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AETHERNA – Intervista alla band su “Darkness Land”

AETHERNA – Intervista alla band su “Darkness Land”

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In occasione dell’uscita del loro primo album “Darkness Land” ho intervistato la band degli AETHERNA.

In un mondo ove oramai l’universo musicale soggiace molto alle “leggi” di Spotify e Youtube e nonostante una consistente attività live che ha caratterizzato la vita della band negli ultimi anni, volete introdurre in breve una vostra bio che possa farvi conoscere meglio a chi legge?
Vittorio: Aetherna nasce nel 2015 dall’idea ed unione di amici che si conoscono fin dai tempi della scuola. Dopo diverse sperimentazioni sonore, la band trova nel 2017 una propria identità sia per quanto riguarda gli elementi (che sono quelli dell’attuale formazione) sia nei brani originali   contenuti nel primo album “Darkness Land” uscito lo scorso ottobre. Unitamente all’attività creativa si è data molta importanza anche ad eventi live sia in locali dell’underground romano che in trasferte sia al Nord Italia che al Centro.

Concerti, (cosa che magari non tutti sanno) vi hanno visto fare da Opening band per Michael Angelo, Lacuna Coil e David Ellefson (dei Megadeth). Cosa vi hanno lasciato di buono (o meno) simili esperienze?
Dividere il palco con artisti del calibro dei   Lacuna Coil, Michael Angelo Batio, Dave Ellefson, senza dimenticare il mitico Pino Scotto, pietra miliare del rock-metal italiano, non ha fatto altro che arricchirci di esperienze uniche nel loro genere che, ci hanno anche permesso di conoscere e confrontarci con professionisti di alto livello ma nello stesso tempo con persone semplicissime nel loro modo di essere.
Marco: di positivo il fatto che con umiltà e lavoro si ottengono grossi risultati;
Germana: per me è stato come uno squarcio su di un mondo più grande, come essere stata catapultata in un sogno ovvero quello di dividere il palco con dei veri professionisti che mi hanno fatta sentire subito a mio agio e pronta a dare tutto me stessa senza alcun timore.
Enzo: che con un sogno ricorrente e la voglia di realizzarlo, può essere raggiunto anche un traguardo in apparenza molto lontano…costi quel che costi…
Vittorio: un arricchimento unico, un sogno che si è realizzato ma anche uno stimolo a fare sempre meglio al fine di raggiungere sempre nuovi traguardi.

La realizzazione di un disco dopo quanto mi hai detto, riesce ad essere il vero frutto dei sacrifici e dell’impegno profuso in questi anni. Potete dire laddove rappresenta un punto di arrivo e dove di ripartenza?
La realizzazione di Darkness Land è stato un sacrificio enorme sotto tutti i punti di vista, la soddisfazione nel vedere realizzata la nostra creatura è stata immensa ma ciò non ci ha fermato affatto anzi il lavoro continua perché per noi tutti non è altro che uno stimolo a migliorarci per poter proseguire nel modo migliore il nostro cammino.
Marco: è un punto di arrivo per quanto riguarda il compimento delle fatiche che hanno portato alla sua realizzazione, nel contempo serva da sprono per portare avanti la sua diffusione ed anche per il prossimo lavoro.
Una cosa che mi ha sorpreso, è stato il perfetto amalgama tra testo e musica che distingue ogni brano, chi è il “Lord of Sin” da venerare ….
Vittorio: Lord of Sin da venerare non è altro che l’amalgama e la simbiosi che si crea tra di noi nel momento in cui si eseguono le prime note di un brano e… a seguire l’alchimia che si instaura con il pubblico durante l’intera durata dell’esibizione superando così tutte le angosce e le paure che ci attanagliano.
Enzo: Lord of Sin è semplicemente un lato oscuro dentro di noi che va integrato al resto della nostra anima. Qualunque sia il nostro apparire, questo dovrebbe essere sempre supportato da una centratura glaciale in cui poter essere liberi da schemi e pregiudizi…anche su temi apparentemente “poco convenzionali”.
Germana: Lord of Sin è una esortazione a non temere la nostra parte più oscura, quella che è stata definita nel tempo come il “peccato originale” dal quale dobbiamo purificarci. In realtà le ombre interiori fanno parte della nostra natura così come le parti luminose, dobbiamo imparare ad amare anche la nostra parte oscura per guarirla affinché possiamo ricordarci chi siamo veramente e riconnetterci con la nostra anima.

