Now Reading
MARINA AMMOURI – Live & Intervista @ Bononia Club, Bologna 8-6-2019

MARINA AMMOURI – Live & Intervista @ Bononia Club, Bologna 8-6-2019

Marina Ammouri, a Lady of rock and life! L’otto giugno scorso, il noto locale Bononia di Bologna, ha ospitato un’artista internazionale, molto nota all’estero, che per la prima volta si è esibita in Italia, all’interno di Rocknrolla X Summer, che tutti i sabati, dallo scorso maggio al 28 settembre, propone live e Dj set.

La serata e l’incontro meritano una premessa. Uno dei ruoli, difficile in tempi in cui il pubblico si adagia spesso su ascolti facili ma soprattutto già noti e riconoscibili, di chi si occupa di promozione musicale (artistica, più in generale), è quello, certa­­­mente, di proporre progetti e personaggi nuovi, che bilancino la naturale inclinazione a cullarsi sul già visto – che piace- e su ciò che in passato si è amato. E’ tutto legittimo, ma la musica e l’arte hanno sempre avuto anche un ruolo di rottura degli argini, spostandosi su nomi e territori sconosciuti. Rocknrolla e il Bononia hanno osato proporre una donna di forte personalità e preparazione, con un curriculum di rilievo, per un concerto acustico a piano e voce, in una città e in un Paese che ancora non la conosce.

Marina Ammouri, artista svedese, ha vinto all’IMC AWARDS 2018 di Los Angeles, il premio come Best Female Rock Artist Of The Year lo scorso anno. Marina è eclettica: cantante rock, compositrice, produttrice musicale e pianista classica. Ha iniziato a suonare il pianoforte all’età di 5 anni. I suoi primi idoli musicali erano Rachmaninov, Chajkovskij e Bethoveen e più tardi rock icons come Beatles, Queen, ACDC, Iron Maiden, Nirvana, poi molti altri artisti l’hanno influenzata come musicista e artista. Anche Madonna, Cher, Tina Turner, Bruce Springsteen, Elton John erano molto popolari nella sua playlist personale. Questa varietà di nomi e di generi dimostrano la totale apertura e l’eclettismo della sua attività musicale; questa attitudine spiccata viene congiunta a un grande desiderio di migliorarsi: decide infatti di studiare Audio Engineering e produzione musicale al SAE College svedese.

Marina ha scritto e prodotto le canzoni per altri cantanti in Svezia e all’estero, prima dell’inizio della sua carriera solista. Cantautrice con un ampio spettro musicale, incide il suo primo solo album “Dare to Be Happy” il 12 gennaio 2018, che è poi stato nominato nella categoria ” miglior album rock dell’anno” all’ IMC AWARDS lo scorso anno, presso l’HARD ROCK CAFE di Hollywood. Ha partecipato, negli anni passati, a importanti eventi e progetti musicali, fra i quali il Baltic Song Contest, come songwriter e produttrice, e il Vivaldi Metal Project, che come dice il nome è un progetto ispirato alle Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi trasformate in chiave metal rock, un progetto che unisce le due passioni di Marina, la musica classica e quella rock, e che si è guadagnato un commento strepitoso dal The Mayfair Mall Zine inglese : “ Se fosse un dipinto, sarebbe appeso al Louvre, è davvero così magico “.

E’ un vero piacere incontrare Marina, che si presenta, bellissima, con un abito di tulle e rouches tempestato di perle, in una dimensione romantic rock, di cui poi parleremo assieme. Mi accoglie con passione sull’Italia, reduce da Roma e felice di suonare qui, con  passione palpabile nell’aria. Si racconta come un’amica, comunicativa ed entusiasta.

La musica è nel suo dna e dice che  la decisione di studiare sound engineering e produzione musicale è  stata determinata dal suo desiderio di essere autonoma e indipendente dagli altri, per potere seguire tutti gli aspetti della sua creazione musicale. Quel tipo di preparazione accademica resta però sullo sfondo quando inventa partiture e testi, è un background che le offre sicurezza e la fa sentire libera di essere…libera! Facendo riferimento agli artisti che l’hanno ispirata, aggiunge il nome di Brian May, un artista che pensa la musica a un livello astratto e molto mentale e poi crea il ‘package’; quel modo di intendere il processo creativo è anche suo , lo sente affine. Altro nome che cita è Kurt Cobain, per la sua innegabile capacità di avere cambiato le regole.

