Now Reading
43.NOVE – Intervista al duo toscano

43.NOVE – Intervista al duo toscano

Nascono durante io lockdown i 43.Nove, la band di Cristiano Giannecchini e di Elia Fulceri e “Storia di Un Uomo” è il loro primo EP che possiamo definire un crossover che unisce il funky degli anni 70, il soul e anche il rap. Di seguito il resoconto dell’intervista.

Ciao e benvenuti su Tuttorock. Inizierei con il parlare di voi, come e perché nascono i 43.Nove?
Nasciamo per l’esigenza di suonare, qua in Versilia ai tempi del liceo non c’erano tanti ragazzi che suonavano strumenti quindi  ci siamo incontrati la prima volta a casa di un amico in comune, abbiamo iniziato a suonare dopo due minuti una cover degli Arctic Monkeys, mentre questo progetto in Italiano è iniziato molto poco tempo fa, ad oggi non abbiamo ancora compiuto il primo anno di vita, la scorsa estate abbiamo scritto il primo inedito che poi è anche il titolo del nostro EP, e li abbiamo iniziato a suonare ovunque, anche in strada quando è stato necessario farci sentire.

Mi incuriosisce il nome, perché il nome 43.Nove, quale è il suo significato?
Il nome è un elemento di mistero, possiamo dire solamente che 43.Nove è un luogo, un luogo magico.

Nel vostro sound c’è il rap ma anche una ricerca musicale e sento molto funky d’ispirazione anni 70. Cercate di unire il passato al presente e al futuro?
Esattamente, siamo un connubio delle nostre esperienze, tutti e due abbiamo sempre ascoltato musica di oltre manica o oltre oceano, per cui è inevitabile avere una tendenza diversa, però è anche vero che siamo figli della nostra epoca per cui stiamo cercando di prendere tutti gli elementi positivi o almeno che ci attraggono dei vari periodi storici e di quello attuale.

Che messaggio hanno i testi delle canzoni?
Io credo che più che una morale ci debbano essere delle Immagini dove ognuno può vederci quello che in quel momento vuole sentirsi dire, che lo faccia star bene o che lo faccia riflettere su concetti esistenziali, le parole i testi, la musica devono essere un rimando alla propria coscienza.

Voi siete molto giovani, da dove prendete le ispirazioni per la vostra musica?
Sicuramente in passato abbiamo avuti grossi stimoli dal rock dei Red Hot Chili Peppers, dal folk di Bob Dylan e dal Soul di Paolo Nutini, ma senza tirarcela la verità è che abbiamo ascoltato davvero un sacco di musica, dalla classica fino al rap attuale, quindi non saprei benissimo identificare quale sia stato il crack da cui abbiamo iniziato a prendere anche ispirazione, ad oggi la nostra direzione e il nostro ascolto va verso un R&B vicino a D’Angelo, Erykah Badu, Tom Misch, Fkj.

Vi siete affidati al produttore Bonnot e alla sua label, come lo avete conosciuto?
Abbiamo avuto questa grandissima occasione di conoscerlo a fine del nostro ultimo concerto della scorsa estate, dopo poco abbiamo iniziato a lavorare insieme, non potevamo crederci, passare da suonare in cameretta a entrare in uno degli studi più importanti del mondo da cui ci passano tantissimi artisti di livello assoluto. Walter è come nostro padre ora, sempre pronto a darci una mano e soprattutto ad insegnarci il mestiere, come stare in studio e soprattutto la ricerca del dettaglio. Stiamo studiando.

Perché il titolo “Storia Di Un Uomo”?
Perché è il titolo della prima canzone che abbiamo scritto in italiano io ed Eli, è partito con il riferimento ad una persona specifica, uno scrittore specifico di cui eravamo innamorati. Con il passare del tempo ci accorgevamo che le canzoni che stavamo scrivendo parlavano sempre dello stesso soggetto che non era più quello iniziale bensì lo avevamo riempito di nostre intimità e nostre concezioni di vita.

Nella cartella stampa si dice che avete creato un proto-uomo. Quale è il significato?
In chimica proto indica l’elemento con la valenza minore, e così lo è anche il nostro uomo, una persona semplice relegata ai margini ma che nasconde al suo interno grandi domande.

Nascete come band durante il lockdown, un atto coraggioso. Forse a breve si ricomincerà a suonare dal vivo, avete già qualcosa in programma?
Ci stiamo muovendo per chiudere alcune date quest’estate, noi nasciamo per questo, per suonare davanti alle persone e scambiare l’energia particolare che solo ai live si crea, speriamo dai, altrimenti veniamo per le strade di tutte le città d’Italia a rompervi le scatole.

In due brani ci sono anche due ospiti, Brus Dmc e Whosnich. Come li avete scelti?
Li abbiamo scelti nel modo più naturale possibile, soprattutto Nich che era con noi il giorno che abbiamo scritto il pezzo e lui subito ci ha messo la sua strofa, Brus Dmc invece lo abbiamo conosciuto ai live qua in zona, è nato un rapporto subito, è fortissimo.

Ora un EP, a quando un full-length album? Che direzione prenderà?
Presto dai, ci stiamo pensando molto e siamo gasatissimi nello scrivere i nuovi pezzi che stiamo facendo, la direzione è molto particolare per l’Italia, vi stupiremo, possiamo dire che la chiave sarà il  groove probabilmente.

Chiudete l’intervista come volete, un messaggio per ascoltare il vostro Ep, come ascoltarlo e perché e qualsiasi altra cosa vi viene in mente.
È stato un piacere raga!! Vi invitiamo tutti a entrare per qualche minuto nella storia di uomini, donne, vecchi e bambini che siamo stati, siamo e saremo, andatevi ad ascoltare “Storia di Uomo” per poter vivere tutte le esperienze di questa vita.

FABIO LOFFREDO

Band:
Cristiano Giannecchini – Voce
Elia Fulceri – Piano, chitarre, basso (brani 1,3,4), piano, chitarre (brano 2)
Francesco di Martino – Basso (brano 3)
Filippo Taccola – Batteria (brano 3)

https://www.instagram.com/43.nove/