AMANDA LEHMANN – Intervista alla chitarrista, cantante e musicista inglese
Amanda Lehmann è un’artista completa, abile chitarrista, ottima cantante e compositrice e musicista a tutto tondo, suona anche tastiere e pianoforte. E’ anche chitarrista, cantante e corista di Steve Hackett sia nei suoi album da solista che nei vari tour. Finalmente realizza il suo sogno, quello di realizzare un suo album da solista, “Innocence And Illusion“ (leggi qui la recensione), dove mette tutta se stessa, le sue passioni , le sue influenze e la sua voglia di vedere positivo anche nei momenti bui. Ho avuto il piacere di parlare con lei via Skype e di seguito il resoconto dell’intervista.
Ciao Amanda, benvenuta su Tuttorock.com. Come stai?
Ciao Fabio, tutto bene grazie e sono molto entusiasta di parlare del mio album!
E’ appena uscito infatti “Innocence And Illusion”, il tuo primo album, l’altro era un EP, giusto? Parlami del processo compositivo dei brani.
Si, l’altro era un EP uscio diversi anni fa e il mio sogno era proprio quello di completare il mio album completo che avevo in mente da molto tempo. Durante questi anni sono sempre stata impegnata in altri progetti e non ho mai dato una priorità alla mia musica. Alcune canzoni le ho scritte anni fa e le ho adattate ad oggi per creare quello che è il mio vero primo album da solista. Ora son completamente soddisfatta!!
Musicalmente non è solo progressive rock, ma ci sono momenti anche jazz, blues e folk. Avevi tante idee da elaborare?
Si tantissime, effettivamente ci sono molte sonorità perché amo molti stili musicali, non solo il progressive rock. Cerco di attingere a tutte le fonti possibili ed adattarle al mio stile personale e a quello che voglio comunicare a chi ascolta e penso che il tutto conviva molto bene ed è quello che voglio trasmettere.
Quale è invece il significato dei testi?
Si può tradurre come il viaggio dell’uomo, dalla sua infanzia fino all’età adulta, ma è l’infanzia in primo piano, la vita di un bambino, la sua innocenza. Nell’età adulta poi rimane sempre un po’ d’infanzia dentro di noi, siamo sempre un po’ bambini ed è questa la magia che ho voluto ricreare nei testi delle canzoni dell’album. Le passioni, le impressioni, le immaginazioni e tutti i modi innocenti di pensare di un bambino. La vita è dura, ci sono tante disillusioni, la rude realtà ed è bello trovare quell’equilibrio che forse solo pensando con l’innocenza di un bimbo si può trovare. Tutte le canzoni, chi più chi meno affrontano questi temi.
In “Tinkerbell” c’è una parte orchestrale e sinfonica. Ami anche la musica classica?
La musica classica ha sempre avuto un ruolo molto importante nella mia vita. Quando ero piccola a casa mia si ascoltava e si suonava musica classica, mio padre suonava il violino e ha iniziato ad insegnarmi il pianoforte. Gli arrangiamenti orchestrali di “Tinkerbell” sono opera di Nick Magnus, ha svolto un lavoro eccellente, sono contentissima del suo lavoro, ha elaborato una mia idea meravigliosamente. Musicalmente è un viaggio e la parte orchestrale sviluppa l’immaginazione. Sicuramente è uno dei brani che preferisco.
In “The Watcher” c’è un perfetto incontro tra progressive e blues e ci sento anche un po’ di Pink Floyd, sei d’accordo?
“The Wartcher” è un brano che mi ha ispirato mia madre Polly che ama il blues. Anche io amo molto il blues e ho voluto unire il blues al progressive, ecco perché ci senti i Pink Floyd. Anche questo è un brano che amo molto e penso sia riuscito molto bene, l’unione dei due generi musicali è venuta veramente molto bene.
In tre brani c’è Steve Hackett come ospite, tu lo conosci molto perché fai parte della sua band. Quali sono state le tue emozioni?
Per me è sempre una grande emozione avere Steve Hackett al mio fianco, qui suona la chitarra elettrica, quella classica e l’armonica. Lui ha una tecnica formidabile, il suo uso del tapping è unico. Lui poi si lascia andare, ti ascolta, ascolta le tue idee e poi le sviluppa e ti fa sentire prima se può andare bene. E’ stato una grande esperienza condividere con lui le idee e, sempre con l’aiuto di Nick Magnus per gli arrangiamenti, vedere i brani nascere e crescere con la sua grande esperienza. Sono felicissima della sua collaborazione, è una persona adorabile.
Tu canti, suoni la chitarra, le tastiere e il pianoforte, sei una musicista completa, ma Amanda Lehmann è più chitarrista o cantante?
