SKUNK ANANSIE “Noisy Naples Festival 2019” – Live @ Arena Flegrea, Napol …
Inizia così il racconto di un concerto che, per chi c’era, è stato un concerto da ricordare per tantissimi anni, un concerto con testi di amore, tolleranza, rabbia, temi politici attualissimi e soprattutto tanto, tantissimo rock di quello che ti riempie di energie positive in ogni cellula del tuo corpo e della tua mente. Sto parlando dei protagonisti assoluti del primo concerto in programma nell’ambito dell’edizione 2019 del Noisy Naples Festival, diretto da Claudio De Magistris ed organizzato da Etes sotto la guida di Mario Floro Flores e che si terrà a Napoli all’Arena Flegrea fino agli inizi di agosto e che vedrà avvicendarsi sul palco dell’Arena diversi nomi della musica rock e pop italiana ed internazionale: Skunk Anansie, vera e propria icona del rock, sulla scena da 25 anni, oggi ancora più influenti e più in forma che mai.
Appena ricevuto l’Hall Of Fame Award ai Kerrang Awards, che va ad aggiungersi all’elenco di precedenti vincitori di tutto rispetto tra cui figurano Rage Against The Machine, Iron Maiden, Green Day, Metallica e Marylin Manson, gli Skunk Anansie hanno regalato al pubblico dell’Arena Flegrea un concerto di pura ed assoluta energia, facente parte del tour “25Live@25” (prodotto da Vertigo) partito il 4 luglio da Nichelino (To) che li porterà in giro per l Italia e in Europa nelle prossime settimane e con il quale la band inglese sta celebrando i 25 anni di carriera della band e festeggiato l-ultimo live album dall’omonimo titolo, pubblicato lo scorso gennaio per Carosello Records. Copertina accattivante, con una Skin protagonista assoluta, in attillati pantaloni di pelle e con zeppe da vertigini, e registrato durante l’Anarchytecture Tour del 2016, l’album ripercorre le tappe fondamentali della band, dagli esordi nei piccoli locali degli ambienti musicali londinesi di King’s Cross, fino ai grandi tour realizzati dalla band nei tempi più recenti.
Gli Skunk Anansie la cui musica è una perfetta alchimia di heavy metal con testi politicizzati e influenze funk, blues, punk rock, reggae e hip hop, si sono da sempre contraddistinti nel panorama musicale internazionale anche per la loro musica di protesta e i testi altamente politicizzati a difesa dei diritti dei neri, delle donne e di tutti coloro che in genere subiscono discriminazioni razziali, religiosi o sessuali. Il gruppo pur avendo nel tempo alterne fortune (formatosi nel 1994, scioltasi nel 2001 per poi riformarsi nel 2009) ha realizzato e conseguito diversi obiettivi come quello di essere stato primo gruppo esordiente ad aprire i concerti di David Bowie e U2, primo gruppo multirazziale a suonare in Sud Africa e per l’ottantesimo compleanno di Nelson Mandela, fianco a fianco di gente come Stevie Wonder e Nina Simone, headliners dell’ultimo festival del millennio a Glastonbury, partners di Luciano Pavarotti nel concerto organizzato per il Dalai Lama.
Forti di una presenza scenica indiscutibile ognuno con la propria personalità e il proprio stile, perché gli Skunk Anansie non sono soltanto Ski (protagonista assoluta della musica rock degli ultimi 25 anni, è stata una delle cover star insieme a Kate Bush e Chrissie Hynde dell’inserto speciale “She Rocks” del magazine Classic Rock, oltre ad essere stata premiata con l’Inspirational Artist Award ai Music Week Awards dello scorso anno) ma anche Cass Lewis con il suo basso potente, Ace con la sua chitarra che fa letteralmente “volare” nelle sue dita grazie al suo estro creativo, e Mark Richardson con la sua voglia di sperimentazione che fa della batteria uno degli strumenti cardine della musica esplosiva della band .
L’apertura della serata è toccata agli Allusinlove giovane rock band britannica dello Yorkshire al debutto discografico con il primo singolo “It’s Okay to Talk” e che accompagneranno la band per tutto il tour italiano ed europeo. Entusiasmo già alle stelle, e Arena Flegrea stracolma in ogni ordine di posto e che ha offerto alla band e al pubblico una visione di luci e di colori davvero spettacolare, e il pubblico si è esaltato all’arrivo sul palco della band ma soprattutto di una Skin, vestita con una sorta di abito/armatura post moderno che la faceva assomigliare ad una guerriera dello spazio.
