Skid Row + Hollowstar + ReD RioT – Live @Campus Industry Music Parma
Arriviamo in quel fantastico posto per concerti e svago che il Campus Industry Music mentre suonano questi Hollowstar, una più che eccellente sorpresa. Con a loro carico una l’EP Some things matter e un omonimo full lenght, questi ragazzi inglesi di Cambridge propongono un hard-rock sanguigno e verace, suonato la batteria a porsi in maniera splendida ed una tempesta di riff che dichiarano la piena salute delle guitar band. Brani di ottima fattura che gli fanno meritare a pieno titolo la candidatura di prossimi head-liner in future date.
Setlist:
Good Man Gone
Down by the Water
Money
Invincible
Take it All
Let You Down
Wishing Well (Free cover)
Overrated
All I Gotta Say
BAND:
Joe Bonson – cantante, basso
Phil Haines – chitarra
Tom Collett chitarra
Jack Bonson – batteria
SKID ROW
Con il fantasma di Sebastian Bach che aleggia ancora nei fans, ma è lontanissimo nelle intenzioni della band, tutto viene spazzato via dalle sirene che annunciano l’opening con la intro di Blitzkrieg Bop, il che dà il la al delirio Skid Row, capaci di produrre un live set fulminante che spazia su vari generi e contaminazioni frutto di tre decenni di febbrile attività. Un pubblico trasversale che vanta pochi giovanissimi, ma tanta sapienza musicale, con t-shirt provenienti dalle arene concerto di tutta Europa. Fans arrivati da ogni parte d’Italia, bellezze pronte per proseguire la serata del venerdì e arrivate anche da lontano, come ci racconta una graziosa tifosa della band con tanto di maglia griffata Skid Row, arrivata fin da Gubbio per godersi la sua band preferita.
L’hard-rock della band esplode in tutta la sua virulenza da Slave to the grind a Big guns trasformando 18 & life in un anthem cantato da tutto il pubblico che ha riempito l’arena del
Campus, i cori da stadio “Skid Row, Skid Row”, si sprecano. Splendida la Livin’ on a chain gang così come tagliente risulta sempre la ruvida Psychotherapy con le sue chitarre inacidite. Esaurita la sentimentale ballad I remember you, si riprende con una guitar battle tra Hill e Sabo su Monkey Business per concepire un momento musicale tipicamente e fortemente punk con Makin’ a mess e We are the damned, per dimostrare la straordinaria versatilità di questa band. ZP continua a dimostrarsi cantante di razza, mentre tutta la band risponde all’unisono e benissimo in tutta la durata del concerto. In a darkened room e Youth gone wild sono la perfetta conclusione di un live di alto livello che Bolan promette di riportare in Italia il prossimo anno.
MAURIZIO DONINI
Photoset by ANDREA NASCETTI
Credits: si ringrazia Rizoma Ufficio Stampa, Bagana Agency e Idra Eventi per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
BAND:
ZP Theart (lead vocals)
Scotti Hill (guitar)
Snake Sabo (guitar)
Rachel Bolan (bass)
Rob Hammersmith (drums)
SETLIST:
Slave to the grind
Sweet little sister
Big guns
18 & life
Piece of me
Livin’ on a chain gang
Ghost
Psychotherapy
I remember you
Encore:
Monkey business (jam)
Makin’a mess
We are the damned
In a darkened room
Youth gone wild
CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.