Diciamo entrambi, io suono la chitarra da quando ero piccola, ho sempre suonato la chitarra e mi piace anche molto cantare e quando compongo quasi sempre uso una tastiera o il pianoforte. Se dovessi scegliere non saprei proprio.
Quali sono le tue influenze musicali, band, chitarristi e cantanti?
Troppi per poterli elencare tutti, te ne dico alcuni, amo Kate Bush, Pat Benatar, Joni Mitchell e Alison Moyet, grandi voci e tutte diverse l’una dall’altra. Tutte cantanti a cui ho cercato di attingere per creare un mio stile personale e anche di chitarristi tantissimi, oltre a Steve Hackett posso citarti Ritchie Blackmore, Steve Rothery, David Gilmour e anche Mark Knopfler, mi piace tantissimo il suo modo di suonare, il suo stile e la sua tecnica. Posso dirti anche Nancy Wilson, anche lei suona la chitarra molto bene e canta anche. Anche in questo caso ho imparato molto da ognuno di loro e penso di aver ora il mio stile.
I brani sono stati scritti durante la pandemia?
Solo una parte, perché molti brani li ho scritti anni fa e li ho riaggiornati oggi. Una parte invece sono nati proprio durante la pandemia, il lockdown, ho avuto molto tempo per sedermi, pensare, riflettere e scrivere brani nuovi. Diciamo che la pandemia mi ha dato il tempo di assemblare il tutto per creare l’album.
Affascinante il disegno di copertina, ci sei tu, la tua chitarra e un mondo meraviglioso e magico. Il suo significato?
Si, ci sono io con la mia chitarra che guardo mondi immaginari, favolistici. Cerco di guardare avanti e mi piacerebbe sapere che le persone guardando l’immagine possano crearsi il loro mondo immaginario. Ci sono le isolette, la cascata, gli elefanti, tutto frutto di fantasia. Tutti abbiamo passato momenti bui nella nostra vita e volevo quindi un mondo di luce luminosa, per trasmetterlo anche agli altri.
Hai altre passioni oltre alla musica? Per esempio la copertina del nuovo album di Steve Hackett è opera tua o sbaglio?
Si mi piace molto disegnare e creare, sia nei lavori solistici di Steve Hackett che quelli di Nick Magnus. Nei momenti che non dedico alla musica cerco di dedicarli alla mia famiglia, a mio marito e a mio figlio. Mi piace anche studiare le menti delle persone, come funzionano le loro menti e le loro emozioni e in passato ho avuto anche una formazione psicologica e tutto questo lo porto anche nella mia musica.
Suonerai dal vivo l’album?
Mi piacerebbe molto, ma al momento non ho in programma concerti, anche per la situazione che stiamo vivendo con la pandemia, è difficile programmare date. E’ un gran lavoro mettere insieme una band e andare in tour, ci vogliono soldi e tanto tempo per organizzare il tutto. Ma in futuro sicuramente ci saranno altre possibilità.
Grazie Amanda, chiudi l’intervista come vuoi, un messaggio al pubblico italiano per entrare nel mondo musicale di Amanda Lehmann.
Non vedo l’ora di tornare a suonare in Italia, ci sono stata molte volte durante i tour con Steve Hackett e ho ricordi meravigliosi. Ricordo il calore, l’accoglienza del pubblico italiano, le bellissime città, la gente è passionale e molto gentile e amichevole. Ringrazio te Fabio e Tuttorock per questa intervista e spero di vedere anche te nei miei concerti futuri in Italia.
Lo spero anche io Amanda!!
FABIO LOFFREDO
Band:
Amanda Lehmann: Voce, chitarra, tastiere e pianoforte
Nick Magnus: Tastiere, e pianoforte nei brani 1, 2, 4, 6 e 8
Roger King: Tastiere nei brani 3 e 5
Steve Hackett: Chitarra nei brani 6 e 9 e armonica nel brano 3
Rob Townsend: Alto sax nei brani 3 e 5
Paul Johnson: Cori nel brano 4
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Appassionato di musica sin da piccolo, ho cercato di esplorare vari generi musicali, ma è il metal, l'hard rock ed il rock progressivo, i generi musicali che più mi appassionano da molti anni. Chitarrista mancato, l'ho appesa al chiodo molto tempo fa. Ho mosso i primi passi nello scrivere di musica ad inizio anni 90, scrivendo per riviste come Flash (3 anni) e Metal Shock (ben 15 anni), qualche apparizione su MusikBox e poi il web, siti come Extramusic, Paperlate, Sdangher, Brutal Crush e Artists & Bands. I capelli mi si sono imbiancati, ma la passione per la musica è rimasta per me inalterata nel tempo, anzi molti mi dicono che non ho più speranze!!!!