LOW “Hey What tour” @ Teatro Duse Bologna 12-5-2022
Questo 14 maggio, il “Teatro Duse” è gremito da numerosi amanti del post-rock. Il primo ritorno in Italia dei “Low” dopo la riapertura delle frontiere è un evento memorabile. I riflettori bianco-sfusi abbagliano sofficemente il palco e la postazione dei musicisti è quella convenzionale, che risulta in ogni performance. Gli applausi degli astanti illuminano ciclicamente il palco, mentre sullo sfondo cambiano immagini ed effetti luminescenti. La moltitudine ordinata di file e poltrone permette una distribuzione equa ed uniforme degli spettatori.
Il concerto inizia poco dopo le 21.00, la deflagrazione degli strumenti a corde che invade il teatro è merito del gruppo spalla. Il rimbombo dei tuoni diventa etereo e statico con citazioni doom e distorsioni croccanti.Dopo un break per il cambio palco comincia il viaggio che spazia per la maggioranza dei dischi del trio statunitense, Si da Precedenza all’ultimo arrivato “Hey What” (2021), e pian piano si fanno largo estratti di “C’mon” come “Nothing But Heart” ed “Especially me”, o di “Ones and Sixes” come “Into you”. Molto presenti anche i rimandi a “Trust” e “Secret Name”.
Si erge sul palco un continuo che sgretola il tempo e le distanze diventano incredibilmente illimitate. La chitarra di Alan Sparhawk riesce a tagliare con eleganza gli arazzi immaginari che si stagliano sulla platea. La sua voce riesce inoltre a miscelarsi alla perfezione con quella della sua consorte Mimi Parker per dar vita ad un flusso unico, ma bicordale. Il basso di Mimi Parker fornisce un ulteriore bilanciamento ed imprime il sound di una greve presenza. La sperimentazione minimale prende il sopravvento durante la seconda metà del concerto, i ritmi si fanno più scanditi e le distorsioni più accentuate. La marcia attraverso i colpi serrati e le molecole digrignanti raggiunge quindi il suo climax. Dopo il ridestarsi della fomentazione sonora, i toni ritornano cupi o malinconici ma è solo l’occhio del ciclone prima che un putiferio di frequenze diverse sormonti inesorabilmente gli astanti. La band ci regala un encore nel finale, una sorta di inchino tutto da ascoltare, ottimamente accolto dal pubblico dell’Antoniano, che lieta si accinge poi, a lasciare gli spazi occupati da uno dei gruppi post-rock più importante delle ultime decadi.
GIOELE AMMIRABILE
Credits: si ringrazia Covo Club per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
Setlist:
White Horses
I Can Wait
All Night
Disappearing
Hey
Days Like These
Don’t Walk Away
More
The Price You Pay (It Must Be Wearing Off)
Congregation
No Comprende
Sunflower
Disarray
Monkey
Plastic Cup
Especially Me
When I Go Deaf
Encore:
What Part of Me
Canada
Membri:
Alan Sparhawk – vocals, guitar,
Mimi Parker – vocals, drums
Steve Garrington – bass
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