Le chiedo cosa la ispira, e risponde con sicurezza che non guarda molto il lavoro degli altri artisti, è, come ha detto lei letteralmente, ‘in her bubble’, nella sua felice bolla creativa.
Sono più le esperienze di vita, passata e presente, ‘life itself’, a ispirarla; la musica che ama resta lì, a lato, mentre scava in sè stessa e cerca di far emergere emozioni, intensità e idee.

Le storie di vita della gente, ma anche la natura, la luna, il cielo possono ispirarla. Un metal rock che ha, come diciamo insieme, una componente davvero romantica, nel senso artistico- letterario del termine: il rock ha la capacità di dare messaggi, di esprimere sentimenti profondi, di andare all’essenza. Marina crede che la Musica, oggi più che mai, debba assolutamente avere una missione, dare messaggi, il rock è profondo, sa andare ‘a fondo’ e non deve perdere questo suo tratto autentico, romantico e forte allo stesso tempo.

E’una bella donna, le chiedo in questo mondo legato ai social quanto peso essi abbiano per un musicista e un creativo oggi. Mi racconta che sono innegabilmente utili, a volte la visibilità social può persino non obbligarti a fare lives, tanto rende visibili. Lei, però, adora fare concerti, è l’anima dell’essere una musicista; tutto sommato è un difficile bilancio fra essere noti e sovraesposti e mantenere quello che, aggiungo, resta per me un carattere essenziale per un musicista: il mistero. La musica, la sua, parla di emozioni, il musicista è una sorta di sciamano occidentale se davvero parla con autenticità e crea un’opera creativa e non un mero prodotto; un tempo i musicisti erano creature girovaghe circondate di aura e di mistero. Il rischio in questi tempi di esposizione mediatica è sottrarre questa aura.

Marina mi pare molto brava nel gestire questo mistero personale, anche attraverso uno stile molto preciso e chiaro con cui si mostra. La nonna, mi dice, era una fashion designer e anche la moda è nel suo dna personale. L’abito non fa il monaco, ma se hai contenuti, il modo in cui ti mostri, il tuo stile, parla di te e amplifica quel messaggio. Sul palco alterna questa creazione gothic rock luminosa e avvolgente a un look nero molto più metal rock e aggressivo, yin e yang della stessa artista, perché siamo in fondo tutti fatti di luce e buio, di ballate acustiche e di rock sinfonico. Il titolo Dare to be happy ci permette di parlare di oggi, dell’arroganza sociale che cresce, dilaga, invade mass media e creatività. La felicità è una sfida, osare essere felici è una battaglia come creare musica di spessore e essere gentili, come lei, in un mondo sempre più superficiale e aggressivo.

Marina, sul palco, unisce questa doppia anima di struggente vocalità al pianoforte, con un timbro che tocca bassi emozionanti e vette notevoli, a brani più metal rock in cui sfodera una grinta non comune. La serata l’ha vista duettare al piano con l’italiano Alex Cage in It’s my life, intenso e appassionato brano di Bon Jovi, e giocare in un finale a sorpresa con due artisti della scuderia Rocknrolla, Alex e Beppe Baracca, con i quali ha improvvisato divertita. Marina è un’artista affascinante e un essere umano d’altri tempi, pur essendo fortemente contemporanea. Una Lady della Musica, nel senso letterale del termine.

ROBERTA GUIDUCCI
Photoset by DANIELE AVERSANO

Credits: si ringrazia Rock’n’Rolla Eventi di Marc Magnus per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.

 
https://www.facebook.com/ammouriofficial
https://www.facebook.com/Rocknrolla-Eventi-400830186785885/
https://www.facebook.com/events/182084029341679/
https://www.facebook.com/Bononia189aC