Allo stesso modo in cui ho apprezzato la notevole bontà del materiale contenuto in un esordio quale DARKNESS LAND (Elevate Records), emerge all’orecchio di chi vi segue già da un po’, notare la metamorfosi di brani quali “Event Horizon” o la stessa title-track. È stato più un adattare il materiale già composto all’originale cantato di Germana o semplicemente e più naturalmente, far confluire nella struttura dei brani una libera interpretazione vocale?
Germana: Nel tempo i nostri pezzi si sono trasformati quasi da soli, a volte a seguito di intuizioni altre volte quasi senza che ce ne rendessimo conto, è stata una simbiosi perfetta tra   struttura del brano ed interpretazione dello stesso che si è ramificata in noi rafforzandosi senza nessuna forzatura con passione e naturalezza… tutti i brani sono cresciuti e maturati insieme a noi.
Enzo: qui si parla di un legame che va oltre un semplice adattamento; semplicemente Germana ha vissuto le canzoni che ho scritto ma… molto tempo prima del nostro incontro. Lei ha cambiato l’essenza delle nostre canzoni lasciandosi nello stesso tempo trascinare dalle stesse ed il risultato è stato ascoltare note vocali e note musicali legate in una sinergia comune.
Vittorio: Non posso che confermare quanto detto da Enzo… l’alchimia creatasi è quasi paranormale ma il risultato è fantastico, tutto si incastra alla perfezione. 

Oltre alla vostra città di provenienza ove potrebbe spingersi la promozione del vostro disco?
Darkness Land sta andando molto bene anche al grandissimo lavoro di promozione svolto dalla nostra etichetta discografica Elevate Records infatti, stiamo ricevendo molti riscontri positivi anche da paesi esteri come Inghilterra, Nord Europa ed anche Est Europa, soprattutto siamo molto contenti che la nostra musica sia apprezzata da un pubblico di tutte le età che in molti casi ascolta anche generi diversi dal nostro.
Marco: diciamo che il nostro lavoro potrebbe trovare terreno fertile nei paesi scandinavi e nell’Est Europa ove il genere è molto apprezzato, sicuramente qui in Italia c’è molta più visibilità al nord rispetto al resto del paese.
Vittorio: siamo molto soddisfatti di come sta andando il disco all’estero, i riscontri positivi ci danno una carica ulteriore per andare avanti nel migliore dei modi.

Perché chi è rimasto impressionato dal vostro disco, dovrebbe una sera uscire di casa per venirvi a sentire dal vivo?
Marco: sicuramente per apprezzare il valore dell’opera nella sua forma più fedele a livello sonoro ovvero per apprezzare nel modo migliore la musica dal vivo.
Enzo: perché non ci si può emozionare nel profondo senza coinvolgere tutti i nostri modi di percepire una musica che ha come obiettivo quello di far vivere un brano piuttosto che ascoltarlo.
Germana: per vedere dal vivo il pizzetto di Enzo (ahahahahah).
Vittorio: per creare insieme a noi quell’alchimia necessaria per sprigionare tutta l’energia che abbiamo dentro.

Grazie per la vostra disponibilità e quella naturale semplicità e coerenza di restare sempre con i piedi per terra che traspare e vi fa meritare il seguito che avete sui social, ma soprattutto quello palpabile ai vostri show e che ha dato a me la possibilità e la fortuna di conoscervi. Auguri.

CLAUDIO CARPENTIERI

Band:
Germana Noage: vocals
Vincenzo Zappatore: lead and rhythm guitars
Vittorio Davide Flumeri: rhythm guitars
Marco Di Marco: bass
Luigi Iesu: drums

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https://aethernaband.wixsite.com/aethernaofficialsite
https://www.youtube.com/watch?v=yVc-ToHUFEs
https://twitter.com/hashtag/elevaterecords

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