È guerriera lo è stata davvero, dall’inizio alla fine del concerto, in quanto nonostante siano trascorsi 25 anni dagli inizi della loro carriera e ormai raggiunti i 52 anni di età, ha dimostrato un’energia incredibile, una grandissima voglia di esprimere la propria musica ai massimi livelli, e di trasmettere al pubblico le emozioni che le loro canzoni e i loro testi hanno da sempre attraversato la loro musica e le loro vite. D’altronde lo hanno sempre dichiarato, in ogni intervista rilasciata alla stampa, che da sempre danno il loro meglio più sul palco che in studio e durante il concerto all’Arena lo hanno dimostrato fino alla fine del concerto. In forma smagliante, con un fisico mozzafiato e una voce ancora al top come l’abbiamo sempre ascoltata nei dischi registrati fino ad oggi, ha attraversato in lungo e in largo l’enorme palco allestito per il Festival stesso. Una comunicatrice nata, presenta le sue canzoni per lo più in italiano, dimostrando la sua anima profondamente rock quando incita il pubblico a raggiungerla sotto palco, scavalcando la balaustra posta tra le prime file dell’Arena e il palco stesso, per poter cantare le prime canzoni del concerto in una sorta di “abbraccio” reale con il pubblico in delirio sotto il palco che ha cercato di toccarla, abbracciarla, farle sentire la sua presenza in tutti i modi, creando così non poche difficoltà alla stessa security vista la complessità del sottopalco dell’Arena che non poteva sostenere il peso di tutti. La grandezza di Skin si è dimostrata anche quando, accortasi del pericolo al quale aveva esposto i fans, ha subito accettato l ‘invito degli organizzatori ed ha invitato tutti a ritornare ai propri posti, aiutando così anche la security nel poter svolgere il proprio lavoro senza pericolo per alcuno.
Il concerto è iniziato con le atmosfere del rock elettronico di “Charlie Big Potato” dei tempi di “Post Orgasmic Chill”, seguito dalle note scatenate di “Because of Your”, e i brani delle loro origini come “All in the name of Pity” e “I Can dream”. Solo una piccola pausa sui ritmi trascinanti appena ascoltati con il pubblico sin dalle prime note in piedi sulle gradinate dell’Arena in piedi a cantare e ballare, con “You’ll Follow me Down” suonata in acustico, come uno dei pochi momenti “calmi” della serata, seguito infatti subito dai ritmi trascinanti e dall’energia di Skin che, come una vera frontwoman del rock puro, guida tutti gli altri componenti della band in versioni strabilianti di “My ugly Boy”, “Twisted (Everyday Hurts), “Weak”. Il pubblico impazzisce letteralmente grazie alla musica della band e dalla voce, sempre ai massimi livelli, di Skin che raggiunge letteralmente il top con le rock ballad come “Cheap Honesty”, “Love Someone Else” e “I believed in you”.
Arriva poi anche la “parentesi politica” visto che da sempre Skin e tutti gli Skunk Anansie sono schierati a favore della lotta per i diritti civili dei migranti e contro ogni forma di razzismo e di odio. Prendendo come riferimento le ultime vicende politiche italiane afferma “Non è un momento bello in Italia, eh? quando te la prendi con i migranti e io sono una migrante, i miei genitori sono dei migranti, quindi so cosa vuol dire, quando c’è razzismo, odio, omofobia e la politica indica quelli come problemi, vuol dire che qualcosa non va. Tieni duro Italia e lotta con tutte le tue forze”. E le dedica “God Loves Only You” che viene accolta da un lunghissimo applauso da parte di tutto il pubblico presente. Ormai il concerto viaggia ad una velocità inarrestabile, il pubblico in delirio per canzoni come “Without You”, “Hedonism” (Just because you feel good) (ed è un effetto straordinario sentirla cantare da più di 5000 persone tutte allo stesso momento), seguito da un momento di rock politicizzato, tra temi del passato che purtroppo sono molto attuali anche nel nostro presente con tre brani storici della band come “Intellectualise My Blackness, Yes It’s Fucking Political, Tear the Place Up.
Bellissimo anche il momento della presentazione del nuovo brano “What You Do For Love” in rete da solo un giorno, dal testo diretto, emozionante e dal carattere prettamente politico, e che parla di “quanto si è disposti a spingersi per amore e tutto ciò che di discutibile viene fatto per ottenere il potere”. A fine concerto la band intona uno dei brani che più rappresentano la loro fortissima anima rock come “ Little Baby Swastikka” ma la vera apoteosi è quando intonano le parole di “bella Ciao” seguiti a ruota da tutto il pubblico dell’Arena per poi concludere il concerto con un’ultima uscita a sorpresa sul palco del Noisy Fest con una strepitosa versione di “The Skank heads” dimostrando non solo che il rock è più che vivo ma che gli stessi Skunk Anansie sono, ad oggi, tra le rock band che hanno ancora molto da dire e da dare.
ANNAMARIA DE CRESCENZO
Photoset by MARIO CATUOGNO – SpectraFoto
Credits: si ringrazia Noisy Naple Fest e Umberto Di Micco DMV Comunicazione per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
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