O.R.K. + Lizzard + Marco Machera – Live @ Planet Live Club, Roma, 5-1-2018
by tuttorock
27 Gennaio 2018
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Deliziosa serata all’insegna della musica progressiva di qualità quella che ha visto avvicendarsi su uno dei palchi del Planet Live Club di Roma Marco Machera, i francesi Lizzard e il super gruppo O.R.K., composto dagli italiani Lorenzo Esposito Fornasari (Berserk!, Obake) e Carmelo Pipitone (Marta sui Tubi), nonché da due giganti della scena quali Colin Edwin (Porcupine Tree) e Pat Mastelotto (King Crimson).
Marco Machera ha eseguito in versione acustica alcuni dei brani estratti dalla sua ultima opera Small Music From Broken Windows, accompagnato solo dalla sua chitarra, da un delicato tappeto di synth (ad opera di Eugene) e da una passione sconfinata per la musica. L’esibizione di Marco è stata semplice, minimale, ma molto intensa e ricca di emozioni. La sua è una proposta particolare: musica colta, atmosferica, riflessiva, dai tempi molto dilatati. Il pubblico del Planet sembra averla capita e apprezzata. Artista molto interessante di cui approfondire senz’altro la conoscenza.
Marco Machera ha eseguito in versione acustica alcuni dei brani estratti dalla sua ultima opera Small Music From Broken Windows, accompagnato solo dalla sua chitarra, da un delicato tappeto di synth (ad opera di Eugene) e da una passione sconfinata per la musica. L’esibizione di Marco è stata semplice, minimale, ma molto intensa e ricca di emozioni. La sua è una proposta particolare: musica colta, atmosferica, riflessiva, dai tempi molto dilatati. Il pubblico del Planet sembra averla capita e apprezzata. Artista molto interessante di cui approfondire senz’altro la conoscenza.
Deciso cambio di registro con i francesi Lizzard. I loro primi studio album, onestamente, non avevano impressionato, anche a causa di una produzione poco brillante. Dal vivo, al contrario, i ragazzi transalpini hanno davvero colpito nel segno, così come un deciso passo in avanti è stato compiuto con il loro ultimo album Shift, piccolo gioiellino del quale sono stati eseguiti svariati brani in occasione della data romana. Definire il rock dei Lizzard come progressivo sarebbe forse eccessivo. I loro brani sono piuttosto diretti e muscolari, moderni, spesso aggressivi, e poggiano sempre su una solida base melodica che esplode in refrain accattivanti, ma sono sempre conditi da qualche soluzione ritmica particolare che si spinge fino in territori djent, oppure da derive psichedeliche o da sezioni strumentali dilatate ma mai particolarmente intricate. Si tratta dunque di un art rock moderno, condito di prog, math rock, post grunge e psichedelia che dal vivo trova la propria dimensione ideale. Uno show di grande impatto come quello dei Lizzard ha rappresentato un bel valore aggiunto per una serata che, chiaramente, ha trovato negli O.R.K. la propria sublimazione.
Gli O.R.K., chiaramente, suscitano grande interesse per la presenza di due musicisti eccezionali e famosi come Pat Mastelotto e Colin Edwin, ma già dall’ascolto dei due ottimi studio album si capisce come quello degli O.R.K. non sia un progetto estemporaneo: si tratta di una vera e propria band in cui è l’amalgama bilanciata dei singoli talenti a fare la differenza. In effetti la musica della band prende forma dalla miscellanea delle abilità di tutti e quattro i musicisti e il risultato è un mix di influenze piuttosto originale, in cui le caratteristiche sonore dei gruppi di provenienza si fondono al punto da essere interferenze, echi, che senz’altro possono essere colti (King Crimson su tutti), ma solo se lo si vuole fare e la cosa non è affatto necessaria. Ad un ascolto meno analitico e più rilassato, infatti, gli O.R.K. suonano inequivocabilmente O.R.K. e non è una cosa da poco al giorno d’oggi. In quanto all’esibizione romana, il pubblico dell’Orion ha potuto bearsi di uno spettacolo tecnicamente ineccepibile, ma anche molto intenso, divertente ed emozionante. Carmelo Pipitone a parte (chitarrista, testa calda del gruppo) i nostri non si fanno certo apprezzare per dinamismo, ma i loro brani sono estremamente coinvolgenti e sul pubblico si riversano strabordanti le vibrazioni positive emanate dai musicisti sul palco. Questo è ciò che accade quando dei grandi artisti provano gioia nel suonare assieme e nel proporre con fierezza le proprie creazioni dal vivo. Molti i brani estratti dall’ultimo splendido album Soul Of An Octopus: dall’ipnotica opener Too Numb al frizzante singolo Collapsing Hopes, fino ad arrivare al “politicamente scorretto” I’m Afraid Of Americans, e ciascuno di essi ha rapito, affascinato, stupito e coinvolto. Non resta quindi che augurare una lunga vita agli O.R.K., che possano ancora stupirci con tanta nuova musica e portarla dal vivo, di fronte a una platea sempre più numerosa.
Report & photoset by RICCARDO ARENA
Credits: si ringrazia Guido Bellachioma ed il Planet Live Club per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
Membri del gruppo:
Lef: vocals, keys (Obake, Berserk!)
Carmelo Pipitone: guitars (Marta Sui Tubi)
Colin Edwin: bass (Porcupine Tree)
Pat Mastelotto: drums (King Crimson)
http://www.orkband.com
https://www.facebook.com/O.R.k.band
https://twitter.com/orkband
Report & photoset by RICCARDO ARENA
Credits: si ringrazia Guido Bellachioma ed il Planet Live Club per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
Membri del gruppo:
Lef: vocals, keys (Obake, Berserk!)
Carmelo Pipitone: guitars (Marta Sui Tubi)
Colin Edwin: bass (Porcupine Tree)
Pat Mastelotto: drums (King Crimson)
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