PAOLA TURCI “Viva da morire! tour”@ Teatro Golden, Palermo 27-11-2019
Partendo dal presupposto che parlare di Paola Turci, nel panorama del pop italiano, è come parlare della Stella Canicola (la più luminosa in cielo), figuratevi l’impatto di vederla arrivare sul palco con un vestito dal taglio pazzesco, una specie di impermeabile nero dal chiaro appeal sadomaso. L’ispirazione della stylist Paola de Cegli, questa volta, non può che essere stata l’ Emmanuelle Seigner di “Luna di Fiele”. I tacchi a spillo, la profonda scollatura che lascia intravedere una sensualissima lingerie nera… insomma, se la Turci voleva stupirci, beh, ci è riuscita alla grande! La canzone è “L’arte di ricominciare” e titolo non poteva essere più indovinato per il momento. A dispetto dell’età, a dispetto della routine a cui un tour, per forza di cose, costringe, la Turci è in una forma smagliante. Non c’entra nulla il palco, non c’entrano nulla le bellissime luci dello spettacolo, è proprio lei che è tornata a brillare. Chi se ne frega delle rughe, chi se ne frega di tutto, Paola sembra essere tornata quell’animale sensuale che ci folgorò tutti nel 1989, quando salì sul palco dell’Ariston per cantarci la prima volta “Bambini”. Allora era l’inconsapevolezza, la sua arma devastante. Ma si cresce, si impara, ed ora è proprio quel concentrato di consapevolezza che è diventata lei stessa a fare da ariete per sfondare i cuori più duri. Nemmeno il tempo per un applauso scrosciante (nonostante in sala non vi sia il pienone che caratterizzò il concerto che recensii due anni fa nello stesso teatro) che parte “Viva da morire” (la canzone che dà il titolo all’intero tour). Pare essere il suo nuovo inno. “Se con l’outfit vi ho colpito, con questa canzone vi metto in ginocchio” sembra volerci dire. E pare perfino sorridere della cosa. Si diverte la nuova Paola, e noi con lei. E’ difficile reinventarsi dopo gli “anta”, ma alla Turci è riuscito un miracolo: tornare giovane, tornare quella ragazzina dal fascino androgino che ci catturava da adolescenti. Col tempo tante cantanti della scena “alternative” italiane hanno cercato di scimmiottare P.J.Harvey. Ma arrivati a “Frontiera”, “Fuck You” e “Volo così” devo dire che l’accostamento alla cantante britannica è davvero calzante. Le note del basso di Pierpaolo Ranieri sono le fondamenta per tutto ciò che concerne i nuovi arrangiamenti (assolutamente di pregio). La cassa ed il rullante di Fabrizio Fratepietro ne sono i punti fermi, i pilastri. Tutti i brani scorrono come fossero mantra recitati da sempre. Un piccolo break strumentale permette alla Turci il primo cambio d’abito. Sull’incipit di “Offline” la cantante fa il suo rientro sul palco. In testa ha un cappello enorme, che forse non rende onore allo smoking bianco (con sparato e banda dei pantaloni in nero). La trovata del cappello la trovo personalmente un po’ barocca e tutto sommato ridicola, ma è comunque scenografico il lancio che ne fa a fine canzone. Anche nel brano che segue, “Piccola”, c’è una concessione alla teatralità. Uno sgabello da piano fuori scala e le sue gambe ciondolanti dovrebbero ispirarci il mood della canzone. Ma sarà che chi vi parla è votato al minimalismo, sarà che per la Turci, già l’avere una band ci pare superfluo, non ho amato particolarmente queste trovate sceniche. Ci sono sembrati, addosso ad un personaggio già così forte e compiuto di suo, come una querula risata ad una battuta che non fa ridere. Avete presente l’effetto, giusto? Fortuna che Paola ha in repertorio una canzone potente come “Ringrazio Dio” per aiutarci ad archiviare la cosa e far decollare nuovamente