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BARNABA PONCHIELLI – Intervista al Direttore Artistico di Italica @ BASE Milano

BARNABA PONCHIELLI – Intervista al Direttore Artistico di Italica @ BASE Milano

italico /i:tà:li:co/ n. antico abitatore della penisola italica; 
agg. relativo ai popoli della penisola italica e ai loro idiomi
 
A partire dal 16 marzo, una volta al mese, di giovedì alle 21.30, sul palco di BASE Milano va in scena il nuovo suono italiano. Atmosfera raccolta, pubblico per lo più seduto, divanetti e tavolini, sala semibuia, dal semibuio all’elettronico passando per il folk ed il rock: ITALICA è la nuova rassegna di sola musica cantata in italiano prodotta da BASE Milano e curata da Barnaba Ponchielli. Ogni sera due formazioni, una di apertura e un headliner. La rassegna risponde alla missione di BASE Milano: luogo di sperimentazione artistica e imprenditoriale, con ITALICA BASE Milano intende allevare nuove scene musicali, far crescere nuovi talenti, rivalutare la grande tradizione del cantato italiano, far emergere e consolidare un mercato per la nuova musica italiana.  Gli artisti ITALICA hanno a disposizione la residenza d’artista di casaBASE: un nuovo concetto di ospitalità, disegnato da h+, tra i soci fondatori di BASE Milano, per accogliere gli artisti coinvolti in progetti culturali all’interno dei propri spazi. Abbiamo avuto il piacere di intervistare proprio il Direttore Artistico Barnaba Ponchielli.
 
Ciao Barnaba, grazie del tempo che ci dedichi, ho visto il set artisti che presenterete in questa manifestazione, ed ho notato tutti nomi importanti.
Sì, ma soprattutto il nostro obiettivo è il cantato in italiano, non è necessario che i gruppi siano italiani, ma che cantino in italiano. Ad esempio avremo gli Itaca, che sono un duo tedesco, ma cantano in italiano. Per la grande passione che abbiamo per la nostra lingua ed i grandi classici del rock italiano.
 
Anche la location è particolare, una venue storica di grande interesse  Base Milano.
Sì, Base Milano è la nuova incarnazione delle acciaierie Ansaldo, dove costruivano i motori degli aeroplani. Con Boeri era diventato un pasticcio, invece adesso con H+ e Arci stiamo lavorando su questi spazi enormi, e sta crescendo piano piano. Italica è proprio un passo per far vedere al pubblico milanese quanto merita.

E’ anche la dimostrazione di come si possono recuperare zone che altrimenti sarebbero abbandonate e lasciate in disuso.
Con Base si va proprio in questa direzione, poi dietro ci sono proprio gli hangar dove costruiscono le scenografie de la Scala. Il Super Studio, il silos di Armani, capannoni industriali che, anche per il Salone del Mobile, è diventata una delle zone più hype di Milano diciamo.
 
Tornando sulla parte artistica, mi pare molto interessante il discorso di puntare solo sul cantato in italiano.
Io ho puntato su questo perché l’italiano è una lingua assolutamente musicale che all’estero è conosciuta, ma non apprezzata nel modo giusto. Lì passano le cose che ritengo le più deteriori a rappresentare l’Italia, come la Pausini, Ramazzotti, Bocelli, Jovanotti e via andare. L’italiano è una lingua esotica che all’estero piace da ascoltare se supportata da belle musiche. Tutte le canzoni che verranno presentate qui sono assolutamente esportabili all’estero, la voce è uno strumento musicale come gli altri, anche se all’estero non lo comprendono si lasciano affascinare dal suono e dalla musica indipendente italiana. Questo ostacolo della lingua in realtà non è un ostacolo.

Ho visto nomi come Massaroni Pianoforti e Truppi, grandi nomi, come li avete raggiunti e come hanno reagito alla proposta?
L’organizzazione di queste cose è sempre una grande confusione, io lavoro nel campo della musica da un 17 anni, molti li conosco personalmente, magari non Truppi, ma conosco tutti i booking e conosco le difficoltà che hanno a suonare a Milano in posti che valorizzino la loro arte. La cosa più semplice per quanto mi riguarda è trovare i gruppi, cerchiamo di creare una alternative ad altre realtà che a mio parere tengono una direzione un poco a caso.
 
Ho notato con interesse anche l’idea di creare uno spazio diverso dal solito, atmosfera raccolta, tavolini, non il solito palco dove si esibisce la band e la gente si assiepa sotto.
C’è un palco in questo spazio di Base, ma in realtà è una gradinata di legno, è tutto molto curato, c’è un bar, anche l’occhio vuole la sua parte, con Italica vogliamo creare un bel posto dove ascoltare musica, che non è la solita che passa per radio, ma diciamo underground. Termine che mi fa anche sorridere perché io ascolto solo questo tipo di musica, flyer, grafica coordinata, tutto raffinato e molto pulito.
 
Penso che con questa collocazione puoi andare a pescare anche pubblico che normalmente non verrebbe ad un concerto rock.
Base, per la sua posizione e la sua ideazione, vuole proprio raccogliere questo pubblico, portarlo in uno spazio stimolante dove si venga per fare un giro ed ascoltare cose nuove.
 
Partite dal 16 marzo con 4 date, poi proseguirete?
Speriamo il tutto abbia un buon seguito, e quindi si possa replicare al più presto. Vediamo che risposta avremo, magari già in corso d’opera si può decidere di proseguire, oppure in estate o da settembre, è tutto in corso d’opera. Vediamo anche nell’ottica di trovare sponsor o chi voglia investire in una realtà del genere.
 
MAURIZIO DONINI
 
 
ITALICA PLAYLIST
Link website ufficiale: http://base.milano.it/italica