TERZO RADUNO NAZIONALE DI FEUDALESIMO E LIBERTà – Live @ Live Club, Trezzo sullR …
Sin dalle prime ore del pomeriggio, e sospetto che fosse così anche in mattinata, il parcheggio del Live Club pullula di sodali che scherzano, ridono, chiacchierano cercando riparo dal solleone, pronti ad onorar Lo Imperatore per la Terza Adunata di Feudalesimo e Libertà. Ovunque si vedono persone in kilt, con pellicce sulle spalle, truccati in faccia come guerrieri vichinghi, abbigliati con costumi medioevali. Alle 15 in punto, al grido di Alla Pugna! Finalmente si inizia ad entrare. Sin da subito accolti dai giullari di corte, l’atmosfera che si respira è estremamente rilassata e amichevole, come una grande festa in famiglia.
Entriamo al Live Club e da subito si nota un’ottima organizzazione degli spazi e delle attività: all’interno del locale vi è la zona FEL con il banchetto che vende le maglie, gli stand del merchandise dei gruppi che si esibiranno, e gli stand dei partner della giornata, e la zona fumetti, con diversi banchi ben forniti. Il palco principale, rinominato per l’occasione Palco dell’Imperatore, per ora è ancora deserto, così come il palco del Ludibrio, che ospiterà incontri e attività nel pomeriggio.
Uscendo nella zona all’aperto troviamo l’area della Pugna, dove alcuni combattenti si esibiranno più tardi, e l’area dell’Hostaria, con tavoloni e panche, il bar, e un bel palco; tempo pochi minuti e sul palco sale Gabriele Lepre, cantante e chitarrista dei Black Sails, che delizia gli astanti con musiche folk piratesche, accompagnato dopo poco da Luca Mazzucconi alle percussioni; culmine dell’esibizione (almeno per me) una Whiskey in the Jar fantastica, che ha pienamente coinvolto tutti i presenti, che hanno cantato e ballato sottopalco.
Torniamo all’interno per seguire le disfide del costume più feudale e della pulcella più casta, notando sin da subito che la quantità di gente che sta affollando il locale sta aumentando a dismisura.
Le attività programmate sono interessanti, divertenti e riscuotono un buon successo, così torniamo ad assistere al secondo concerto della giornata, i bergamaschi 3 Metri Sotto Il Kilt, che ci hanno fatto davvero divertire con il loro Irish Folk: bravi, e ignoranti al punto giusto (non con l’accezione dell’insulto, sia chiaro, ma tutt’altro!).
Dopo una breve pausa ad ammirare le gesta combattistiche dei Viking Brothers, ci rintaniamo all’interno per prendere qualche minuto di frescura, per poi tornare in zona Hostaria per la disfida del miglior mangiatore di peperoncini. Ad un certo punto dall’esterno del tendone si sentono arrivare delle cornamuse e dei tamburi, sono i Rota Temporis, che arrivano e salgono sul palco con un’entrata ad effetto notevole. Anche loro bravissimi e coinvolgenti, portano sul palco anche una ballerina, scelta sicuramente apprezzata dai rudi sodali sotto palco.
La palla passa poi ai milanesi UL Milk Longobardeath, che hanno portato all’adunata la loro attitudine punk/rock ‘n’ roll sporca e aggressiva con i loro pezzi tassativamente cantanti in lombardo, come Bonarda Bastarda e Polenta Violenta. Un tornado di energia nonostante il caldo torriso, d’altronde “l’aqua la fa mal, la bev dumà la gent de l’uspedal”!
La giornata entra nel vivo con il live dei BardoMagno, i menestrelli dello Imperatore, che altri non sono che Mohammed Abdul (Nanowar), Papa Alemanno I, Maurizio Gran Calippo d’Oriente e Fra Casso da Montalcino dei Folkstone, che sulle note di successi come Ius Primae Noctis, Asburgo, Missi Dominici, Io Ghibellino che son io, A Cena da Gianni, Centro
di Castità Permanente ci riportano con la mente ad un’Europa feudale in cui tutto era sicuramente migliore (?).
Ottima prestazione dei quattro musici, e ottimo riscontro dal locale ormai quasi pieno che cantava all’unisono tutti i pezzi.
Finalmente è il momento attesissimo dei bolognesi guerrieri del metallo, Gli Atroci, che partono subito sfruttando l’ora a loro dedicata partendo in quarta con la cattivissima Ora Basta, per poi passare ai grandi classici come Volevo un Taglio Semplice, I Guerrieri Del Metallo, I Dieci Metallamenti, e la bellissima Fratelli nella Fede che galvanizzano il pubblico fino ad arrivare ad uno spettacolare wall of death (di cui si trovano diversi video online).
La famosissima Pennellen, inno in stile Rammstein, vede protagoniste le coreografie del Boia Malefico e del Nano Merlino insieme alla immensa presenza scenica del Profeta, che mano a mano che il live arriva verso la fine, si sveste sempre di più sino a rimanere in mutande (di pelle, of course). Splendido sfoggio di maestria tecnica di tutti quanti, ottimi assoli della Bestia Assatanata, sezione ritmica perfetta composta dagli ultimi due ingressi nella band, l’Oscuro Alchimista e l’Orco Cattivo.
Lo spettacolare live non può considerarsi concluso se non vengono suonate anche canzoni dal loro primo album, come Curati La Gotta e I Tuoi Amici Atroci, mentre dell’ultimo lavoro in studio sono state estratte Disinfestazione e Radiazioni.
Dopo un breve intervallo acustico com i The Andrè, il palco ora è sgombro per i Nanowar Of Steel, che iniziano da subito con la marcia ingranata snocciolano Bestie Di Seitan, seguita da tutti i tormentoni più recenti, come Giorgio Mastrota (The True Keeper Of Inox Steel), Il Cacciatore Della Notte, con Vanni De Luca ad impersonare il barbagianni, A Cena Da Gianni, Ode Al Cetriolo, Tutte Cagne e la canzone iraniana italianizzata Lascia Entrare Ascanio. In forma smagliante come sempre, ci hanno regalato uno show di tutto rispetto, anche se concentrato in una sola ora di musica.
Il momento più atteso è stato ovviamente alla fine del concerto, quando sul palco sono saliti Gli Atroci per eseguire insieme ai Nanowar il loro ultimo singolo “di gruppo” Sottosegretari alla Presidenza della Repubblica del True Metal, con la Bestia Assatanata a supportare Abdul alla chitarra e tutti gli altri a fare i cori insieme ai 1800 presenti al Live Club stasera.
A suggellare la fine della Terza Adunata di Feudalesimo e Libertà ovviamente viene eseguito l’Inno Ufficiale, con la partecipazione on stage di molti di quelli che si sono esibiti oggi, a cantare, suonare, fare siparietti o semplicemente fare presenza e omaggiare il pubblico.
Una giornata epica, spettacolare, senza sbavature (a parte forse la troppa coda per potersi approvvigionare di cibarie, peraltro ottime) che sicuramente si ripeterà il prossimo anno.
Report & photoset by ALESSANDRA MERLIN
Credits: si ringrazia Riccardo Canato e l’organizzazione di Feudalesimo e Libertà con il Live Club per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
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