ALBERTO BERTOLI – Intervista al cantante

In occasione del concerto per beneficenza a Fontanelice con Omar Pedrini, di cui trovate i dettagli al link in fondo pagina, abbiamo intervistato il bravissimo Alberto Bertoli, figlio del grande Pierangelo. 

Alberto Bertoli, figlio di un grande della musica italiana, ma di Te cosa ci puoi raccontare?
La mia attività parte dal repertorio di mio padre ed arriva al mio, cerco di fare la continuità di una storia che riprende i pezzi che sento anche miei ovviamente e per il fatto che quando cominci ad essere un poco più grande, cominci a dare a questi pezzi un significato tuo. Ci sono poi certi temi e idee che condivido pienamente e che farei fatica a raccontare meglio. Anche con i miei pezzi sono su quella scia lì, non scrivo canzoni di cuore, amore e caramello, faccio un poco fatica a scrivere di queste cose. Il mio primo EP è stato prodotto da Massimo Luca, quello che ha scoperto Grignani, Moro e Antonacci, poi mi ha chiamato un giorno Caterina Caselli, che iniziò con uno che conosco bene, mio padre…. E lei mi disse “C’è uno che può darti una mano, perché non vai a parlargli?”, si trattava di Beppe Carletti dei Nomadi. Parlammo per un pomeriggio e alla fine venne fuori “Perché non facciamo un disco assieme?”, poi in quel momento loro si stavano staccando dalla casa discografica, questo non impedì di avere riconoscimenti nel settore come il Premio Lunezia per i più bei testi di Luna Emergente.

Riprendendo i brani di tuo padre, hai voluto differenziarti come genere?
Io li reinterpreto in maniera più rock, anche lui mi diceva “E’ inutile, tu sei rock, li fai così”, vide questo anche in Ligabue, lui aveva come idoli Frank Sinatra, ma anche Bob Dylan. Vide anche in Luciano quello che sarebbe diventato quando Caterina Caselli e la Sony dicevano che in Italia quel genere non funzionava. Ed allora mio padre firmò un assegno ed iniziò a produrlo, e stasera canto anche un pezzo di Luciano dedicato a mio padre che ha voluto fare cantare a me.

Sei in giro per concerti adesso?
E’ il mio quinto tour nazionale, l’anno scorso abbiamo fatto 45 concerti e sono molto contento. Porto sul palco pezzi di mio padre e miei.

MAURIZIO DONINI & FRANCESCA MERCURY 

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