NOVEMBRE + Minraud – Live @ Alchemica Music Club, Bologna 19-5-2017
Alessandro Rubino, sale sul palco con la famosa maschera del personaggio del fumetto che viene gettata via man mano che le sonorità assumono toni più veloci e incalzanti. Per sfuggire da questo mondo ostile, come dice la band, l’unica soluzione è l’autodeterminazione e la libertà di scelta. Gettare via le maschere sotto cui vi è il nostro vero Io. Nonché, ribellandosi.
Vox Populi presenta vari tipi di brani. Quelli melodici ci proiettano in un’atmosfera cupa e di piena riflessione, come Scarlet Sleepy. Tastiere e melodie calme fanno da cornice alla voce del lead vocalist Rubino, una voce profonda e perfettamente equilibrata, rimanendo a pari passo con le sonorità. Voce tremendamente cristallina da pelle d’oca!
Brani puramente progressive metal sono invece Msjustice e Burning Dolls. Vi è un alternarsi tra hard’n’heavy e sonorità rock, che ci fanno pensare alle eccezionali tecniche di band famose e padri di questo genere. Sono brani che inneggiano alla giustizia come, appunto; V per Vendetta.
La tecnica presente nell’album è studiata nei mini dettagli, scorre senza intoppi, come se questi ragazzi facessero questo genere musicale da sempre. Invece no. Ognuno di loro proviene da una scena rock o metal differente: Michele Panepinto, batteria – Vitriol; Michele Di Lauro, chitarra – Revenience ; Alessandro Rubino, vocalist – Simple Lies; Enrico Brizzi, bassista – Anthera. Forse è proprio questa la formula “magica” per poter eseguire questo genere musicale: fondersi insieme, diventare un’unica entità.
Vox Populi risulta un album che sperimenta e fonde differenti generi, voci e tecniche. Si passa così da atmosfere quasi positive a quelle negative, da brani veloci a quelli melodici che ci trasportano quasi negli anni ’80, simili alle ballade, da quelli rock a quelli hard’n’heavy. Grande bravura per il tocco heavy è merito sicuramente di Di Lauro che suona incredibili e interminabili assoli come se la chitarra fosse un giocattolo qualunque.
Se vi piace il progressive metal, ascoltate i Minraud che non vi deluderanno assolutamente e vi faranno passare una bellissima serata.
Membri:
Giuseppe Barile – Keyboards
Enrico Brazzi – Bass
Michele Di Lauro – Guitars
Michele Panepinto – Drums
Alessandro Rubino – Vocals
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Così come i Minraud prendono come spunto tematico il fumetto di Alan Moore per il loro full-lenght così i Novembre si ispirano al romanzo “La fattoria degli animali” George Orwell. Entrambe le band trattano di ribellione, esaminata da punti di vista e tecnico – musicali differenti.
Infatti i Novembre propongono come genere progressive death metal.
Brano su cui fare focus è sicuramente Umana. Citandondo Jiddu Krishnamurti, mettono in evidenza il loro pensiero: “The fear is whole, consuming us through the crisis”. La crisi è la parola chiave: l’uomo creando una società basata sulla competizione, l’aggressività e la violenza, tende a vivere nella crisi che ti porta alla paura. E come si fa a far fronte alla paura, se non ribellandosi?
Attorno a questo concetto si forma l’album dei Novembre.
Le atmosfere cupe e malinconiche vengono cantate da Carmelo Orlando, sia in growl sia in voce clean, incorniciate dal sound progressive death metal. Un tipo di progressive metal che fonde al suo interno anche caratteristiche musicali e tecniche tipiche del doom, goth e, ovviamente, death.
Altro brano fondamentale è l’omonimo Ursa, in cui il ritornello “All this is sad and senseless”, fa ancora riferimento all’ideologia del filosofo indiano. L’uomo è costretto a vivere nell’infelicità e come una branco destinato a morire perché non si riesce a decifrare lo specchio dei rapporti.
Per concludere, ricordiamoci un brano che ci fa “rilassare”: Australis. Onde del mare, chitarre sì melodiche sì progressive, voce che lotta tra il pulito e il growl nei momenti in cui le emozioni si fanno più forti e il testo (vera e pura poesia!), assume il suo solito volto cupo.. I Novembre abbandonano i concetti filosofici ma non la tragedia imminente: “Sailor’s wound bleeding out past winters”.
Sicuramente il lavoro dei Novembre è complicato per i suoi significati intrinsechi che prendono spunto dalla filosofia e dalla letteratura orwelliana, ma, nonostante ciò, ci troviamo di fronte a pura poesia malinconica che ci trasmette emozioni forti.
Se vi piacciono gli Agalloch, allora ho detto tutto!
EVA NOEMI TEI
Photoset by MATTIA MARTULANO
Credits: si ringrazia Alchemica Music Club per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
Members:
Carmelo Orlando: Chitarra e voce
Massimiliano Pagliuso: Chitarra
Fabio Fraschini: Basso
David Folchitto: Batteria
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