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LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA “(Ultime) Luci della Centrale Elettrica” R …

LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA “(Ultime) Luci della Centrale Elettrica” R …

E dopo dieci anni di splendore si spengono Le Luci, ma il loro bagliore non sparirà mai. Una storia che si è snodata tra iniziali dinieghi, quelli che non capiscono il talento sono sempre molto presenti, e poi successi sempre più evidenti e soddisfacenti. Un tour che chiude la carriera per consegnare Vasco Brondi ad una nuova dimensione, ma che regala ancora emozioni con una band di altissimo livello, anche se la serata si presenta densa di significato e sorprese. Vasco canta e parla, si racconta, condivide le sue passioni come l’amato scrittore Bolaño, ricorda più volte Andrea Pazienza presentando “Macbeth nella nebbia” (un dramma di Shakespeare in provincia). Mentre la potenza del suono de Le Luci si impone con la pressante ritmici del duo Luisi-Lazzarotti, le corde di Faccioli tracimano di riff, il violoncello della Savoldi è arte pura, il violino di Rodrigo è velenoso come non mai, un artista il cui suono riesce a caratterizzare in maniera unica ogni progetto cui partecipa, siano gli Afghan Wigs di Greg Dulli, come gli straordinari Afterhours, pronto ora a lanciarsi nel tour a due con l’amico Manuel.

E così ci si immerge nei suoni tribali della world music rispecchiando l’ultimo album di inediti “Terra”, sciorinando suoni nuovi, etnici e pieni di fragranza e percussioni come Qui, Stelle marine, Nel profondo Veneto. Ci si avvale anche dell’entrata in scena del l’incantevole Alice Bariselli, danzatrice targata dall’eccellenza del Trinity Laban, che unisce l’arte della danza a quella della poesia declamata da Vasco Brondi ed a quella della musica de Le Luci, per congiungere un trittico di inestricabile bellezza.

Vasco si ferma tra una canzone e l’altra, rimembra i viaggi tra Ferrara e la sognata metropoli Bologna, immaginario punto di arrivo, così come concerti davanti a pochi intimi sempre con un livello alcolico sopra le righe. Passando dalla splendida Un bar sulla Via Lattea a Moscerini, aprendo il booklet del cd declama “Siccome ormai i cd sono inutili, almeno cerchiamo di farli belli“. Scene di malinconia, ma anche ricordi unici come gli endorsment di personaggi del calibro di Battiato e Jovanotti.

In dieci anni tante cose sono cambiate, nel primo studio di registrazione ora è accampato un sexy shop, segno dei tempi, Dalla Centrale Elettrica passo e chiudo.

MAURIZIO DONINI
Photoset by ANDREA NASCETTI

Credits: si ringrazia l’Ufficio Stampa Rossana Moro per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione del Teatro Duse.

Setlist:
Coprifuoco
Qui
Le ragazze stanno bene
I destini generali
Un bar sulla via Lattea
Moscerini
Macbeth nella nebbia
Quando tornerai dall’estero
Amandoti (CCCP Fedeli alla linea cover)
Cara catastrofe (finale modificato)
Waltz degli scafisti
40 km
C’eravamo abbastanza amati
La Gigantesca Scritta COOP
Per combattere l’acne
La Terra, l’Emilia, la Luna
Ti vendi bene tu
Stelle Marine (con ballerina sul palco)
Chakra (con ballerina sul palco)
A forma di fulmine
Encore:
Piromani
Mistica
Nel profondo Veneto
Questo scontro tranquillo (unplugged)
 
Band:
Vasco Brondi – voce, chitarra
Andrea Faccioli – chitarra
Gabriele Lazzarotti – basso
Rodrigo D’Erasmo – violino, tastiere,
Daniela Savoldi – violoncello
Anselmo Luisi – batteria, percussioni
Guest:
Alice Bariselli – ballerina
 
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