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LA GRANDE FESTA DI PANICO – Live @ TPO, Bologna 13-4-2018

LA GRANDE FESTA DI PANICO – Live @ TPO, Bologna 13-4-2018

Serata più che mai strana, strana per diversi motivi, uno per gli artisti che sono esibiti, sei artisti/gruppi, molto diversi tra loro e questo è un grande pregio perché ci hanno dato la possibilità di ascoltare cose nuove e diverse dal solito. Un’altro motivo è stato vedere come e cosa ascoltano le persone e ultimo, ma non ultimo, quanta diversità e quanto sbattimento c’è dietro nel presentarsi sul palco e farti ascoltare dalle persone che hai davanti.
Come ho detto, artisti veramente molto diversi da loro, sono venuti da Milano, Roma, Pesaro e Palermo per presentarci il loro mondo.
Purtroppo per me, un gruppo che ci tenevo ad ascoltare, i “Musica per bambini”, non è riuscito a partecipare per un imprevisto, spero in un altra occasione.
Prima di iniziare, cosa che si fa di solita alla fine, ringrazio tutti i ragazzi del TPO per le chiacchiere e la disponibilità, fantastici.
Tornando alla serata, hanno suonato… Pashmak, Johann Sebastian Punk, Angelo Sicurella, SAN DIEGO unofficial, Camillas ed finito con l’esibizione dei Pop X che hanno fatto il pieno.
Vi racconto chi c’era, però ho deciso di non presentarveli in ordine di apparizione sul palco e poi capirete perché.

Pop XPartiamo dai Pop X, direi che qui su Tutto Rock è duretta parlare di un gruppo come questo, non vedetela come una cosa negativa, è un progetto super Pop che percorre un viaggio allucinante prendendo in giro tutto e tutti, ciò che conosciamo che facciamo e che diciamo. Trasformano tutto in una macchietta insensibile. Fatto esclusivamente per farti alzare le mani e sgolarti con testi che dicono tutto senza dire niente. Li ho trovati molto noiosi ma il pubblico, molto giovane, sembrava apprezzarli più di quello che mai avrei pututo pensare. E’ assolutamente vero, i gusti sono gusti, i miei mi dicono che la mia collezione musicale non vedrà o sentirà mai un loro pezzo. Apprezzato lo sforzo e felice per chi si è divertito.
Sul web:

I Camillas sono i Camillas, niente di più niente di meno. Irriverenti oltre ogni limite, il pubblico per loro è letteralmente impazzito, stessa cosa per il pubblico di Italia’s Got Talent, sul palco capaci di qualsiasi cosa, dalla scena della maglietta bagnata alle microfonate sul cappello da cowboy. Pezzi comunque sempre divertenti come “la lucertola come fa?”, “La canzone del pane” e molti altri. Insomma, sono da vedere e da ascoltare, musicalmente mi sono piaciuti meno di altre volte in occasioni più “intime”, in termini di pubblico ovviamente, qui sono stati un pò troppo disordinati e attaccabrighe. Apprezzabili.
Sul web:

San Diego – La serata era tendenzialmente Pop, ho trovato l’estremizzazione dei Pop X insieme ad un Pop più naturale anni 80 come quello di San Diego, il duo composto da tastiera e voce, ci ha regalato un Pop liscio, molto orecchiabile e con caratteristiche definite. Ci hanno fatto ascoltare alcuni pezzi dall’ultimo lavoro di studio “Disco” rilasciato nel 2017, “Meteo”, “Agosto”, “Campionessa”, “Welling”, “Goccia”, “Aquagym”, “Meme”, “Paperopoli” e “Dio”. Una curiosità che mi è piaciuta è stata che mi sono fermato a parlare con loro durante uno dei cambi palco, mentre mi stavo trascrivendo la loro scaletta, ho erroneamente trascritto il pezzo “Aquagym” separandolo e subito mi è stato fatto notare che tutti i titoli dei loro pezzi sono composti da una sola parola. Se ci pensate bene, è fantastico perché dimostra che si cerca sempre di dare un propria impronta a ciò che si fà.
Su web:

Veniamo a Johann Sebastian Punk, al secolo Massimiliano Raffa, figura sicuramente eccentrica e artista eclettico capace di dare una forma e un suono personale ad ogni cosa che fa. Sul palco si sono presentati in tre, batteria, tastiere e lui alla chitarra, bravi tutti. Non lo conoscevo e lo apprezzato tanto, un pop rock anche in questo caso con molti richiami ai tempi passati, pezzi in inglese ma con testi che raccontano una vita. Lui molto coinvolgente sul palco capace di attirare l’attenzione del pubblico come se fosse la cosa più facile di tutte. Alle spalle ha una storia molto interessante e che ha marcato fortemente il suo essere artista sul palco ed essere apprezzato da altri artisti come Enrico Ruggeri che si è letteralmente innamorato della cover di “Contessa” realizzata da Massimiliano. Molto interessante.
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Angelo Sicurella – Ecco, lui mi è piaciuto, conoscevo già il suo lavoro, artista molto interessante nella scena synth pop, grande sperimentatore, suoni ricercati e non sempre afferrabili ma sempre ben definiti.
L’ho trovato davanti ai suoi gingilli elettronici molto bravo, alle spalle c’è un’idea e una forma che lo ha portato a questo nuovo percorso da solista iniziato con l’album “Yuki O” uscito nel 2017 con pezzi molto conivolgenti quali “I sogni scivolano” e “Fidati di me”. Non posso che dire grazie.
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Li ho tenuti per ultimi, loro sono i Pashmak, quattro giovani milanesi, tutti nati tra 1984 al 1993 provenienti dalle radici del mondo perchè la loro musica e le loro origini non hanno un confine. Partiamo dal cantante Damon Arabsolgar di origini iraniane, Giuliano Pascoe dagli USA, Martin Nicastro dalla Sicilia e Antonio Polidoro dalla Lucania.
Pashmak in persiano significa “come la lana”. È il nome di una caramella iraniana, simile alla trama di un tessuto o di un blocco per capelli. La sua realizzazione è lunga e complessa, ma in un attimo si scioglie in bocca rilasciando un sapore dolce.
La loro musica è unica, tante influenze che attraversano l’elettronica, l’arte rock, l’indie e il folk, il loro suonare dal vivo è forte e grintoso, ritmiche stupende, ma nello stesso tempo sanno gestire la calma e la dolcezza. Live li ho trovati fantastici, avevo ascoltato qualcosa nei giorni precedenti a questa serata per prepararmi ma devo dire che mi hanno letteralmente spiazzato. E’ una band da seguire, aspetto con ansia il loro nuovo lavoro e spero al più presto di rivederli dal vivo. Sono giovani ma hanno le idee ben chiare musicalmente parlando, è vero che abbiamo un mercato saturo e progetti come il loro devono trovare il giusto spazio, in Italia non sempre si trova. Sentire pezzi convolgenti come “Castels”, “Particel” e “Collision” oppure la dolcissima “Calypso” dal vivo è stato un’esperienza completamemte diversa rispetto al disco, vi consiglio l’ascolto sia di “Let the water flow” 2015 che di “Indigo” 2016, ma vi consiglio ancora di più di andarli ad ascoltare dal vivo.
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Bella serata, nuove scoperte, tante emozioni e sopratutto la cosa che più mi piace… Ascoltare musica dal vivo e sentirmi raccontare storie tramite la musica.​

ROBERTO BECCARI

Credits: si ringrazia Sfera Cubia, Panico Concerti, Modernista, per la gentilissima disponibilità e la perfetta organizzazione con il TPO dell’evento.

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