LIGABUE “Start tour 2019” – Live @ Stadio Dall’Ara, Bologna 6-7-20 …
“Bologna è tanta roba!” declama il Liga, con tanto di annuncio della presenza di Mamma Rina tra il pubblico, e quindi fate casino. E c’è tanta Bologna sul palco, oltre il quarto di secolo di combo tra il Liga e l’incendiaria chitarra di ‘Capitan Fede’, troviamo ‘The Big Drummer’, al secolo Ivano Zanotti, una meritatissima ascesa per uno dei migliori batteristi in giro per la penisola.
Se Polvere di stelle ha acceso la miccia sentimentale con il suo struggente ritorno ‘ho bisogno di te’, carismatico come sempre, Liga trasforma A modo tuo nel primo anthem della serata che decolla su un tappeto di riff al fulmicotone con Fede che si piega nella sua caratteristica posizione da ‘non ce n’è più per nessuno’ ed il Conte che sfoggia una tecnica impeccabile. E’ una tempesta di chitarre elettriche che ricorda come il mondo non sia solo rap e trap, ma ci sia ampio spazio per il rock ruvido delle guitar band. Le primitive tonalità cattive del Liga eruttano in tutta la loro violenza con una Quella che non sei che è una locomotiva lanciata a mille dentro un tunnel di corde tirate e pelli violentate. La storica Balliamo sul mondo, che oramai è patrimonio dell’umanità, rifulge di nuova linfa nei mallet di Ivano, una canzone che è diventata pietra angolare dell’universo rock italiano; un inno che unisce il pubblico nella salvifica potenza del rock, ballando sul mondo e su tutte le sue miserie ed egoismi. E’ un vento che corre sui guitar solos di Fede e Conte mescolandosi alla ritmica pressante e diventa un vero inno di inclusione e gioia.
Supero il dolore che oramai mi assale ad ogni concerto con questi momenti acustici che oramai me li aspetto anche dagli AC/DC, ma se la malattia adolescenziale per Jimmy Page è per una maledizione, per il pubblico degli accendini (o meglio degli smartphone) il medley acustico è quello che ci vuole per baciare la ragazza a fianco (per la cronaca io ho solo un barbuto fumatore incallito alla mia destra, per cui mai na gioia…). Si riaccende la corrente elettrica con Leggero, il cui significato viene spiegato dal Liga come un obiettivo da perseguire, ma che finora lui ha raggiunto solo poche volte. E si veleggia sempre più velocemente verso l’Happy hour, con il cantante ed i due chitarristi che riempiono le due passerelle che partendo dal palco si incuneano profondamente fino al cuore del prato, tra strette di mano ai fans e schitarrate acide che segnano le nostalgiche Non è tempo per noi e Marlon Brando è sempre lui. La scritta Bologna Rock Club invade i videowall e un medley scatenato dove tutti danno il 110% si rovescia sulla folla impazzita che salta e balla assieme alla band.
Arriva anche il momento lacrima, con Niente paura e Certe notti, canzoni che riescono a dare copro alle gioie ed ai dolori, alle speranze e alle delusioni, amori felici e cuori infranti, e sono migliaia le braccia e le mani alzate dei fans che cantano all’unisono. Ma l’equilibrio tra lenti e veloci è perfetto, ed un altro pezzo storico come A che ora è la fine del mondo? fa schizzare tutti in piedi a pogare sotto palco. Il bis è tutto in alto, guardando le stelle, rivolti con occhi, orecchie e cuori verso il cielo, lassù dove brilla una Piccola stella senza cielo e si finisce, come è giusto che sia, con il coro che da contraltare a Seven army nation, ma questa è italianissima, e l’ooooo oooo oo oooo, è tutto di Liga e band e pubblico insieme, si chiude la notte così, Urlando contro il cielo.
MAURIZIO DONINI
Photoset by NINO SAETTI
Credits: si ringrazia Studios Online e FeP Group per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione dell’evento.
Polvere di stelle
Ancora noi
A modo tuo
Si viene e si va
Quella che non sei
Balliamo sul mondo
Ho messo via / Ho perso le parole (Acoustic medley)
Leggero (Tour debut)
Tutti vogliono viaggiare in prima (Tour debut)
Happy Hour
La cattiva compagnia
Non è tempo per noi
Marlon Brando è sempre lui
Luci d’America
Mai dire mai
Vivo morto o X / Eri bellissima / Il giorno dei giorni / L’odore del sesso / I “ragazzi” sono in giro / Libera nos a malo / Il meglio deve ancora venire (Rock medley)
Niente paura
Certe donne brillano
Certe notti
A che ora è la fine del mondo?
Tra palco e realtà
Encore:
Piccola stella senza cielo
Urlando contro il cielo
Band:
Luciano Ligabue – voce, chitarra acustica
Federico ‘Capitan Fede’ Poggipollini – chitarra
Max ‘Il Conte’ Cottafavi – chitarra
Davide Pezzin – basso
Luciano Luisi – tastiere
Ivano Zanotti – batteria
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CEO & Founder di TuttoRock - Supervisore Informatico, Redattore della sezione Europa in un quotidiano, Opinionist in vari blog, dopo varie esperienze in numerose webzine musicali, stanco dei recinti mentali e di genere, ho deciso di fondare un luogo ove riunire Musica, Arte, Cultura, Idee.