Marcus Miller “Afroodezia Tour 2016” @Alcatraz Milano
Marcus Miller, nato a New York nel 1959, è uno straordinario bassista, compositore e produttore discografico statunitense. Considerato uno dei maestri del FUNK per il suo modo personale di suonare il basso, Miller viene soprannominato “the Superman of soul” ed è uno dei più geniali e innovativi musicisti di jazz-fusion. Oltre al basso elettrico suona anche altri strumenti come il clarinetto basso, le tastiere, il sassofono soprano e la chitarra.
Dopo il successo del suo tour italiano del 2015, è tornato nel nostro Paese per quattro imperdibili concerti (Roma, Padova Milano e Catania) per presentare il suo ultimo album “Afroodezia”.
Miller è considerato l’erede dei due maggiori specialisti del basso elettrico, Stanley Clarke e Jaco Pastorius, anche se si differenzia da loro per suonare lo strumento accentuandone l’effetto slap, quasi come se fosse una chitarra acustica. Un “trucco” che rende immediatamente riconoscibile il sound di Miller e che gli permette di interagire in modo più incisivo con gli altri eccellenti musicisti del gruppo, senza la smania di protagonismo tipica di altri suoi illustri colleghi.
Tra le numerose collaborazioni di Miller va ricordata quella col grande Miles Davis, che lo ha chiamato a suonare con lui per gli album Tutu e Music from Siesta, oltre a quelle con Eric Clapton, George Benson, Luther Vandross, Roberta Flack, Aretha Franklin, Chaka Khan, Al Jarreau, George Duke, Wayne Shorter, Lalah Hathaway e Herbie Hancock.
Vincitore di due Grammy Awards, dell’Edison Award for Lifetime Achievement in Jazz 2013, del Victorie du Jazz 2010 e nominato Artista per la Pace Unesco 2013, Miller non è solo un musicista eccezionale, ma anche uno straordinario compositore e produttore.
L’album “Afrodeezia”, uscito lo scorso 2 marzo, è un capolavoro impegnativo a livello di temi e musica ed ispirato dalla sua nomina di “Artista per la pace UNESCO 2013”, porta un messaggio di speranza, con suoni e ritmi di grande vivacità.
Miller celebra le sonorità africane della musica jazz non solo a livello strumentale (con l’utilizzo del sintir, strumento a corde diffuso nel Nord Africa) ma anche a livello armonico e ritmico, con brani dall’andamento sostenuto, altamente sincopati e gioiosi. Grandi atmosfere jazz con temi e improvvisazioni tipiche di tale genere musicale mista a rap e all’utilizzo della chitarra distorta che in alcuni brani concorrono a dare un respiro innovativo alla già ambiziosa proposta musicale.
Articolo a firma Annamaria De Crescenzo
Photogallery Daniele “DiKi” Di Chiara
Credits: si ringrazia D’Alessandro e Galli per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.