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PAUL GILBERT “Concert/Masterclass” – Live @ Alchemica Music Club, Bologn …

PAUL GILBERT “Concert/Masterclass” – Live @ Alchemica Music Club, Bologn …

Oggi è una brutta serata per essere chitarristi”, parafrasando la presentazione fatta da Michele Di Lauro, chitarrista anch’egli e tra i volti di spicco dell’Alchemica Music Club – realtà sempre più in crescita e sempre pronta a fornirci serate mirabolanti come quella che stasera devasterà l’intera audience e farà vacillare più di un potenziale guitar hero. Oltre a Nicolò Baldari, maestro di cerimonie del Club e Davide Laugelli come comitato di accoglienza – a condividere il palco con Paul Gilbert (c’è bisogno di spiegare chi è?!) altri due uomini-immagine dell’Alchemica e insegnanti di spicco: Francesco Lombardo al basso e Michele Panepinto alla batteria. La serata di stasera prevede l’esibizione del celeberrimo e talentuoso chitarrista dei Mr. Big e dei Racer X, Paul Gilbert, americano di Carbondale, Illinois – in concerto/masterclass che permette anche ai non chitarristi come me che riescono a cogliere solo un quinto dei suggerimenti e dei consigli del grande chitarrista ma che comunque vengono impressionati dal suo approccio didattico, dalla pulizia del suo suono, dalla velocità e della semplicità di esecuzione anche su stili diversi.

Ecco perché stasera il portentoso Paul ci presenta un set composto da svariate cover più un paio di brani tratti dal suo periodo solista, ma chi si  aspettava brani dei Mr. Big o più genericamente brani cantati è rimasto deluso: lo stesso Gilbert mostra come si può essere in grado di suonare la melodia della voce senza trascurare le ritmiche e gli arrangiamenti in diversi brani, a partire dalla opener Gonna fly now, il famoso tema della saga di Rocky e composta da Bill Conti. Segue una eccellente versione di Over the hills and far away di Gary Moore, uno dei grandi idoli di Gilbert e che mostra appieno l’arte del chitarrista americano ed esalta la preparazione della nostrana sezione ritmica e quindi una straordinaria versione di Owner of a lonely heart degli Yes, in cui Gilbert mostra proprio come eseguire in scioltezza sia le parti vocali che quelle ritmiche alternandole sapientemente. Prende esempio da questa canzone per specificare quanto lui ami la semplicità e preferisca quattro note ben suonate piuttosto che una scala intera – aiutandosi con il tema del Peer Gyant del compositore classico Edvard Grieg.

Passa ora allo studio delle terzine e lo fa aiutandosi con un blues di Johnny Winter spiegandone le variazioni con le sopracciglia. Esattamente, le sopracciglia che cambiano a seconda della variazione effettuata sulla nota minore che evoca tristezza (e quindi sopracciglia basse) o maggiore che evoca al contrario allegria (e quindi sopracciglia alte)… decisamente Gilbert è un ottimo insegnante e comunicatore oltre ad essere un chitarrista incredibile.
Dopo una improvvisazione in cui spiega l’utilizzo dello slide con il cosiddetto bottleneck, ecco una inaspettata Love me do dei Beatles, dove Paul suona tutte le parti melodiche – armonica compresa – con la solita eccellenza. Qualche minuto per spiegare degli esercizi su mano destra e sinistra, l’attenzione all’uso della spalla durante le ritmiche e si riparte con un brano immortale – Still I’m sad degli Yardbirds nella versione dei Rainbow di Richie Blackmore.

Ma ecco un ospite salire sul palco con Gilbert, il fenomenale Andrea Martongelli degli Arthemis – pronto a dividere un brano del bluesman americano Robin Trower conosciuto ai più per avere militato nei mai troppo considerati Procol Harum. Andrea se la cava bene, Paul gli lascia spazio a sufficienza per mostrare il suo talento e il duo Lombardo/Panepinto è pressocché impeccabile… è passata un’ora e mezza e nessuno sembra essersene accorto!
Si torna all’hard rock con la cover degli Scorpions, Can’t get enough fino ad alcun brani solisti al fulmicotone tra cui Sir you need to calm down, tratto dal suo lavoro più recente e chiudendo con Don’t take me for a loser, altra cover dell’immortale Gary Moore.
Il buon Paul, sempre più un incrocio tra un giovane Fabrizio Frizzi e l’Eric Clapton degli anni ’80, elegante e perfettamente in tono con la sua Ibanez ringrazia tutti e non si nega ad un autografo e ad una foto mostrando che oltre ad un grande talento si può associare grande umiltà – dote che solo pochi hanno e riconoscono. Grandissimo Paul Gilbert e grandissima serata – a questo punto ci aspettiamo tante altre meraviglie come questa: applausi!

SANTI LIBRA
Photoset by NINO SAETTI
 
Credits: si ringrazia Alchemica Music Club per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

 
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