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ALESSANDRO RUBINO – Intervista sul libro BACKSTAGE storie di metal italiane

ALESSANDRO RUBINO – Intervista sul libro BACKSTAGE storie di metal italiane

In occasione dell’uscita del suo album “BACKSTAGE storie di metal italiane“, ho intervistato il cantante ALESSANDRO RUBINO.

Ciao Alessandro, iniziamo a con una sorta di biografia? Come sei diventato un cantante? Cosa ti ha indirizzato a questa decisione?
Ciao, intanto grazie per questo spazio! Non voglio annoiare i lettori quindi cercherò di essere il più sintetico possibile, diciamo che la passione per la musica l’ho sempre avuta, fin dall’adolescenza, quando gruppi come Red Hot Chilli Peppers, Audioslave, Green Day e Nirvana mi hanno spinto ad imbracciare una chitarra e mettere su una band. Successivamente, il fatto che non trovassimo un cantante mi ha portato ad iniziare a strillare nel microfono ed eccomi qui, più di vent’anni dopo ancora a tirare strilli! 

I tuoi primi ascolti? I cantanti che più ti hanno ispirato a seguire questa carriera?
I miei primi ascolti “ricercati”, ovvero fatti con un vero intento di scoperta e non solo dettati dalla programmazione di MTV sono stati, come per quasi tutti gli appassionati di musica Metal, Iron Maiden, Metallica e Black Sabbath e devo dire che la mia più grande fonte di ispirazione quando ero un ragazzino fu Bruce Dickinson. Più avanti nel tempo ho scoperto altri cantanti che mi hanno dato tanto, come Sebastian Bach degli Skid Row, Michele Luppi, all’epoca nei Vision Divine, Daniel Gildenlow dei Pain Of Salvation, Chris Cornell dei Soundgarden e tantissimi altri. 

Possiamo dire una già lunga carriera con tante band, vuoi farci un riassunto?
Grazie per definirla carriera! Ti faccio quattro nomi, Simple Lies, gruppo hard rock di cui sono stato il cantante per dodici anni e con cui ho realizzato grandi sogni, come pubblicare album, andare in tour e suonare di spalla ad alcuni dei miei idoli! Minraud, band progressive metal con cui ho realizzato un disco a mio avviso bellissimo, “Vox Populi” e tenuto concerti in tutta Italia, con anche una puntata a Bucarest per un festival nel 2017. Crying Steel, band storica del panorama heavy metal tricolore, con cui ho cantato durante il loro tour italiano in cui festeggiavano i quarant’anni di attività e registrato il live album “Live & Thunder”. Beverly Hits 40100, cover band nata per gioco con tre miei carissimi amici con cui ci divertiamo a suonare pezzi un po’ trash degli anni ’90, roba come Ambra Angiolini, Aqua e simili, nulla di artisticamente rilevante, ma uno dei gruppi più divertenti che abbia mai avuto. 

Quale momento ricordi con maggiore piacere?
Eh, mica facile scegliere, direi tutte le “prime volte” con i Simple Lies. La prima volta che siamo andati in studio a registrare un album, il nostro debutto “No Time To Waste”, la prima volta che abbiamo firmato un contratto, con la Buil2Kill Records di Genova, la prima volta che siamo andati a suonare all’estero. Ecco, se dovessi sceglier un solo momento probabilmente sceglierei il viaggio in treno da Bologna a Treviso, dove dovevamo prendere l’aereo per andare in Ucraina, per il nostro primo tour all’estero. Eravamo giovanissimi e pieni di sogni. Un periodo incredibile. 

Potendo tornare indietro, ci sono cose che non rifaresti od opportunità che accetteresti con il senno di poi?
Beh, direi di si a qualche data che abbiamo rifiutato e di no a qualcuna che abbiamo accettato ma parlare col senno di poi è facile. Probabilmente prenderei con più serietà la proposta di provino per una band che mi arrivò una decina di anni fa, un gruppo già abbastanza affermato che non sto qui a nominare e che declinai perché in quel periodo ero molto occupato con i Simple Lies. Avrei potuto provare, magari mi sarei tolto qualche altra bella soddisfazione ma va bene così, le soddisfazioni per fortuna non mi sono mancate. 

Concerto più bello che hai visto? Concerto più brutto che hai visto?
Concerto più bello direi Chris Cornell live acustico a Firenze, solo lui e la sua chitarra, una cosa che non si può descrivere a parole. Mi è capitato anche di assistere a concerti brutti ma non voglio fare nomi perché magari ho beccato la serata sbagliata io.  Un concerto bello, ma reso brutto dal pubblico invece è stato il set degli Avenged Sevenfold al Gods Of Metal di Bologna del 2008, quando sono stati costretti a lasciare il palco perché qualche simpaticone aveva iniziato a lanciargli oggetti contro, ecco quello si che fu un brutto concerto ma non per colpa della band! 

