NANOWAR OF STEEL – Live @ Lucca Comics & Games, Lucca (LU) 31-10-2016
Menestrelli Imperiali che hanno composto l’inno per Feudalesimo e Libertà hanno
infiammato il pubblico di Lucca Comics & Games, questa volta la sera di Halloween.
Per chi non li conoscesse, i Nanowar Of Steel sono un gruppo heavy metal romano, che si autodefinisce una parody-fun-gay-metal band, praticamente una band heavy metal che si diverte a scrivere parodie di alcune tra le più conosciute canzoni di diversi generi musicali con testi ironici e demenziali.
La musica esplode sul palco sulle note di “Nanowar” , brano del 2010 che prende in giro
molti gruppi della scena power-heavy metal auto-incensandosi e definendosi responsabili di azioni spropositate (tipo suggerire ai Manowar il titolo del loro album “Gods of war”, o aver incastrato Roger Rabbit). Con i loro costumi dai colori sgargianti e dall’estetica imbarazzante prende il via “I 400 Calci” musica chiaramente legata ai grandi dell’hard rock, cori che strizzano l’occhio all’hair metal e al glam, e testo che celebra i “The expendables” degli action movies americani. Coreografia comica e megaschermo che fa da karaoke alle spalle, per l’heavy di “Metal” brano che nel testo fa espliciti riferimenti ai termini inflazionati in molte canzoni di punta di molte band internazionali, Manowar in primis. E così tra power, hail, ring, fire, heart, king e sword svetta su tutto il metal and steel (con acuto alla Halford). Si continua con “Blood Of The Queens”, il cui intermezzo sulle note di Battle Hymn vede una sfida tra Louis Armstrong (Mr.Baffo) e Hansi Kürsch, cantante dei Blind Guardian, interpretato da Mohammed Abdul sulle note della fantastica “What a wonderful World”. Fa la sua comparsa sul palco Potowotominimak vestito da barbagianni, e si alzano i cori de “Il C acciatore della notte”, durante il quale tutto il pubblico partecipa divertito mentre il barbagianni zompetta da un lato all’altro del palco, prima di fare una rivelazione che lascerà tutti di sasso: lui non è un vero barbagianni!
“To kill the Dr agon You need a sword” è la versione epica della famosa filastrocca dell’albero e del legno, mentre “RAP-sody” è un brano particolare, dalle sonorità rap e hip hop, in cui vediamo i cinque ragazzi impegnati in un coreografico balletto. Notevole il cambio di stile su “V Per Viennetta”, sembra di sentire Albano Carrisi alle prese con la più classica delle tristi ballate italiane, per poi passare a “Odino & Valhalla” che apre
con richiami western, per poi trasformarsi in una classica cavalcata power con protagonisti le grandi divinità nordiche e il loro legame con i modi di dire più comuni, con tanto di intermezzo Lambada e Pink Floyd.
L’annuncio era già stato dato nel pomeriggio, ma quando il Casto Divo Immanuel Casto fa
capolino sul palco la folla esplode in un boato: dopo una serie di battute a doppio senso si esibisco no insieme in “Ode Al Cetriolo” e siccome Immanuel è un peccatore impenitente, lo obbligano a cantare un suo brano con il testo cambiato, che diventa “Deeplove Revolution”. Basta un gattino per cambiare il mondo. Andatosene il principe del Porn Groove, è il momento della frullanza: arriva Maurizio Merluzzo , star di “Cotto e Frullato” per la gioia di tutte le donzelle: preparerà un frullato al cetriolo, salame e altri ingr edienti improbabili durante il brano “Karkagnor’s Song – The Hobbit” per poi obbligare tutti i membri della band ad assaggiarlo, che con coraggio e determinazione portano a termine il compito. Il concerto prosegue sulla falsariga dei brani già sentiti in precedenza, con le splendide voci di Potowotominimak e Mr.Baffo che si alternano e amalgamano mostrando la loro versatilità ed estensione, la chitarra di Mohammed Abdul che si infiamma di riff veloci e tecnici e assoli virtuosi, e la buonissima prestazione di Uinona Raider dietro le pelli e GattoPanceri666 al basso.
E’ il momento che tutti aspettavano, viene annunciata la presenza dello imperatore sul
palco, e il corteo di Feudalesimo e Libertà con bandiere, armature e trono fa la comparsa
per presentare l’Imperatore ai suoi sudditi. Viene chiamato sul palco anche Don Alemanno
I , antipapa (cantante dei sardi Holy Martyr e bravissimo disegnatore di Jenus), Immanuel Casto e Maurizio Merluzzo per cantare tutti insieme l’inno “Feudalesimo e libertà”, epico e irriverente, e che non riesco a farmi uscire dalla mente da allora. Ma manca ancora un brano, i Nanowar escono dallo stage come se il concerto fosse finito, e
il pubblico inizia a rumoreggiare, finchè tutti gli astanti in coro iniziano a cantare “Tro-ta,
tro-ta, tro-ta” e sui video della pubblicità della Eminflex i custodi dell’acciaio inox eseguono la canzone dedicata al guerriero nordico di pura lana merinos, che armato di doghe in legno cavalca un’elefante: l ’inossidabile “Giorgio Mastrota (The keeper of inox Steel)”.
A fine concerto un tarlo mi rimane nella testa (a parte che canticchierò i brani per giorni): non è che i Nanowar stanno diventando i nuovi Elio e Le Storie tese del metal, considerando le ottime capacità tecniche e la grande versatilità, nonchè l’ispirazione nella comicità, a tratti becera (in senso buono), a tratti ispirata e geniale?
Report & photoset by ALESSANDRA MERLIN
Gatto Panceri 666 – Bass
Potowotominimak – Orals
Mr. Baffo – Orals
Mohammed Abdul – Guitar
Uinona Raider – Drums
https://www.facebook.com/nanowarofsteel
http://www.nanowar.it
Grazie a suo padre fotografa per passione sin da bambina. Irriducibile metallara, spazia dal rock al folk metal, dal power al death, dal prog al thrash. Ha iniziato a collaborare con diverse webzine nel 2011/2012, per poi approdare sulle pagine di Tuttorock nel giugno 2015, occupandosi di fotografia, report dei live e interviste. Ha Fotografato alcuni dei più famosi artisti metal internazionali, come Alice Cooper, Judas Priest, Megadeth, Zakk Wylde… e non ha alcuna intenzione di fermarsi!