LO STATO SOCIALE – Live @ Correggio (RE) – Materiale Resistente 20.15 25-4-201 …
E’ l’allegra e spensierata La rivoluzione non passerà in tv ad iniziare con il fare agitare i fans festanti, tanto allegra quanto amara nei taglienti giudizi sulla società moderna. I toni sono ben più profondi di quello che la carica dei ragazzi potrebbe far pensare, passa Io, te e Carlo Marx, un filo di acida malinconia che va a stemperarsi nella successiva La musica non è una cosa seria. Ricordi del passato nella bellissima e quasi lisergica Linea 30, passato un iniziale momento di stanchezza la band è scatenata sul palco, sul parlato, il tragico ricordo della strage alla stazione di Bologna, i synth imperano facendo da corridoio al racconto, dolore in musica per attenuare le ferite, ma lasciare vivi i ricordi, i bus che passavano, i viandanti, le macerie. Questo momento di superba arte trova il suo re in Lodo, divora il microfono e la scena con il suo intercalare torrido e sentito, Il sulografo e la principessa ballerina è un altro brano di imperiale bellezza, bisognava essere lì sotto per godersi le luci soffuse con la sua sagoma a spargere versi poetici ed acri sulla platea, per fortuna abbiamo le bellissime foto di Nino Saetti a poterne rendere l’idea. Scorre Senza macchine che vadano a fuoco e poi tocca ad Alby impugnare la bacchetta dell’oratore, chiamato a parlare nel senso della manifestazione tiene un discorso di grande spessore che dimostra una volta di più come oltre la musica ci sia di più in questo gruppo. Ma è ancora tempo di musica con la famosa e super cantata Mi sono rotto il cazzo, qui ce n’è per tutti, ipocriti, politici, falsi miti, tuttologhi ed improbabili personaggi di vario tipo. Ci si diverte sulle note di In due è amore in tre è una festa, tutta la band salta e balla mentre si canta, fans festanti sotto il palco, ancora uno dei brani più belli con Abbiamo vinto la guerra, rabbia acida sparata a zero su una politica che pensa più all’immagine che al bene dei cittadini e si chiude un pomeriggio di festa musicale con la classica Cromosomi.
Chi non ha mai assistito ad un concerto di Lo Stato Sociale può legittimamente chiedersi il perchè di un tale successo, ma se hai la fortuna di assistervi sei sicuro di passare qualche ora i in compagnia di buona musica cantata e suonata con passione e foga, testi moderni, mai banali, da ascoltare più volte per assaporarne la nascosta tragica acidità verso un mondo moderno ed una società disumanizzati e colmi di ipocrisia, siamo ben lontani dai gruppetti che lanciano canzonette facili facili per raccogliere altrettanti facili, quanto effimeri peana, La loro spinta è poi trascinante, avendoli apprezzati più volte riescono a trasformare in una festa debordante qualunque occasione.
Setlist:
- La rivoluzione non passerà in tv
- Io, te e Carlo Marx
- La musica non è una cosa seria
- Linea 30
- Il sulografo e la principessa ballerina
- Senza macchine che vadano a fuoco
- Mi sono rotto il cazzo
- In due è amore in tre è una festa
- Abbiamo vinto la guerra
- Cromosomi
Lo Stato Sociale sono:
Alberto Cazzola – basso e voce
Lodo Guenzi – chitarra, tastiere e voce
Alberto Guidetti – drum machine e voce
Enrico Roberto – Synth, piano e voce
Francesco Draicchio – Synth, ukulele e voce
MAURIZIO DONINI
photos by Nino Saetti
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label: www.garrinchadischi.it
booking: www.antennamusicfactory.com
CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.