AKES – Il nuovo disco “Anima digitale”
In occasione dell’uscita del suo nuovo disco “Anima digitale”, ho avuto il piacere di intervistare il musicista romano Akes. “Anima digitale” è un concpet album che conclude un ciclo di singoli e videoclip inaugurato lo scorso anno, dove l’artista ha anticipato al pubblico una serie di tematiche e sonorità, che ora nel disco si completano e acquistano un significato compiuto.
I suoni di questo disco orchestrati da numerosi produttori (Dr. Wesh, Vince Lion, Cirielli, Ancora by 94hermanos, Erika Greys & Mario Bross Team, Fabiano Rivolta) sono il risultato di una complessa fusione di generi. Le linee vocali affondano le radici nel passato rap di Akes, ma da quello stile urban si è evoluto mescolando liriche cantate con barre rappate. Una forte componente electro pervade tutte le 14 tracce con la presenza costante di distorsioni nu metal, tastiere dream pop e beat che sfiorano la techno-house; casse dritte dai BPM incalzanti si alternano con electro ballad sognatrici, mentre beat glitchati scorrono tra synth digitali e filtri vocali avveniristici. Se dovessimo sintetizzare in un solo termine la definizione musicale in cui l’artista si rispecchia, la risposta -senza dubbio- è l’hyperpop.
Se le sonorità sono un punto distintivo di questo lavoro, anche i contenuti sono frutto della ricerca e della visione controcorrente che Akes porta avanti ormai da molti anni. Tematiche rivolte al ruolo dell’uomo nella società contemporanea, sentimenti avversi al mondo globalizzato sono i concetti che prevalgono nei testi. Una tensione emotiva unita a un rifiuto verso il potere che rende schiava l’umanità, spingono Akes a dipingere scenari apocalittici e distopici. Un rifugio mentale messo in atto per alienarsi dalla realtà che lo circonda con la consapevolezza che la via da seguire, almeno per lui, sia solo in questa futuribile esistenza parallela. Sci-fi è il genere che meglio rappresenta queste emozioni cibernetiche, che prendono ispirazione dal cinema e dalla letteratura di fantascienza.
L’estetica dell’artista attraverso l’abbigliamento, i videoclip, la grafica, richiama questo suo mondo digitale e tecnologico. Dal look con chiari rimandi alla saga cinematografica Matrix alla scelta delle suggestive location per i videoclip, dagli artwork delle copertine alla scelta dei font utilizzati per i social.
L’album è accompagnato dal doppio videoclip “Anima Digitale” e “2077”. Il primo con la regia di Daniele Iannini è un vero e proprio tributo al primo film della saga Matrix. Akes impersona il protagonista Neo/Keanu Reeves, nella scena dove, nudo è immerso nel liquido dell’incubatrice, con il corpo collegato ai tubi dai quali poi si staccherà. Il secondo firmato dal regista Vladimir Scavuzzo è stato girato a Torino nello scenario urbano del quartiere Lingotto, riporta Akes negli sfondi distopici che hanno sempre caratterizzato i suoi videoclip. Un outfit futuristico accompagna il playback del protagonista tra interni minimali ed esterne in notturna.
Ciao e benvenuto su Tuttorock, parliamo subito di questo tuo nuovo album, “Anima digitale”, che riscontri stai avendo?
Ciao e grazie dell’opportunità, l’album sta avendo buoni riscontri, nuovi ribelli si stanno avvicinando al mio mondo ed ora che è più solido oltre al nuovo album vanno a rivedere pure il passato. Adesso hanno molto più materiale da ascoltare fortunatamente.
14 brani scritti quando?
Ho cominciato a febbraio 2021, subito dopo l’album appena uscito “Revolution”. Ero in botta per il nuovo stile creato ed ho subito voluto svilupparlo. Ero molto sicuro di me e molti pezzi sono usciti da soli, col passare dei mesi durante il secondo lockdown sono sceso più in profondità e quindi in estate poi ho completato il ciclo di scrittura e registrazioni. Nell’inverno ho finito il mix e l’assemblaggio ed eccoci qui con “Anima digitale”.
Come prende origine solitamente un tuo brano, da un suono elettronico, da un tema, da un testo, o dipende dai casi?
