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BARRECA – Intervista su EPPURE ADESSO SUONO

BARRECA – Intervista su EPPURE ADESSO SUONO

In occasione dell’uscita del nuovo album “EPPURE ADESSO SUONO“, ho intervistato BARRECA.

Ciao Domenico, piacere di conoscersi, ho ascoltato e recensito il tuo bel disco, direi che rispecchia il tuo amore per la canzone italiana.
E’ un richiamo agli autori che mi hanno segnato e folgorato sulla via della musica, scoprendo che tutto le problematiche che mi assillavano, riuscivo a scacciarle tramite questi artisti che mi aprivano nuovi mondi. Quindi da Luigi Tenco a De André, da Gaber a Piero Ciampi, tutto questo mondo mi ha sempre affascinato; poi ho avuto la fortuna che arrivasse tutto il resto. 

Hai nominato artisti in larga parte non mainstream, più di nicchia magari, ma di grande qualità autorale.
Sì, io provengo dal rock degli anni ’90, quel mondo indipendente che si identificava in band come Timoria e Litfiba; un indie che oggi è invece povero di contenuti. Da lì si è acceso il mio amore per la canzone d’autore. Barreca è tutto questo, quello che mi piace sottolineare nella mia musica è l’autenticità, tutto quello che registro appartiene a me stesso e spero davvero che questo traspaia. 

Hai dato una grande importanza alla testualità?
Esatto, penso che viviamo in un periodo storico nel quale dire delle cose, è quasi una forma di rivoluzione, vale per tutti i campi, ma in particolare per la musica. Noi musicisti abbiamo il dovere di alleggerire questo clima così pesante, fra pandemia e guerra, ma anche di dire delle cose che abbiano un contenuto. Io ho approfittato della musica per mettermi a nudo, rispetto i lavori precedenti, questo nuovo album mostra la mia piena consapevolezza e apre una finestra sul mondo raccontando storie di altri. Questo nasce dalla mia curiosità di esplorare confini e diversità. 

La tua ispirazione è venuta da storie di altre persone?
Esatto, quello passato è stato un anno bellissimo per me, attraverso l’incontro con altre anime belle, malgrado le mascherine e i vari problemi connessi al periodo vissuto, il riuscire a interscambiarsi e intrecciare la musica, con un carattere fortemente etnico, con la mia comfort zone fatta di suoni raffinati ed eleganti. Questo intreccio di cose si è sparso in una serie di generi che sono presenti nel mio disco, credo che Mercurio ne sia la migliore dimostrazione. Ho sempre odiato etichette e confini, prediligendo il diverso e la diversità. 

I vari generi racchiusi nel tuo disco sono esattamente la sensazione che ho riportato, ad esempio il folk con la feat di Peppe Voltarelli.
Assolutamente sì! Abbiamo usato diversi strumenti particolari, come nell’intro di Mercurio o il tamburello in Scirocco. 

Scirocco è un pezzo quasi rock. In altri passaggi ci sono anche dei fiati.
Hai colto benissimo, abbiamo inserito tante sonorità, che sarà poi difficile riportare tutto dal vivo visto abbiamo avuto anche una banda di paese (risate) 

Un’altra importante feat è quella di Mauro Ermanno Giovanardi.
Davvero! Fra l’altro è nata una bellissima amicizia! Pensa che abbiamo spostato l’uscita del disco per permettergli di lavorare sul suo pezzo, è stato un regalo bellissimo che mi ha fatto, penso che Mauro sia una delle anime più belle del panorama musicale italiano e un artista eccezionale. 

Ottimo, e adesso cosa ti aspetta? Un tour dal vivo?
Sì, partiamo con delle date dal sud, dalla mia Calabria e poi andare in tutta Italia. La mia dimensione è quella live, da qui nasce la scelta di avere fatto uscire subito un nuovo album, non sono un tipo da social, ma da palco. Non amo nemmeno un uso invasivo di elettronica e loop, preferisco un approccio più genuino. 

Hai una band che ti accompagna?
Sì, batteria, percussioni, flauto traverso, chitarra, pianoforte, contrabbasso, quest’anno ci muoveremo in questa maniera. Poi in posti più piccoli vedremo come adattarci.

MAURIZIO DONINI 

Band:
Domenico Barreca

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