THE JON SPENCER BLUES EXPLOSION – Live @ LOCOMOTIV CLUB Bologna 10-3-2016
15 Marzo 2016
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Mr Jon Spencer è di casa in Italia. Lo abbiamo visto più e più volte in tutte le sue diverse incarnazioni, nei Pussy Galore e nei Boss Hog in tempi più lontani, negli Heavy Trash in tempi più recenti, ma soprattutto con il suo Blues Explosion, il terzetto letteralmente esplosivo composto da lui, voce, chitarra e theremin, Judah Bauer all’altra chitarra e occasionalmente alla voce e Russell Simins alla batteria. Come ormai tutti sanno, brilla per la sua assenza il basso, ma credetemi, non se ne sente la mancanza, e lo dico col massimo rispetto.
Forte di una fan-base devota, c’è pur sempre chi per la prima volta si approccia a questa esplosione di blues ed è impossibile non rimanerne colpiti, in senso quasi fisico, soprattutto se sei fra le prime file. Lo show è super collaudato: garage, punk, dirty blues in parti eguali, frullare il tutto a New York a velocità elevate e servire subito, senza pause fra una portata e l’altra.
Stilisticamente preciso nei suoi riferimenti, anche nel look, Jon Spencer ha aggiunto di recente una parte visual al suo show, alle sue spalle scorrono, alla stessa velocità della musica, una serie di immagini che fanno da perfetto contraltare al sonoro, la rappresentazione iconografica di quel sound, o per meglio dire: del viaggio che la sua musica ha percorso per arrivare sino a noi in questa forma, tra Ramones e New York Dolls, St. Mark’s Place e CBGB’s, Lou Reed e Sonic Youth, immagini di tv americana in bianco e nero. La scelta della cover dei Dead Boys di “What Love Is” è la firma, la ciliegina sulla torta, marcia e sgangherata, di questa celebrazione.
“Freedom Tower – No Wave Dance Party 2015 ” è il decimo album della formazione, dove emerge una vena “black” più marcata, incluso qualche riferimento hip hop, ma la sostanza è rimasta inalterata. Una sostanza che si esprime in un concerto adrenalinico, a tratti ancora furioso, come quelli a cui Jon Spencer ci ha abituato. In fondo, it’s only rock’n’roll but we like it.
Forte di una fan-base devota, c’è pur sempre chi per la prima volta si approccia a questa esplosione di blues ed è impossibile non rimanerne colpiti, in senso quasi fisico, soprattutto se sei fra le prime file. Lo show è super collaudato: garage, punk, dirty blues in parti eguali, frullare il tutto a New York a velocità elevate e servire subito, senza pause fra una portata e l’altra.
Stilisticamente preciso nei suoi riferimenti, anche nel look, Jon Spencer ha aggiunto di recente una parte visual al suo show, alle sue spalle scorrono, alla stessa velocità della musica, una serie di immagini che fanno da perfetto contraltare al sonoro, la rappresentazione iconografica di quel sound, o per meglio dire: del viaggio che la sua musica ha percorso per arrivare sino a noi in questa forma, tra Ramones e New York Dolls, St. Mark’s Place e CBGB’s, Lou Reed e Sonic Youth, immagini di tv americana in bianco e nero. La scelta della cover dei Dead Boys di “What Love Is” è la firma, la ciliegina sulla torta, marcia e sgangherata, di questa celebrazione.
“Freedom Tower – No Wave Dance Party 2015 ” è il decimo album della formazione, dove emerge una vena “black” più marcata, incluso qualche riferimento hip hop, ma la sostanza è rimasta inalterata. Una sostanza che si esprime in un concerto adrenalinico, a tratti ancora furioso, come quelli a cui Jon Spencer ci ha abituato. In fondo, it’s only rock’n’roll but we like it.
ANGELA ZOCCO
Photoset by MAURIZIO DONINI
Credits: si ringrazia il Locomotiv Bologna per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
http://thejonspencerbluesexplosion.com
https://www.facebook.com/thejonspencerbluesexplosion
http://twitter.com/#!/jsbx_1
http://soundcloud.com/jonspencerbluesexplosion
https://www.facebook.com/events/1962557013970062
https://www.facebook.com/LOCOMOTIVCLUB
Maurizio Donini
CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.