Dipende dai casi esatto, spesso per le canzoni più melodiche stendo le melodie e i BMP senza base, quindi poi vado in studio e finalizzo un arrangiamento. Altre volte ho solo il mood e qualche parte di testo quindi cerco una base adatta, o me la faccio produrre da chi entra nel mood dell’immaginario che voglio esprimere. Negli anni ho imparato che il seguire le sensazioni ti porta a comporre in maniere sempre diverse, che può risultare un processo difficile ma molto fruttifero in termini di sensazioni restituite all’ascoltatore.
È uscito il doppio videoclip “Anima Digitale/2077”, di chi è l’idea e da chi è stata realizzata?
Le idee come sempre partono dal sottoscritto. Una volta finita la canzone immagino un concept, che poi viene realizzata. Nel primo videoclip anima digitale la realizzazione è stata a cura di Daniele Iannini, mentre per “2077” sono salito su a Torino ed ho lavorato con Vladimir Scavuzzo. Mi piace che una stessa idea possa essere interpretata diversamente da più registi. Molto stimolante anche per chi guarda a mio modesto parere.
La copertina invece di chi è opera?
La copertina è stata realizzata dalla disegnatrice Annalisa Cappelli, per la parte “analogica”. Mi ha dipinto per otto ore consecutive, ricalcando anche tutti tatuaggi. Un lavoro bellissimo, mentre per la parte di effetti mi sono affidato allo studio grafico Kover Design.
Con questa tua proposta musicale ti senti un po’ un pioniere dell’hyperpop?
Sicuramente quello che sto portando è un genere nuovo, e soprattutto è il mio. Il mio primo tentativo di hyperpop c’è stato con l’album “Amore 2.0” del 2019 e già anni prima ho sempre mischiato elettronica metal e rap. Voglio precisare però che essere pioniere a mio avviso comprende portare le proprie influenze, non prendere una corrente a caso e farla propria. Se non fossi cresciuto a Matrix e manga mai avrei portato queste tematiche e a questa atmosfera.
Immagino tu sia un ascoltatore che non si ferma ad un genere o ad un sottogenere musicale, è così?
Esatto, ascolto tutto quello che mi piace. Ovviamente le mie preferenze sono sempre le solite. New metal, rap ed elettronica. Ciò non esclude però la mia passione per le canzoni molto pop. L’importante è che i brani abbiano tutti un elemento in comune: che siamo esplosivi e che mi facciano emozionare.
Visto che la tua musica, i tuoi video, il tuo outfit si avvicinano molto al mondo sci-fi, hai mai pensato di muoverti all’interno di territori cinematografici?
È stato un consiglio che ho sentito da molti ultimamente e sicuramente potrebbe essere il prossimo step del mio lavoro. Uno dei videomaker con cui collaboro lavora nel cinema, e in questi ultimi giorni mi si stanno avvicinando altri registi di film. Un’altra componente di questo lavoro è anche quella grafica e molti artisti 3D sono interessati. Vedremo il da farsi.
Hai già in mente come presenterai dal vivo questo album?
Sì, il prossimo 25 febbraio si terrà “Anima digitale experience”, un evento privato in una escape room della Capitale, dove i partecipanti riceveranno una pen drive a forma di pillola blu brandizzata con all’interno l’album e vari inediti.
Una domanda che faccio a tutti, qual è il tuo più grande sogno musicale?
Il mio è di riempire grandi palchi, e vivere sempre suonando la musica nei contesti più fichi di sempre.
Grazie mille per il tuo tempo, vuoi aggiungere qualcosa per chiudere l’intervista?
Grazie a voi per lo spazio. Ringrazio anche tutti i lettori, spero tra voi ci sia qualche ribelle pronto al risveglio.
MARCO PRITONI
Sono nato ad Imola nel 1979, la musica ha iniziato a far parte della mia vita da subito, grazie ai miei genitori che ascoltavano veramente di tutto. Appassionato anche di sport (da spettatore, non da praticante), suono il piano, il basso e la chitarra, scrivo report e recensioni e faccio interviste ad artisti italiani ed internazionali per Tuttorock per cui ho iniziato a collaborare grazie ad un incontro fortuito con Maurizio Donini durante un concerto.