nei cieli più alti un live davvero bello ed emozionante. A conferma di quello che pensiamo della Turci (ossia che possa stare su qualsiasi palco anche da sola) non sia poi così ramingo, arriva una versione chitarra e voce di “Dio come ti amo” di Modugno, da far commuovere Mr. Ebenezer Scrooge senza dover scomodare lo Spirito dei Natali, passati, presenti e futuri. Scampati all’infarto per il primo abito, con fatica i presenti in sala, saranno sopravvissuti al terzo cambio. Dopo una manciata di pezzi, a conclusione della serata, la Turci torna sul palco con un terzo abito. Un velo trasparente trapuntato di glitter a svelarci un corpo, passatemelo, meraviglioso. Un corpo mai invadente (a quello pensa il suo sorriso), mai volgare. La Turci chiude il suo spettacolo come fosse essa stessa un fuoco d’artificio che splende e “friccica” sullo sfondo nero delle quinte. Con “Questione di sguardi” si chiude la serata. Le luci si accendono e, a stemperare le tante emozioni accumulate, arriva il più bel finale di concerto a cui abbia mai assistito. Sulle note di un disincantato rock’n’roll, la band comincia a danzare. Un finale “sciocco”, “leggero”, “divertente”. La cantante romana ha più volte sottolineato il piacere di essere a Palermo, città a cui è legata, a quanto pare, per averci vissuto. Ma è tutta Palermo (non solo gli astanti) a ringraziarla per la serata. Per averci regalato, in una fresca serata autunnale, uno spettacolo difficile da dimenticare.
MASSIMILIANO AMOROSO
Photoset by AZZURRA DE LUCA
Credits: si ringrazia Puntoeacapo Concerti per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
BAND:
Fernando Pantini – chitarra elettrica
Pier Paolo Ranieri – basso
Fabrizio Fratepietro – batteria
Roberto Procaccini – tastiere
SETLIST:
- L’arte di ricominciare
- Viva da morire
- L’ultimo ostacolo
- Prima di saltare
- La vita che ho deciso
- Stato di calma apparente
- Frontiera
- Fuck You
- Volo così
- Offline
- Piccola
- Ringrazio Dio
- Dio come ti amo
- Ma dimme te
- Io e Maria
- L’uomo di ieri
- Bambini
- Saluto d’inverno
- Io sono
- Un’emozione da poco
- Fatti bella per te
- Attraversami il cuore
- Ti amerò lo stesso
- Piccola canzone d’amore
- Questione di sguardi
Massimiliano Amoroso, architetto e bassista elettrico. Cresciuto alla corte di alcuni dei più grandi produttori italiani (Franco Patimo, David Lenci, Rob Ellis, Matteo Cifelli, Alessandro Sgreccia, Paolo Mauri, Daniele Grasso), nel tempo ha proposto, in veste di fondatore e songwriter, bands alternative-rock quali Betty Ford Center (oggi Betty Poison), Milk White, Bye Bye Japan, Electro Malicious ed altri. Con queste formazioni ha vinto oltre quindici Premi Nazionali, tra i quali Heineken Jammin’ Festival e Red Bull Tourbus, ed innumerevoli piazzamenti di prestigio (Finalista Tour Music Fest, Sanremo Rock, etc). Le stesse formazioni vantano aperture ai maggiori artisti internazionali (Jamiroquai, Yann Tiersen, Glasvegas, etc) ed a moltissimi artisti della scena nazionale (Elio e le storie tese, Linea 77, Tre allegri ragazzi morti, 24 Grana, Super Elastic Bubble Plastic, Piotta, Frankie HI NRG, 99 Posse, etc). Con le sue band si esibisce in numerosi festival (Neapolis, Home Festival, etc) ed in passato si esibisce con regolarità anche all’estero (Francia, Olanda, Belgio, Germania, etc). La sua musica è stata recensita dai principali magazine nazionali (Rolling Stone, Rumore, Raro, Rockerilla, Repubblica, etc) e frequentemente viene passata nei network nazionali (Radio Rai, Rai Stereo, Rai 3, R101, Rock Tv, etc). Da qualche anno collabora con diverse redazioni di siti musicali fra cui TUTTOROCK