ONSLAUGHT + OTHERS @ Metalland Sky Metal Fest, Roma, 04/08/2024
Onslaught + Ren Marabou and the Berserkers + Others live @ Metalland Sky Metal Fest, Roma, 04/08/2024
La seconda e ultima giornata del Metalland Sky Metal Fest si apre poco dopo le cinque del pomeriggio esattamente come si era aperta la prima: con una band per lo più sconosciuta che ha sganciato sul tetto del Casilino Sky Park una prima deflagrante bomba sonica!
Composta da musicisti evidentemente molto navigati, la band ternana dei Butt Splitters, fresca di debut album (Nibelvirch), ha scaricato sul palco dello Sky Metal Fest una mitragliata di metallo senza fronzoli, diretto e potentissimo. Non ci si aspettava una simile qualità da una band posta in apertura di un festival del genere e invece non c’è stato tempo per rilassarsi. La scarica di adrenalina è stata immediata. Belli da ascoltare e da vedere, perché anche a livello di presenza scenica i ragazzi sanno come catturare l’attenzione. L’asticella qualitativa della seconda giornata metal al Casilino è stata posta subito molto in alto.
Il compito di mantenere alta la tensione, nonostante il secondo pomeriggio di caldo soffocante, è toccato agli Screaming Banshee. La band, attiva da oltre dieci anni e ormai ben nota ai cultori del metallo più estremo, non si è fatta pregare e ha sfoderato una prestazione potente e chirurgica. Sul palco i ragazzi sono piuttosto posati, ma la brutale precisione delle loro esecuzioni è arriva come un pugno in pieno volto! Le loro sono composizioni piuttosto articolate, con sezioni potenti e cadenzate alternate a sfuriate velocissime sulle quali sale in cattedra il drummer David Folchitto. Musica complicata e molto tecnica che eseguita da musicisti di tale spessore è arrivata al pubblico come fosse la cosa più semplice del mondo.
Dopo due band del genere ai genovesi Path Of Sorrow saranno tremate le gambe? Assolutamente no! Siamo ancora in ambito death metal, ma più melodico, dalle parti di At The Gates e Dark Tranquillity. Anche in questo caso parliamo di una band validissima, che ha fatto divertire parecchio il pubblico del Casilino. Anche la loro esibizione è stata tecnicamente ineccepibile e i pezzi proposti sono stati trascinanti a dir poco. Inutile negare che anche a livello scenico questi ragazzi siano uno spettacolo per gli occhi, vestiti di nero con cravatte rosso rubino a parte il cantante in camicia bianca. Un tocco in più che dona alle loro esibizioni un’aura di esuberante malvagità.
La palma d’oro di band più fuori contesto della giornata la vincono gli Sharada, ma… C’è un ma grosso come il Casilino Sky Park, perché questo trio alternative rock è davvero pazzesco. A parte il fatto che in tre – basso, batteria e voce – sono in grado di produrre un muro sonoro da tirar giù un grattacielo. A parte il fatto che il cantante Vincenzo Perri è bravissimo: ricorda Chris Conrell senza scimmiottarlo e utilizza due microfoni per arricchire il sound della band di effetti molto particolari. A parte questi aspetti, i ragazzi hanno composto un album di ottimi brani e dal vivo la formula funziona alla grande. Saper conquistare un pubblico extreme metal con brani a cavallo tra il grunge, l’alternative rock e il crossover dei Primus (in chiusura han suonato proprio una loro cover) non è da tutti. Loro ci riescono.
Calate le tenebre sul Casilino Sky Park è la volta degli Aetheris, band di recente costituzione ma che di esperienza ne ha davvero tanta, trattandosi di una nuova incarnazione della storica band capitolina Gravestone (quattro quinti della vecchia band). Si spalancano nuovamente le porte degli inferi con il symphonic death metal ottimamente confezionato e riproposto dal vivo da questa band che, oltre agli strumenti tipici del genere, arricchiscono il proprio sound con maestose orchestrazioni eseguite dal tastierista Massimiliano Buffolino. Altra peculiarità, la brava cantante Simona Guerrini che alterna un growl avvolgente e cavernoso a qualche sprazzo di canto lirico. Inutile dire che anche gli Aetheris il palco lo han tenuto alla grande e hanno lasciato il campo agli “ospiti” internazionali nel migliore dei modi.
