MANESKIN – Live @ Locomotiv Club, Bologna 17-3-2018
Secondo giro nel capoluogo emiliano, per il nuovo meltin’ pot di casa Sony: I Maneskin. Il giovane gruppo romano è al centro dell’attenzione mediatico-musicale da un po’ di tempo ormai e con il tour ancora in corso riesce ad ottenere un solo voto: Non classificato. Infatti, quello che per gli scettici poteva essere uno scontro con la realtà di giovani talentuosi, si è rivelato un colpo medio basso. Il gancio viene assestato da una scaletta che trattiene al suo interno solo due inediti. Questa scelta ovviamente non permette una piena analisi delle reali capacità della giovane band, inondata da riflettori e dissidi causati dai natali “Xfactoriani”.
Come già annunciato, il Locomotiv (ormai storico club bolognese che pulsa di musica dal vivo) sbanca il lunario con un secondo sold out per la band romana e dopo un’incessante brusio iniziale, lo start effettivo si ha alle 21.10 circa. Un luminosissimo led che recita Ma°, scruta gli spettatori che sembrano non curarsi della mancanza di uno spettacolo effettivamente “Maneskin”. Le attenzioni sono rivolte per lo più alle figure sul palco che alle frequenze nell’aria. Spiccano le pose sgargianti di Damiano e il suo vestiario costantemente in evoluzione. Una presenza scenica decisamente puerile, reca grave indisponenza allo spettacolo sotto il punto di vista estetico-artistico. I “pischelli” riescono tuttavia a riscattarsi dal punto tecnico-perfomativo. Non troviamo quasi nessuna sbavatura dal punto di vista ritmico-armonico, quasi mai gli esecutori appaiono desincronizzati. Solo Damiano nonostante l’ostentata estensione vocale, qualche volta fa una pausa sulla nota sbagliata. I ragazzi filano via sui brani, dimostrando un buon lavoro dietro le retrovie districandosi per bene tra campi di tempo improvvisi e mash-up di brani abbastanza diversi tra loro.
La locomotiva Bolognese evapora nel vero senso della parola. Il passaggio ad uno stato caldo e denso è catalizzato dall’immensa quantità di corpi umani, che si agitano e sbraitano nel turbinio dei colpi di cassa e toniche del basso. Gli intermezzi di scena dei giovani rampolli contribuiscono a carburare il fervore generale. La sala è infastidita solo dalla continua presenza degli smartphone che luminosi rubano scatti e video rendendo luccicante lo spazio interno.
La scaletta appare farcita di generi e artisti dei più disparati: dai “Rolling Stones” a “Stromae”, da “Steve Wonder” ai “The Killers” a “Caparezza”. I brani di questo concerto viaggiano su più binari; ci sono brani eseguiti in modo da essere fedeli agli originali, brani ri-arrangiati in modo originale e piacevole (come “Vengo dalla Luna” con un ritornello in levare su pentatonica maggiore) e brani che soccombono alla mancanza di ulteriori strumentisti sul palco, (come “Alors on danse” e Master Blaster) in cui gli strumenti mancanti vengono emulati amaramente dal kazoo di Damiano. Anche “Chosen”, cavallo di battaglia della band, per qualche motivo non esplicato, non viene eseguito nella sua tonalità originale.
Questo primo capitolo dei “Chiaro di Luna” appare grigio come il satellite da cui proviene il nome della band. Non ci sono stai bonus o malus derivanti dalle aspettative preimpostate. Che casa Sony stia giocando d’astuzia in attesa del disco vero e proprio?. E’ possibile che l’inventiva del progetto si fermi ad un Led luminoso che sostituisce il classico banner? La prossima volta che vedremo i giovani rampolli, riusciremo a vedere dei professionisti (non solo dal punto di vista tecnico), magari con approcci meno vernacolari? Per ora questo non ci è dato saperlo. Chi prima era curioso ma distaccato ora lo è ancora di più. Forse era questo l’obbiettivo sin dall’inizio?
GIOELE AMMIRABILE
Photoset by STEFANO NIERI
Credits: si ringrazia Vivo Concerti per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione del Locomotiv Club.
Membri del gruppo:
Damiano David: voice
Victoria De Angelis: bass
Thomas Raggi: guitar
Ethan Torchio: drum
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#ThisisManeskin