dopo il mio incidente che mi aveva fatto perdere la vista per un periodo di tempo, non riuscivo più a scrivere. Poi fortunatamente sono migliorato e ora riesco nuovamente a scrivere, a usare nuovamente il corsivo. Ho quindi ripensato al passato, ho riguardato indietro a tutta la mia vita e ho iniziato a vedere anche me nel presente, sono riuscito ad unire dei puntini che avevo perso per la strada. Quindi questa A rappresenta il periodo sofferente della mia vita ma principalmente la mia rinascita.

Musicalmente parlando spazi tra vari generi musicali, il folk, il post-rock e anche una forte vena cantautorale, quali sono quindi le tue vere influenze musicali?
Blindur in effetti nacque con una vena molto folk, senza tralasciare il post-rock, il rock alternativo e quello indipendente, ma stavolta ho voluto dare un’impronta più rock al tutto, senza mai tralasciare una vena melodica che per me è molto importante. Ci sono poi band di riferimento per questo nuovo lavoro, oltre alle mie solite influenze come i Sigur Ros, qui ci sono riferimenti ai nuovi gruppi di rock alternativo.

Ti sei avvalso anche della collaborazione in sede di produzione di Birgir Birgisson, proprio il produttore dei Sigur Ros e di Bjork.
Si, con lui collaboro però già da qualche anno, nel primo album dei Blindur ed in altri lavori che ho fatto e che ho prodotto, visto che sono anche produttore. Mi trovo molto bene a lavorare con lui, c’è un ottimo feeling, lui è un produttore che punta più sull’aspetto musicale.

Una canzone mi ha molto colpito del tuo album, “Una Brutta Canzone”, perché? Non è poi così brutta, non pensi che chi ascolta potrebbe saltarla e passare avanti, come se tu avessi avvertito?
No, è che a volte si scrivono canzoni brutte, ma non perché sono brutte, ma perché parlano di cose brutte, di tristezza e di cose negative, ma che riescono ad avere una funzione molto catartica.

Ok, ti lascio chiudere a te l’intervista, un invito ad ascoltare la tua musica e a entrare nel tuo mondo musicale.
Se qualcuno è stato della solita musica che si sente in Italia e che ha voglia di prendere qualche schiaffone emotivo, invito ad ascoltare “A”, sicuramente troverà qualcosa di interessante.

FABIO LOFFREDO