Concerto migliore che hai fatto e quello più disastroso? 😊
Concerto migliore probabilmente l’apertura agli Skid Row nel 2014 con i Simple Lies per ovvi motivi di affetto, loro sono da sempre stati uno dei gruppi a cui ci siamo maggiormente ispirati ed avere la possibilità di suonarci insieme fu incredibile. Il momento peggiore invece venne durante il mio primo concerto con i Crying Steel, a Frosinone. Luca, il batterista, attaccò un brano diverso rispetto a quello che era segnato in scaletta, gli altri della band lo capirono e riuscirono ad attaccarsi bene ma io, che avevo imparato tutte le canzoni nel giro di una settimana, andai nel pallone. Morale della favola, il pubblico di Frosinone quella sera assistette ad una bellissima versione strumentale di “Defender” perché io non riuscii a cantare nemmeno una parola.

Ora ti cimenti nel ruolo di scrittore, a cosa si deve questa idea?
Ho sempre amato leggere ed ho sempre ambito a scrivere un libro, adoro sia i romanzi di scrittori come Stephen King, Chuck Palahniuk, Douglas Adams e Michael Crichton che le biografie, come “The Dirt” sui Motley Crue, “Iron Man” di Tony Iommi e “Slash” su Slash dei Guns ‘N’ Roses. Il mio amore per musica e lettura mi ha portato a realizzare “Backstage: Storie di Metal Italiano”. 

Cosa troverà il lettore in questo libro? Le interviste le hai realizzate tu?
“Backstage: Storie di Metal Italiano” è un libro antologico che raccoglie le testimonianze di alcuni degli esponenti più illustri del panorama Metal italiano. Personaggi come Roberto Tiranti, Michele Luppi, Pino Scotto e molti altri hanno condiviso con me i momenti che ricordano con più affetto della loro carriera. Sono trenta capitoli totali, uno per musicista, gli aneddoti sono preceduti dalla biografia dei protagonisti e seguiti dalla loro discografia, sono molto soddisfatto del risultato. Le interviste, anche se preferisco definirle “chiacchierate”, le ho realizzate tutte io, alcune dal vivo e altre grazie ai social. 

Consigli per gli ascolti? Cosa si può ascoltare di interessante al momento?
È appena uscito “Your Darkness”, singolo dei miei amici The Human Tornado, se volete una bella botta di adrenalina potete ascoltare quello! 

Inevitabile la domanda sui tuoi progetti futuri, cosa hai in programma?
Questo per me è un periodo di grandi cambiamenti, sul fronte musicale attualmente sono impegnato solo con i Beverly Hits 40100 e va bene così, adesso ho voglia solo di suonare e divertirmi, di sicuro più avanti mi tornerò voglia di scrivere musica e conosco talmente tanti bravi musicisti che di certo verrà fuori qualcosa di bello, anche se vorrei un po’ uscire dai generi che ho sperimentato finora, chissà, magari proverò a cantare in italiano… Per quanto riguarda la scrittura invece ho già tantissime idee in testa e a breve inizierò a buttar giù qualcosa! Grazie mille per questa bella intervista, un saluto a tutti i lettori, se siete interessati al mio libro lo trovate in libreria e su tutti gli store online (anche Amazon)!

MAURIZIO DONINI

Band:
Nell’aria si sentono voci indistinte e gli ultimi accordi della chitarra, le luci si abbassano sul pubblico e illuminano il palco, l’adrenalina sale sempre di più: il backstage di un concerto è il momento in cui più si sente l’emozione crescere e la voglia di salire sul palco diventa quasi incontenibile. Immaginate quanti aneddoti si creano in quei momenti di attesa. Alessandro Rubino ci svela le vere follie, gli aneddoti più incredibili, ma anche il lato umano degli artisti protagonisti del Metal italiano che non traspare dalle canzoni, dalle interviste tradizionali o dalle esibizioni live nel suo Backstage. Storie di Metal italiano.

Il volume raccoglie trenta interviste ai protagonisti delle band Metal italiane più amate: Tiziano Spigno (Extrema), Simone Mularoni (DGM), Carmelo Orlando (Novembre), Alessio Garavello (A New Tomorrow), David Folchitto (Stormlord), Gabriele Rustichelli (Klogr), Sergio Pagnacco (Vanexa), Pier Gonella (Necrodeath), Aydan Elvenking (Elvenking), Jack Meiller (Tygers Of Pan Tang), Federico Puleri (Vision Divine), Trevor Voice (Sadist), Alex Staropoli (Rhapsody Of Fire), Mr Baffo (Nanowar Of Steel), Andrea Buratto (Secretsphere), Fabio Dessi (Arthemis), Diego Marchesi (Kingcrow), Titta Tani (THE HORROR LEGACY), Alessandro Conti (TRICK OR TREAT), Giorgio Terenziani (Arthemis), Klaus Pisoni (Skanners), Martino Garattoni (Ne Obliviscaris), Riccardo Canato (Rhyme), Franco Nipoti (Crying Steel), Luana Caraffa (Belladonna), Denis Borgatti (Gli Atroci), Michele Luppi (Whitesnake), Roberto Tiranti (Labyrinth), Pino Scotto e Marçelo Santos (Necrodeath).

Autore: Alessandro Rubino
Anno: 2024
Pagine: 250
COD: (ISBN) 978-88-31327-72-5