Credo che in pochi conoscessero i Ren Marabou And The Berserkers. Visto il nome, l’abbigliamento, il face painting e gli altri ammennicoli di scena ci si aspettava una band prettamente folk metal e invece ci si è ritrovati alle prese con dei Motorhead vichinghi! Chiaro, si tratta di una semplificazione estrema di quella che è la proposta della band, ma rende piuttosto bene l’idea. Con un sound a cavallo tra il rock abrasivo di Lemmy & Co e il death melodico dei Dismember era Massive Killing Capacity (con una spruzzata di folk), il trio irlandese è stato senz’altro il più esuberante e festaiolo del festival. Ha convinto la loro musica e ha convinto la loro esibizione. Memorabili le bevute di Terence dal suo corno, le espressioni da folle del batterista Michael e le corse tra il pubblico del frontman Aaron.
Il thrash inglese si chiama Onslaught. In molti lo sapevano e chi non lo sapeva lo ha scoperto alla seconda edizione del Metalland Sky Metal Fest. Parliamo di veri fuori classe signori e signore, di una band che senza azzardo alcuno possiamo affiancare ai giganti del genere. Il primo nome che viene in mente, se non altro per la coerenza stilistica mantenuta negli anni, sono i Testament. Ecco, gli Onslaught rappresentano per il thrash britannico ciò che i Testament rappresentano per il thrash californiano e la qualità del live ascoltato al Casilino li pone di diritto sullo stesso livello. Superata qualche problematica tecnica che ha rischiato di far saltare l’esibizione, avviluppata da un denso fumo luciferino, la band si è presentata sul palco con una furia devastante. Possiamo amare i generi più estremi, dal death più brutale al black metal più arcigno, ma la violenza che sprigiona una band thrash del calibro degli Onslaught non ha eguali e i fortunati spettatori del Casilino ne hanno avuto una lampante dimostrazione, rispondendo con un entusiasmo incredibile. Tra grida di giubilo, sguardi commossi, scapocciate a non finire e un po’ di sano pogo ci si è lasciati travolgere dallo tsunami sonico degli inglesi per un’ora abbondante di vecchi successi e di brani più recenti. Perché gli Onslaught sono sì una band storica, ma la loro produzione recente, incluso l’ultimo ottimo Generation Antichrist, testimonia lo status di band tutt’oggi al top, sia in studio che dal vivo. Annichiliti dalla strepitosa esibizione degli inglesi non possiamo che auguraci il meglio per le prossime edizioni dello Sky Metal Fest, che per la qualità elevata di location, organizzazione e bill merita un successo sempre maggiore.
RICCARDO ARENA
Photoset by RICCARDO ARENA
Credits: si ringraziano Soundsrock Agency, Metalland e Casilino Sky Park per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
Butt Splitters line-up:
Stefano Firmani – voce
Marco Radicci – chitarra
Carlo Tabarrini – chitarra
Francesco Martinelli – basso
Matteo Scorsolini – batteria
Screaming Banshee Line-up:
Simone Ornati – voce
Luca Ficorella – chitarra
Federico La Regina – basso
David Folchitto – batteria
Path Of Sorrow line-up:
Mat – voce
Carl – chitarra
Gaeb – chitarra
Caesar Remain – chitarra
Robert Luxifer – basso
Titti – batteria
Sharada line-up:
Vincenzo Perri – voce
Stefano Lo Iacono – basso
Giovanni Caliò – batteria
Aetheris line-up:
Simona “Sandcrow” Guerrini – voce
Gabriele Maschietti – chitarra
Luca Fois – chitarra
Massimiliano “MaaX” Salvatori – basso
Massimiliano Buffolino – tastiera
Gemma Sofia Salvatori – batteria
Ren Marabou And The Berserkers line-up:
Aaron “Ren” Gaffey – chitarra e voce
Terence McCann – basso e voce
Michael Casserly – batteria e voce
Onslaught line-up:
Dave Garnett – Voce
Wayne Dorman – Chitarra
Jeff Williams – Basso
James Perry – Batteria
Onslaught setlist:
Let There Be Death
Sound Of Violence
Strike Fast Strike Hard
Destroyer Of Worlds
Born For War
66’fucking’6
Metal Forces
Fight With The Beast
Killing Peace
Power From Hell
Thermonuclear Devastation
Appassionato di musica heavy metal e hard rock, con particolare predilezione per le loro varianti progressive, entra nel mondo dell’editoria musicale nei primi anni 2000. Dopo una breve ma formativa parentesi sul Web (Eustakio), il grande salto sulle pagine patinate di Rock Hard Italia presso il quale ha curato recensioni, interviste, reportage e ha iniziato ad appassionarsi alla fotografia live (2003-2008). Accantonate le proprie velleità giornalistiche poiché la propria vita professionale lo ha portato altrove (esercita la professione di Consulente del Lavoro e ha collaborato con Buffetti in qualità di estensore di articoli in materia giuslavoristica), preserva la propria sanità mentale respirando e fotografando ancora tanta musica dal vivo, preferibilmente, bella pesante!